Capitolo 20 ~ Parole Sospese

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Tredici mesi prima:

Sarah

«Ci pensi mai a cosa c'è dopo la morte? A come sarà morire e realizzare di lasciare questo mondo senza sapere cosa ti attende?»

La sua domanda rimane sospesa a mezz'aria per un po', lui non aggiunge altro mentre io mi fingo distratta, non perché sia disinteressata ma perché so quanto fa male rispondergli. So quali pensieri balenano nella sua mente da alcuni mesi a questa parte, so cosa lo terrorizza e so anche che vorrebbe delle risposte confortanti da parte mia.

"Come posso dargli conforto però se la mia anima è devastata quanto la sua?"

Sospiro e tengo gli occhi bassi, rivolti verso il libro di medicina che ho tra le mani, poggiando i gomiti sulle ginocchia e atteggiandomi come se nulla fosse.

"Non voglio sembrarti insensibile, Eric, ma come faccio a guardarti negli occhi e dirti che nemmeno io lo so cosa c'è dopo la morte e mi spaventa l'idea che tu potresti scoprirlo presto?"

«Ehi, pulce, non fingere di non avermi sentito, sto parlando con te ed esigo una risposta!» mi richiama imbronciato, per poi tossire con forza un attimo dopo.

Balzo sù dalla poltroncina rossa posta ai margini del suo letto e mi precipito a raggiungerlo per assicurarmi che sia solo un attacco passeggero e non l'inizio di una crisi respiratoria.

«Eric, stai bene?» domando allarmata, saettando lo sguardo tra i macchinari che lo circondano e il suo petto che si alza e si abbassa con difficoltà.

«Si...sto...sto bene» farfuglia solo per mettermi a tacere, alternando alle parole ripetuti colpi di tosse. «Rispondi alla mia domanda» insiste mentre gli porgo la mascherina con l'ossigeno, che si rifiuta categoricamente di indossare nonostante sia un obbligo impostogli dal medico.

«Cosa...vuoi sapere?» borbotto agitata, mordendomi il labbro inferiore con forza fino a provocarmi una piccola ferita.

«Il tuo punto di vista...sulla morte...secondo te cosa mi attende?» mormora a fatica, inchiodandomi con i suoi occhi ambrati, luccicanti come il Sole nonostante tutto quello che sta passando.

Detesto anche solo prendere in considerazione l'idea che lui possa morire. Non posso perderlo! Non posso andare avanti senza la sua presenza nè tanto meno riuscire a parlarne senza piangere.

«Credo che...che ci sarà il paradiso ad attenderti» biascico a fatica ogni parola, trattenendo con tutta me stessa quelle gocce cristalline che minacciano di scendere giù.

«Non trovi che il paradiso sia banale e scontato?» osserva mentre lotta con un altro attacco convulsivo. «Io...credo che...un giorno...mi risveglierò e ci rivedremo...magari in un'altra vita o in una nuova terra» riprende ansimando. «Immagino di ritrovarmi ancora lì,
sdraiato tra le verdi praterie del Tennessee, a guardare il cielo e a chiacchierare con te...perché, sorellina, la mia vita non sarebbe la stessa senza di te!»

"Nemmeno la mia Eric, nemmeno la mia vita sarebbe la stessa senza di te!"

«Non...non andartene, Eric...non morire!» mi sfugge di bocca con voce rotta. Gli occhi si inumidiscono e la vista comincia ad appannarsi un po' alla volta, rendendo sfocata la sua immagine.

"Resisti e sii forte" mi ripeto, anche se non è facile.

«Lo sai che non dipende da me, pulce» sussurra a malincuore, con il viso rattristato.

«Si ma tu non ti arrendere! Lotta fino alla fine perché io...io non posso...non posso perderti!» ribadisco con rabbia.

Non sono infuriata con lui ma con le ingiustizie della vita, con la sua malattia che presto me lo porterà via, con il senso di impotenza che provo sapendo che non posso fare nulla per aiutarlo nonostante tra meno di un anno comincerò la specializzazione in chirurgia.

Chasing Love #1 ~ Poli opposti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora