Capitolo 35 ~ Sarah, Scappa!

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                                Sarah

"Mi ha forse lasciata?"

È stata questa la prima domanda che è sorta nella mia testa mentre guardavo la sua auto sfrecciare lontano da me.

"No, non l'ha fatto davvero!" mi sono detta subito dopo, nel tentativo di tenere i nervi calmi e non agitarmi più del dovuto.

Come se singhiozzare fino a perdere il fiato e avere gli occhi pieni di lacrime, al punto da non riuscire più a mettere a fuoco le immagini, non fosse già un sintomo di crisi emotiva.

"Lui ha detto che vuole restare da solo, mica che non vuole avere più nulla a che fare con te!" ripeteva la vocina nella mia testa. "Non ti ha lasciato. Non lo farebbe mai, non così almeno!"

Mi sono stretta nelle spalle, intanto che il leggero venticello di settembre ha fatto svolazzare i miei capelli rossi, provocandomi brividi di freddo sulla pelle come se fossimo già in pieno inverno.

'Forse non era la temperatura esterna il problema, ma quella interna. Il mio corpo stava gelando perché le mie ossa si stavano atrofizzando e il mio cuore non pompava più sangue a sufficienza, sinonimo che la sua assenza stava già avendo effetti negativi su di me'

Sola, triste e con l'anima devastata sono rientrata dentro casa con l'intento di sbarazzarmi del pigiama, indossare degli abiti puliti e scappare via da quella gabbia di matti che avevo definitivamente smesso di tollerare.

Una volta varcata la soglia il mio pensiero si è rivolto verso Kate, la quale battibeccava con quell'imbecille di Matthew che sperava ancora di riappacificare con la moglie, chiamandola per telefono.

Mi è bastato lanciarle un rapido sguardo per ricordare che l'artefice di questo gran casino era proprio lei.

'Qualcuno doveva pur darle una lezione.
Non poteva di certo passarla liscia, non anche questa volta!'

Era stata lei a far scappare Jackson facendo pressioni sulla sua fragile mente, mirando alle sue debolezze.

'Lei, da maledetta strega qual è, voleva portarmelo via e c'è quasi riuscita! L'ha già fatto allontanare da me con le sue stupide frasi che avevano il solo scopo di manovrargli la testa'

L'ho guardata con disprezzo, mi sono avvicinata senza provare alcun timore - consapevole che nulla avrebbe potuto ferirmi più della fuga del mio ragazzo - e ho riversato tutta la mia rabbia su di lei, urlando a gran voce i miei pensieri.

«Tu, brutta strega malvagia!» ho sbraitato furiosa. «L'hai fatto scappare!...tu...tu me l'hai portato via con le tue cattiverie...giocando d'astuzia e manipolando le sue insicurezze»

Ho cominciato a strattonarla per le spalle e a insultarla senza mostrarle più un briciolo di rispetto, perdendo il controllo di me stessa.

Le mie grida hanno rischiato di perforarle i timpani e se Matthew non fosse intervenuto, separandoci tempestivamente, sono sicura che la situazione sarebbe degenerata in una lite furibonda che avrebbe incluso l'uso delle mani.

'Per una persona pacifica come me arrivare a tanto significava che avevo appena superato il limite, giungendo a un punto di non ritorno'

Ho recuperato in fretta la borsetta che mi ha regalato Eric, indossato una maglietta e un paio di jeans, infilato delle scarpe comode e sono corsa via da quella casa per andare alla ricerca di Jackson.

Ho provato a chiamarlo al cellulare ma ovviamente l'aveva già spento, costringendomi a girare da sola e a piedi per le vie della città, nella penombra delle prime ore del mattino.

Chasing Love #1 ~ Poli opposti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora