Chasing Love #1 ~ Poli opposti

Capitolo 15 ~ Tachicardia Parossistica

                                Jackson

Da quando mio padre ha sottolineato il mio scarso rendimento in cardiochirurgia ho deciso di impegnarmi il più possibile in quel settore, così da recuperare in fretta e mettermi al pari con gli altri. Questo mi ha dato modo di studiare più da vicino casi clinici come quelli che causano le alterazioni del ritmo cardiaco, portandomi a credere che, dopo aver visto Sarah scendere le scale di casa nostra, con addosso quel vestito blu attillato che metteva in mostra ogni sua forma, sia affetto da una di esse.

Temo sia proprio il caso di affermare che sono stato colpito da una rara forma di tachicardia parossistica perché, a quanto pare, il mio cuore ha preso a battere a un ritmo frenetico da quell'istante e non ne vuole sapere di rallentare la sua corsa.

Definirla bella non mi sembra l'aggettivo adatto per descrivere quanto sia attraente in questo momento. Sarà anche magra e non avrà delle curve accentuate come le ragazze con cui vado abitualmente a letto, ma la semplicità della sua bellezza, unita a quelle forme appena pronunciate, è stata capace di farmi girare la testa.

Non riesco a toglierle gli occhi di dosso e mi domando se il resto dei ragazzi presenti in questo posto sia del mio stesso avviso.

Sembra un angelo ma non uno qualsiasi; non nel solito modo che viene usato nei libri per descrivere le movenze della protagonista attraverso gli occhi del suo amato, no. Quel paragone significa molto di più per me. La sua bellezza è disarmante, i suoi occhi mi ammaliano dolcemente e il suo fisico accende tutti i desideri sessuali che ho represso nei giorni scorsi.

Non l'avevo mai vista così. È diversa. Sembra libera da ogni pensiero e restrizione, libera di mostrare al mondo quello che veramente è, senza paure e insicurezze che la portino a nascondere il suo corpo.

Mi incanta questo suo nuovo modo di essere e mi spinge a volerne sapere di più.

Quei suoi occhi verdi-azzurri mi guardano da minuti interminabili, mettendo sottosopra la mia anima, scombussolando il mio stomaco al punto da farmi perdere l'appetito.

"A che serve mangiare quando l'unico sapore che voglio sentire in bocca è quello delle sue labbra sulle mie?"

Non parliamo molto, non serve farlo. Scambiamo giusto qualche frase di cortesia e le suggerisco di ordinare il piatto migliore della casa: un burrito con formaggio, salse messicane e carne di manzo.

Non stacchiamo mai lo sguardo l'uno dall'altra, nemmeno mentre ceniamo. Comunichiamo con gli occhi e la luce che brilla nei volti di entrambi, accompagnata da quel risolino che prende forma sulle nostre labbra, rende chiaro ciò che stiamo pensando.

Le mie iridi non guardano all'infuori di lei, bypassano persino mia sorella e colui che sembra essere il suo nuovo spasimante, Miles.

La mia bocca si muove, partecipa alla conversazione di gruppo che abbiamo intrapreso, raccontandoci aneddoti divertenti capitati a lavoro, ma in realtà sto ignorando tutte quelle chiacchiere; sono distratto, calamitato dalla reincarnazione della dea Eir scesa in terra.

"Ti voglio, Sarah. Ti voglio sempre di più!"

«Io sto andando a ballare, qualcuno vuole venire con me?». La voce di mia sorella mi catapulta al presente, attirando per un attimo la mia attenzione.