20.Sofferenza per amore

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"Non mi ricordavo che fosse così duro l'allenamento" pensò Sayak distendendosi sul suo letto.

Era finito un altro giorno d' addestramento e ogni giorno si sentiva sempre più a pezzi, l'unica cosa che gli dava forza di continuare era il pensiero di rivedere Eyanel. Lui era molto più debole di tutti gli altri ora.. Satana gli aveva strappato le ali in modo definitivo e marchiandolo perché non le riavesse mai più. In quanto figlio di un angelo e drago gran parte dei suoi poteri erano sempre stati racchiusi nelle ali. Ora non più.

Sospirò chiudendo gli occhi, non sapeva minimamente dove era finito suo fratello che non lo contattò in tutto quel lasso di tempo. Era solo, non aveva nessuno. Ovviamente la sua fama lo precedeva in quel posto, cosa che ha giocato a suo sfavore in quanto era ritornato ad essere un semplice cadetto, e non un generale delle armate imperiali. Tra quei pensieri si addormentò esausto ignorando i suoi molteplici compagni di stanza. Domani sarebbe stato un altro giorno di addestramento.


-Bene figliuolo, vedo che con Eyanel hai legato molto- chiese l'uomo a Dain mentre lo prendeva a frustate.

Quando erano scomparsi dal palazzo il capofamiglia comparì con il figlio dentro la stanza delle punizioni. Dain non capiva bene il motivo in quanto suo padre non gli disse nulla, ma con quella domanda capì: era stato troppo dolce e buono con quella bambina.

-Si padre- rispose lui gemendo dal dolore.

-Bene... sappi che tra un mese sarete insieme per sempre- disse l'uomo facendo scomparire la frusta.

Dain era confuso, avevano già deciso il matrimonio? No, lui non lo voleva, era solo una bambina. E anche lui lo era. Suo padre si avvicinò a Dain e mettendogli una mano sulla testa.

-La vedrai ancora una volta, ma senza che tu ti ricorda quello che è accaduto oggi- sorrise trionfante.

A quelle parole Dain sbiancò mentre l'uomo gli stava cancellando ricordi che aveva passato con Eyanel. Era molto deluso dal comportamento del figlio. Quando finì il ragazzo era stremato a terra. L'uomo lo prese in braccio e lo portò a letto.

-Padre- disse una ragazzina avvicinandosi all'uomo.

Sembrava una bambola di porcellana, capelli bianchi e occhi rossi, pallida. Il suo aspetto faceva capire che la sua natura era sia demoniaca che vampiresca. Aveva fermato l'uomo nel corridoio mentre portava Dain nelle sue stanze.

-Non ora Lilith, torna nella tua stanza- disse lui brusco.

-Si... padre- disse lei titubante andandosene.


Fato osservava tutti quei eventi, appena vide Lilith sospirò, almeno lei bene o male stava bene. Sapeva bene che nel regno dei vampiri il tempo scorreva molto più lentamente di quello rispetto ai demoni o angeli, infatti Dain anche se aveva 10 anni aveva già vissuto circa sette millenni, mentre Lilith, anche se considerata sorella minore di Dain ne aveva vissuti 12, anche se il suo aspetto era ancora quello di una bambina.

"Devo solo pazientare un po', ognuno di loro è legato, come anche io inesorabilmente" con quei pensieri continuava ad osservare.


Kelery aveva intenzione di tornare anche senza che Satana le avesse ordinato qualcosa, voleva vedere Eyanel, voleva assicurarsi che non le fosse successo nulla, non si fidava di Satana. Ovviamente il branco la accolse stranamente con ospitalità nei suoi confronti, cosa che lei non si aspettava. Spiegò la situazione al capo di quel branco che acconsentì di aiutarla e di andare. Era tutto preparato, tra due lune sarebbe andata da Eyanel, non vedeva l'ora di riabbracciarla.



Eyanel [SOSPESO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora