Capitolo 7 ~ La migliore difesa è...il dispetto!

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Jackson

Considerando l'andamento con cui è trascorsa quest'ultima settimana avevo intuito che la pace dentro questa casa non sarebbe regnata per molto. Justin e Kristen non hanno fatto altro che stuzzicarsi, recarsi disturbo a vicenda e litigare, per cui avevo già capito che avrei potuto dire addio ai riposini rigeneranti che adoravo fare dopo un lungo turno lavorativo, ma non mi sarei mai - e sottolineo mai - aspettato di ritrovarmi in casa quella puritana squilibrata.

Beh forse esagero a chiamarla così, dopotutto avevo appurato soltanto alcuni giorni fa che quella ragazza fosse buona, gentile e innocente, ma in ogni caso sapere che condivideremo lo stesso tetto per un tempo indefinito mi infastidisce. Detesto quella sua vocetta squillante e non sopporto l'effetto che i suoi occhi cangianti hanno su di me.

Non riesco ancora a capacitarmi come abbia fatto mia sorella ad accoglierla in casa, oltretutto senza nemmeno chiedermi il permesso! Forse me lo sono meritato visto che ho invitato Justin a vivere con noi, ma non riesco comunque a capire cosa l'abbia spinta ad accettare questa pazza dai capelli rossi.

Quando l'ho vista varcare la soglia di casa nostra non ci ho visto più dalla rabbia. Per giorni avevo evitato di avere contatti con quel visino apparentemente innocente, che tormentava i miei pensieri, senza riuscire a togliermela dalla mente un solo instante. Sembra proprio che più mi infastidisca più il mio cervello continui a giocarmi brutti scherzi riproponendomi l'immagine dei suoi bellissimi occhi.

"La detesto. Dio, come la detesto!"

Se solo potessi la caccerei fuori ora stesso e porrei fine una volta per tutte a questa stupida farsa che mi dà il tormento.

«Abbiamo ordinato una pizza per cena» mi riscuote mia sorella guardandomi ancora di sottecchi dopo avermi accusato di essere stato stronzo con Sarah tanto quanto Justin lo è con lei.

"Che posso farci se quella ragazza tira fuori ogni volta la parte peggiore di me?"

Perlomeno il mio amico si comporta così con mia sorella perché ci sta provando con lei, io invece con Sarah lo faccio per ripicca, come i ragazzini. Probabilmente il mio comportamento va considerato infantile e per certi versi mi rendo conto che devo ancora crescere e maturare. Alla fin fine però ho solo ventiquattro anni e mi è concesso atteggiarmi così, o almeno credo.

«Bene. Dovresti andare ad avvisare la tua amichetta al piano di sopra, allora! Io nel frattempo vado a scambiare due chiacchiere con Justin» le dico cercando di sbarazzarmi di lei e dare vita ad un'idea che balena nella mia mente da quando Sarah è entrata in casa.

Senza lasciarselo ripetere due volte si allontana, evidentemente infastidita dal mio rapporto sempre più stretto con il nostro coinquilino. Mentre lei sale le scale io prendo posto sul divano accanto all'unica altra presenza maschile della casa.

È intento a guardare una partita ma non si irrita a causa della mia presenza, anzi si volta sorridendo e dice: «Qualche problemino con la rossa? Lo sai che quelle come lei sono più difficili da conquistare!»

"Chi se ne frega?" Vorrei urlare.

Non è mia intenzione conquistare una ragazza come lei! Si sbaglia di grosso se pensa che sono interessato a pel di carota. Posso avere tutte le ragazze che voglio e di certo non mi abbasserò al suo livello. Le santarelline non fanno per me!

«Lo so bene, infatti non sono interessato a lei. Ho altri gusti» preciso.

«Se lo dici tu!» borbotta lui rivolgendo nuovamente l'attenzione allo schermo mentre sorseggia la sua adorata birra.

Chasing Love #1 ~ Poli opposti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora