37. Risate e dichiarazioni

390 46 28
                                    

Dopo quel lungo abbraccio Acheronte decise di staccarsi da lei, non tanto perché lo volesse, ma perché sentiva che Eyanel lo stava abbracciando tenendo in mano qualcosa simile a un libro.

-Cosa c'è piccolina?- chiese lui in modo dolce osservandola.

Notò poco dopo che la bambina stava stringendo a se proprio un libro, ma non uno qualunque, era un libro che proveniva dal pianeta Terra.

-Fammi indovinare... non riesci a capire in che lingua sia scritto vero?- sorrise in modo dolce mentre la prendeva in braccio.

Eyanel era avvampata, per poi annuire.

-S-si Acheronte, volevo chiederti se potessi insegnarmi questa lingua.- disse timidamente mentre lo guardava.

 Adorava stare tra le sue braccia, si sentiva protetta e al sicuro. Solo stando tra le sue braccia aveva notato sul letto i suoi due cuccioli che dormivano stretti uno all'altro. 

-Non c'è problema piccolina, anzi, facciamo una cosa: andiamo sull'albero in mezzo al lago, così ci rilassiamo, così lo leggo e te lo traduco sul momento, ti va bene?- chiese accarezzandole i suoi lunghi capelli rossi con punte nere, adorava tutto di lei, era dolcissima. 

-Certo, come vuoi tu, io sono solo felice di passare un po' di tempo con te- disse la bambina sorridendo e stringendosi al petto di Acheronte.

A quel gesto lui si sciolse, letteralmente, come poteva una bambina provocargli quelle emozioni? Si sentiva un povero folle... come se non lo fosse. Per sfuggire alla sua solitudine aveva preso in prestito vite di animali e piante per poi farli adattare al suo mondo.

Senza dire altro strinse dolcemente ancora a se Eyanel e si teletrasportò su quell'albero millenario. Quel posto era nato insieme a lui, il suo regno, o meglio la sua condanna come la chiamava lui, ma ora aveva con se lei, quella bambina, la sua bambina.

-Bene piccolina- disse sedendosi a terra con Eyanel tra le sue gambe. 

Aveva preso il libro dolcemente, senza toglierlo bruscamente dalle sue mani, per poi aprire la prima pagina e leggerla. Automaticamente si era messo a tradurre, era un testo che non aveva mai letto, parlava dei miti e leggente riguardanti a divinità. La cosa che faceva strano ad Acheronte che erano tutte mezze verità... come per esempio Artemide. Si. era la dea della caccia, ma dire che era vergine, pura ed innocente... potevano risparmiarselo. Non osi aspettava che gli umani li conoscessero... e immaginava che anche Eyanel non li conosca. Doveva ricordarsi di spiegarglielo sta sera al posto della favola della buonanotte.

Arrivò a un capitolo dove si parlava di un fiume... strano, gli umani lo chiamavano Acheronte, per poi arrivare alla persona che lo governava... Caronte.

-No... gli umani certo che sono delle capre ignoranti- disse leggendo quel passo, ma senza averlo tradotto. 

-Che succede?- chiese Eyanel preoccupata. 

Non aveva mai visto Acheronte così alterato, non era da lui.

-Beh, a quanto pare per gli umani il fiume si chiama Acheronte e il mi chiamo Caronte. IL PROBLEMA CHE E' IL CONTRARIO!- disse arrabbiato.

Eyanel scoppiò a ridere, non si aspettava una reazione del genere da parte sua e doveva ammettere che era davvero buffo.

-Dai, non lo avranno fatto apposta, forse si sono solo confusi, non devi prendertela tanto- disse lei per calmarlo.

Acheronte sospirò stringendola a se e coccolandola.

-Scusami piccolina, nono volevo farti paura-

-Nessun problema, era  buffo vederti così- disse tutta sorridente.

Lui si alzò stiracchiandosi e mettendo Eyanel a terra che prese il libro e lo fece sparire. Un piccolo potere di ordine che le aveva insegnato Acheronte, se si sapeva da dove proveniva l'oggetto che si teneva in mano bastava pensare a quel luogo e allo specifico posto e l'elemento tenuto ritorna al suo posto. Pratico, comodo e semplice.

-Eyanel- disse Acheronte serio, forse era ora di dirglielo, era da mesi che ci stava riflettendo.

-Si Acheronte?- disse la bambina sorridendo e guardando il suo viso.

Acheronte si chinò rosso in viso, guardando Eyanel in volto. La bambina non capiva cosa stava succedendo, non erano poche le volte che si trovavano insieme su quell'albero che tagliava in due il fiume e molto spesso si trovavano lì per leggere o semplicemente per parlare.

Lui fece apparire una piccola scatolina rossa tra le mani che aprì davanti a lei. Conteneva un anello molto semplice d'oro, con un piccolo diamante bianco incastrato all'interno, quasi impercettibile.

-Vuoi sposarmi?- chiese lui continuando a guardarla rosso in viso.


Eyanel [SOSPESO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora