44. Calma e pazzia

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Dain continuava a divertirsi come un matto, non gli dispiaceva per nulla potersi sfogare con quella ragazzina che non gli faceva né caldo né freddo, infondo era un suo ordine torturarla. 

Aveva ridotto Eyanel in una pura maschera di sangue, la ragazza tramava per gli spasmi non capendo dove fosse la sua colpa. 

Dain continuava a colpirla, prima aveva usato delle fruste, poi era passato a usare delle sbarre di ferro rinforzate per spezzarle le ossa, o come minimo a crearle dei lividi che le saprebbero rimaste per un po'. Il ragazzo si era anche divertito a farla urlare iniziando a scuoiare dei piccoli lembi di pelle, per poi notare che poco sotto lo strato di carne aveva dei circuiti, era una specie di ibrido e le fece ribrezzo, già era una creatura fuori dal comune in quanto presentava caratteristiche diverse tra loro e appartenenti a varie specie di creature, in più aveva anche componenti meccaniche, disgustoso.

Con queste caratteristiche il ragazzo pensò bene che non era nata da Satana e Supremo, ma creata da loro due in laboratorio probabilmente. Scrollò le spalle a quei pensieri, comunque erano cose che non lo riguardavano.

-Allora non rispondi?- chiedeva Dain beffardo.

La cosa un po' lo irritava, non capiva per quale motivo quella ragazza non rispondesse in nessun modo, certo, soffriva e le sue urla erano una cosa fantastica da sentire, ma ricevere minacce di morte o anche ingiurie stranamente gli mancava, non era contento senza, era come se il suo lavoro non fosse completo.

-Basta così- dice una voce gravosa che entrò nella cella.

Dain si fermò di colpo inginocchiandosi e non alzò lo sguardo. Aveva immediatamente riconosciuto la voce di Satana e sopratutto aveva subito capito che era scocciato, come se qualcosa nono rientrasse nei suoi piani. 

Satana dal canto suo vece una interiezione di diniego schioccando la lingua sul palato in modo molto scocciato e avvicinandosi a Eyanel.

-Vedo che rimani sempre della stessa idea, preferisci soffrire tu che minacciare o attuare piani di vendetta, come avevi fatto quel giorno in guerra, dopo il quale ti ho ricompensata a dovere per il tuo dovere- ghignò soddisfatto. 

-Vedi Eyanel, devi imparare che non sempre tu puoi averla vinta e devi ricordati che per quanto tu non voglia ferire lo farai, perché te lo dirò io , e tu non hai nessun diritto di ribellarti, ma tanto so che non lo farai, le creature che nemmeno conosci valgono più della tua stessa vita no?- chiese scoppiando a ridere per l'ultima affermazione.

Eyanel non aveva alzato il capo, aveva ascoltato passivamente incassando le parole, era vero. Per quanto lei uscisse poco dal palazzo e non avesse mai avuto alcuna interazione con il mondo esterno, preferiva che tutti vivessero in pace, si, certo, sapeva che molti la consideravano un mostro, ma dentro di sé non riusciva a dare peso a quelle parole, preferendo comunque dire che essendo una principessa ad amare e rispettare il proprio popolo.

-Liberala, è ora che vada a curarsi, ha una battaglia da affrontare tra poche ore- disse satana uscendo da quella cella.

-Si mio signore- dispose Dain alzandosi e andando a liberare a Eyanel i polsi, ali e quant'altro.

-Non credere che sia finita qui ragazzina, io aveva appena cominciato- sussurrò il vampiro all'orecchi di Eyanel facendola cadere a terra senza preoccuparsi di aiutarla.

Eyanel dal canto suo sentì finalmente il suo corpo, per quanto fosse stata una caduta non proprio aggraziata e leggera, su qualcosa di freddo, era una bella sensazione che in poco tempo si trasformò in dolore. 

-Alzati e cammina mocciosa- disse Dain scocciato uscendo da quella cella lasciando aperte le sbarre. 

Finalmente Eyanel poteva vedere l'intero ambiente in cui è stata quel lasso di tempo che non riusciva a definire, ma appena provò a girare lo sguardo, tutto si fece nero davanti ai suoi occhi. 


Sayak respirò a pieni polmoni uscendo dalla tenda e trovandosi su un campo da battaglia, erano secoli che non ci metteva piede in uno di questi, era una strana sensazione essere di nuovo lì, anche se non era male per nulla.

Continuò a respirare incamminandosi verso la linea di attacco e a ogni passo il suo corpo mutava diventando un'ombra nera, avrebbe dimostrato il suo valore. 

Diventato ombra completa il suo corpo divenne un tutt'uno con il terreno e i suoi nemici iniziavano a perire nei modi più atroci.

Era una sensazione magnifica uccidere, era magnifico essere, lì, nessuna regola, nessuno che ti comanda, budella che volavano, urla di pietà e agonia, cosa voleva di più? 

Ma certo: uccidere, uccidere ancora. 

Eyanel [SOSPESO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora