cap 6 Fregno e possessivo

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Appena varcata la soglia della palestra pensò di svenire.
Era pieno di uomini che mettevano in bella mostra porzioni di pella abbronzata e spalle da Spartaco.

-Qui si tengono per caso i provini per 300?-

-Per cosa?-

Alessandro era tanto preso da quella visione che si dimenticò con chi stava parlando.

-Cavolo questa fa male-
-Male? Dove?-
Il tono di voce era di apprensione
-Non posso credere che tu non conosca 300, va bene che l'uso esagerato del Green screan fa salire il crimine ma pensavo fosse il tuo genere. Tanti cazzotti e bisogno di alimentare il proprio ego-
Si girò alla sua destra e lo sguardo di Noah parve un po perplesso
-Mi sento piuttosto offeso-

Anche lui era una visione, a volte si chiedeva se fosse finto o ritoccato con photoshop, quindi si limitò a cambiare interlocutore irritando altamente quello attuale.

Stava ripensando a sua sorella. "Divertiti" gli aveva detto e sapeva che il suo divertimento comprendeva sempre un altra persona e un letto. Pensandoci bene il letto non sembrava neccessario andavano bene anche il divano, la parete, il piano in marmo della cucina, il pavimento, la lavastoviglie o un altalena (Quello lo trovava esagerato ma lei si era giustificata dicendo che alle 2 di notte non c'era il rischio di essere beccati) in parole povere qualsiasi superfice sarebbe andata più che bene.

Si guardò nuovamente intorno e la bava gli riempì la bocca.

-io me li scoperei tutti- Sapeva che la bionda avrebbe detto una cosa simile e aveva notato che Kate si tratteneva dal rispondere: era pur sempre fidanzata, quindi intervenne lui.
-Anche io-
-Come scusa?-

Oh cavolo lo aveva fatto davvero, la sua stupida linguaccia.

-Ti piacciono le donne muscolose?-
Spiazzato dalla domanda di Dastin si rese conto che effettivamente c'era anche qualche ragazza
-Beh contento tu- Se avesse chiesto a David di sposarlo dopo quel salvataggio gli avrebbe detto di si?

-Basta parlare è ora di redarre un piano di allenamenti per lo scricciolo, andiamo negli spogliatoi devo prima cambiarmi-

Le ragazze si diressero dall'altra parte mentre i tre fratelli si dissero già pronti.

Una volta da soli nello spogliatoio, Noah con un'occhiata aveva fatto svuotare la stanza, Leonida e Marck iniziarono a spogliarsi.

Cercò con tutte le sue forze di non fissarli ma poffarbbacco l'occhio scappava.

Leonida era uno stratosferico ammasso di muscoli e dotato di un bel faccino, Marck inveve era più moderato ma comunque massiccio proprio come Noah, anche se il loro fasciono era completamente diverso.
Il primo era una tavolozza di colori scuri, i capelli corti erano mori e gli occhi quasi neri e la sua pelle era baciata dal sole; il secondo aveva una pelle più chiara i capelli biondi e due occhi azzurri da mozzare il fiato, di una tonalità glaciale.

-Vieni qua nanetto-
Leonida prese a fissarlo e fece per togliergli la felpa che portava, decise di assecondarlo. Poi però afferro il bordo della maglia, anche quella di parecchie tagli in più, e fu preso da un attacco di panico; fece uno scatto indietro e si lascio sfuggire un urletto poco virile.

-Dai non essere timido-
Marck gli si avvicino da dietro e riuscì a scoprirgli una porzione di pelle, fu però veloce nel girarsi e mostrò i denti.

Non avrebbe voluto. Era già pronto a chiede scusa, mentre gli altri due presenti erano pronti a trattene il maggiore pensando si sarebbe avventato sul più piccolo nel tentativo fi fargli saltare tutri i denti.

Niente del genere accadde rimase fermo e immobile, li gardava attentamente e dopo un cenno del capo, di cui solo i due mori capirono il significato, si allontanò di qualche passo e fece finta di niente.

-Scusate. Solo non mi va, voglio dire: voi siete tipo la reincarnazione di Thor io al massimo posso fare Dobby l'elfo domestico-

Nessuno credette a ciò che era stato detto ma smorzò di molto la tensione.

-È un problema se ti tocco da sopra i vestiti? Devo controllare la tua massa muscolare-
-Nessun problema-
-È necessario?-
Noah sembrò contrariato
-Tranquillo non reaggirò come prima-
Se avesse saputo che il problema non era quello, ma il fastidio che provava nel vederlo vicino a qualcun'altro quando a lui neanche rivolgeva la parola, forse Alessandro sarebbe scoppiato a ridere.
Le grandi mani gli tastavano le braccia le gambe e la pancia.

-Adesso ti farò fare qualche esercizio per vedere a che livello sei.

Mentre stavano per uscire Noah vide Marck trattenere il piccolo omega

- Andate pure io devo parlare con il tappo-

Non voleva lasciarli soli ma non poteva neanche comportarsi da... da, non voleva ammetterlo ma il suo atteggiamento era da fidanzatina gelosa.
A quel pensiero sentì la propria virilità vacillare.
Alessandro 1 Dignità maschile 0

Prese a fare pesi e a sottopporsi ad esercizzi sfiancanti.
Lui era un uomo non una fighetta cazzo!

Quando vide i due uscire dallo spogliatoio sentì il bisogno di chiedere cosa si fossero dette.

Merda! Sei un uomo non una fighetta, un uomo non una fighetta.

Perché il moro portava nuovamente la felpa? Lo osservò fare diversi esercizzi e si rese conto che la maglia era infilata nei pantaloni e che dei polsini tenevano ferme le maniche di questa.

Lui doveva osservarlo, era quello nuovo e una possibile minaccia. Tutto ciò non aveva a che fare col controllare quanta confidenza si stesse prendendo Leoniada che non solo gli era appiccicato come una cozzo e lo osservava senza mai distogliere lo sguardo, ma che inoltre lo toccava una continuazione con la scusa di aggiustare la posizione o controllare quanto la sua muscolatura fosse in tensione. No, non era per quello.

Si alzò dal materassino e si avvicinò al piccoletto.
Mise una mano sul basso ventre sollevandolo e con l'altra gli premette tra le scapole abbassandogli la schiena.
Lo fissò un attimo e pensò di portarlo via da lì e che con un collare bello stretto al collo si sarebbe sentito più sicuro; apatto che a stringerne l'impugnatura nella mano fosse lui.
Chinato gli sussurrò all'orecchio.

-In questa posizione il tuo culo è ancora più bello-

Era sicuro che sarebbe stato ancora più bello col suo uccello piantato ben in fondo.
Il suo buchetto stretto, i muscoli ad avvolgere la sua intera lunghezza.
Adesso aveva una vera e propria erezione.

Alessandro a quell'affermazione si irriggidì abbastanza perché lo notasse anche il suo improvvisato istruttore.

-Tutto bene? Se vuoi prenderti una pausa...-
-Leonid, qua ci penso io tu non ti sei proprio allenato, rischi di trascurare troppo la tua muscolatura, chi la sente Kate poi?-
-Sicuro? A me non dispiace aiutare Ale-
Ale? Si forzò a sorridere
-Tranquillo-
-Beh ormai ha fatto tutti i test necessari e gli stavo facendo fare qualche esercizio giusto per incominciare..-
-Per me non ci sono propreblimi vai pure Leo, sfrutterò un po Noah è giusto si dia da fare anche lui-

Alessandro non voleva stare solo col biondo ma per l'amico questo e altro.

-Ok io vado-

Probabilmente si era appena scavato la fossa da solo

piccolo angolo sclero♥

Ditemi che Marck riscuote successo, io lo adoro.
Per ora i nostri due protagonisti giocano ad achiapparella (Alessandro fa la prima donna e Noah il tizio in astinenza da sesso) ma non vedo l'ora di usare una scusa per costringerli a stare insieme (tanto non aspettano altro)
Una bacio alla prossima.

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