Capitolo 39 ~ Fa parte di me

3.4K 175 183
                                    

                                Sarah

Come possono venti giorni apparire eterni?

Comincio a credere che la mia concezione del tempo sia cambiata da quando sono rinchiusa nelle quattro mura lussuose dell'hotel in cui alloggio.

Trasferirci in questa prestigiosa suite del St. Regins a Manhattan, esattamente a pochi metri della Trump Tower, è stata un'idea di Jackson.

Non appena mi hanno dimesso dall'ospedale, obbligandomi a un riposo forzato per alcune settimane, lui ha pensato che tenermi chiusa in questo castello d'oro mi avrebbe protetta dal mondo esterno. Ovviamente, con tutto quello che è successo, la nostra disperata ricerca di una casa è stata temporaneamente messa in pausa ed io, pur di non ritornare a vivere con i suoi genitori, sono stata costretta ad accettato la sua proposta di affittare questa camera.

Non che possa lamentarmi del posto in cui mi trovo! Tutto quello che voglio è a mia disposizione, mi basta allungare la mano verso il comodino, tirare sù la cornetta del telefono e chiedere al maggiordomo di recapitarmi ciò di cui ho bisogno. Il problema è che io non sono abituata a tutto questo lusso e nonostante viva qui da quasi due settimane mi sento ancora fuori luogo.

'Non potevamo pernottare in una semplice camera d'albergo piuttosto che in questa suite raffinata, decorata con carta da parati costosa e lampadari in oro?'

«Ehi coniglietta, come stai?» la sua voce calda e dolce mi riscuote dai miei pensieri, intanto che avanza dentro la stanza richiudendo la porta alle sue spalle.

I suoi occhi azzurri mi scrutano preoccupati e non posso fare a meno di notare il panico che li invade.

Ogni giorno è la stessa storia! Torna da lavoro agitato e ansioso, temendo che nel tempo in cui è stato via possa essermi accaduto qualcosa.

Credo sia stata la paura di perdermi a ridurlo in questo stato esasperato. Mi chiama più di dieci volte nell'arco di una sola giornata, si prende cura di me e dei miei bisogni come non ha mai fatto prima e mi sta addosso, opprimendomi e impedendomi di respirare.

Ha persino litigato con suo padre, il quale ha consentito a concedergli solo una settimana di ferie per starmi accanto, al contrario di Kristen che ha avuto a disposizione tutto il tempo possibile per prendersi cura di Miles, costretto a fare terapia riabilitativa per via della coltellata che ha ricevuto al braccio.

Mi rendo conto che le circostanze sono diverse e forse Matthew ha avuto i suoi buoni motivi per spronarlo a impegnarsi nel lavoro, ma devo ammettere che fatico a stare da sola per tutto il giorno e mi annoio da morire. Passo il mio tempo in questo costosissimo letto, decisamente troppo grande per una persona sola, leggendo e studiando libri di medicina o guardando la tv.

«Sto bene» borbotto, anche se la ferita all'addome mi fa un po' male e non mi sento nel pieno delle mie forze.

Non è stato facile all'inizio sopportare il dolore acuto causato dalla coltellata. Per fortuna ci ha pensato Tamara, la mia infermiera preferita, a prendersi cura di me somministrandomi antidolorifici, passando un po' di tempo a chiacchierare con me e dando qualche dritta a Jackson, che a quanto pare teme il suo giudizio.

«Sei sicura?» si accerta, precipitandosi a grandi falcate verso di me, gattonando sul materasso, che si piega sotto il suo peso, fino a raggiungere il mio viso per depositarvi un rapido bacio sulla guancia. «Ti ho chiamato mezz'ora fa e non mi ha risposto. Mi hai fatto prendere un colpo! Credevo che stessi male o ti fosse successo qualcosa» mi rimprovera, sospirando preoccupato.

Chasing Love #1 ~ Poli opposti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora