40. Nuove vite

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Alla fine Acheronte ed Eyanel avevano coronato il loro sogno, dopo tre mesi la ragazza aveva avuto due gemelli. Il traghettatore aveva pure constatato che i periodi di sua moglie su questo genere di cose erano particolarmente brevi.

I due gemelli alla fine avevano preso molto dal padre. Entrambi avevano i capelli di un biondo quasi argenteo e la loro conformazione corporea ricordava quella di Acheronte, però avevano li occhi diversi. Uno gli aveva di un dorato con piccole venature azzurre, mentre l'altro li aveva di colore rosso con venature nere.

Acheronte ed Eyanel alla fine avevano deciso due nomi: Malif e Flaim e ovviamente li distinguevano attraverso li occhi, il primo appunto aveva gli occhi rossi e il secondo dorati. La coppia ne era davvero entusiasta ed Eyanel si rivelò molto materna: stava molto con i suoi figli, giocava con loro, li istruiva. Malik e Flaim erano la sua luce e la sua gioia, in più grazie a loro finalmente si sentiva utile a qualcuno. Certo, prima aveva Acheronte, ora invece con lui aveva creato una famiglia.

Bekt era gelosissimo, però non lo dava a vedere in quanto gli importava sopratutto della felicità della sua padrona, anche se ora come ora si occupava pochissimo di lui, anche se notava che Eyanel cercava di passare anche del tempo con lui, portando con sé i bambini. Per quanto Bekt si divertisse a giocare con i piccoli, comunque voleva passare del tempo con lui, solo con lei.

Eyanel dal canto suo cercava di stare insieme al suo cucciolo, sapeva che passava troppo poco tempo con lui e stava male per questo, perché comunque era un suo caro amico e gli voleva molto bene, anche se sapeva e sperava che Bekt la capisse, infondo aveva una famiglia ora, era sposata ed aveva dei figli e ne era davvero felice. In più non sentiva tutto il peso che avvertiva con i suoi genitori.

Acheronte  era l'essere più felice dell'universo, aveva dei splendidi bambini, una splendida moglie, cosa desiderava di più? Forse passare più tempo con Eyanel ma su quello non aveva molto da ridire  in quanto comunque era sua moglie. Lavorava molto meno rispetto a prima, non tanto perché c'era meno lavoro, anzi, ma perché voleva passare del tempo con la sua famiglia adorata e sopratutto perché non voleva perdersi dei momenti speciali dei suoi figli, come la prima parola o i primi passi.

Altri anni passavano e i bambini continuavano a crescere, Acheronte ed Eyanel erano uniti come non mai e riuscivano anche a prendersi dei momenti per se stessi affidando Malif e Flaim al povero Bekt che ritrovava a fare da tata e stranamente gli riusciva anche molto bene, i due gemelli lo adoravano e molte volte si avvicinavano alla madre chiedendo se potevano andare a giocare nel piccolo giardino esterno del palazzo con lui e anche Bekt alla fine si divertiva un mondo con loro.

I due bambini alla fine non avevano nessuna caratteristica fisica della madre, niente squame, coda, corna, solo il colore degli occhi, ma avevano ereditato dal padre i poteri della dominazione dell'acqua.

Dal canto suo Acheronte aveva insegnato ad Eyanel il dominio dei suoi elementi naturali, quali acqua, fuoco, terra e aria. Imparava alla velocità della luce e sopratutto divertendosi con la persona che amava, erano momenti fantastici per entrambi. Acheronte aveva capito che la bambina aveva molto potenziale e sapeva che quella era solo un briciolo di tutto quella che poteva imparare.

Dopo una notte insieme, con i bambini in mezzo ai genitori, Acheronte si svegliò sorridendo vedendo quella tenera scenetta, con i bambini sorridenti ed Eyanel che dormiva pacifica. Si alzò quasi a malincuore. Sospirò vestendosi in modo ufficiale per lavorare come traghettatore e schioccando le dita si ritrovò poco dopo sulla sua barca.

Sospirò e iniziò a lavorare traghettando le anime da un punto all'altro del fiume, sperando che qualche anima che si trovasse nel fiume non decidesse di tirargli un tiro mancino per rovesciargli la barca. Il lavoro era monotono ma resisteva sapendo che tra poco sarebbe ritornato dalla sua famiglia. 

Improvvisamente sentì un tonfo dietro di se, sentiva anche la presenza che non apparteneva al suo mondo.

-Cosa vuoi Satana?- chiese Acheronte quasi adirato.

-Come hai osato...- disse una voce femminile. 

Acheronte si irrigidì, quella voce era della sua regina, della sua padrona. 

Si girò di scatto trovando a meno di mezzo metro di distanza Satana con accanto una figura avvolta dalle nubi nere che non toccava la superficie della barca. 

Bruttissimo segno.

Eyanel [SOSPESO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora