Anche Se Sono Un Casino

Capitolo 12

Spesso nella vita si ha bisogno di cambiare qualcosa di sé stessi. Fino ad un anno fa io ero felice, fiera di me, anche con tutti i miei difetti. Ma non può sempre andare tutto bene, è successo quel che è successo ed ora sono diversa, rispondo come capita alla gente e sono lo stesso disastro di sempre. Nonostante ciò sono fiera di me e spero che anche la mia famiglia lo sia. 

<<Tesoro ci sei?>> chiede mia madre.
<<Sì mamma, dimmi>>
<<Io, tuo padre e Riki verremo a Londra!>>
Mi lascia sorpresa.

<<Oddio! Sì! Quando?>>
<<Tra due settimane, se tutto va bene>>
<<Va bene mamma, vi aspetto, portate Dobby, ve ne prego, e spero che non lo abbiate torturato.. >>
<<Deve pur imparare ad obbedire anche a me!>>
<<Povero cane.. >>
Ride e chiude la chiamata.

<<Stasera andiamo ad una festa?>> domanda Allison mentre io sono totalmente con la testa tra le nuvole.
<<Ma domani mattina Marcus parte!>>  rispondo.

<<Non preoccupatevi per me, stasera vado a dormire ad un hotel vicino l'aeroporto>>
<<Ehi tu, non stare troppo bene in America senza di me! >> Esclama Marta.
<<Non potrei mai, non ci sarà più nessuno a guidarmi per la diritta via, né Nicole che mi mette nei casini>> lo abbracciamo e dopo va in camera sua a prendere le valigie.
<<Allora si va a questa festa o no?>> chiese di nuovo Allison.
<<Domani c'è scuola, come regola non dovremmo andare.. >>
<<Ehi, ora che ci penso! Domani verrò a scuola con voi dato che mi sono inscritta. Ho un'ansia>> Borbotta Marta.

<<E' un occasione per fare amicizia>> aggiunge Allison.
<<Certo, amicizia con drogati e persone che si ubriacano>> dico sarcastica.
<<Niki Non fare la guastafeste>> tutti contro me oggi?  Non amo molto le feste, non sopporto l'alcool e non ho mai provato a fumare.
Eh già sono una brava ragazza.
<<Eh va bene, adolescenti in calore>> Dico e le mie amiche risero a più non posso.

Mi preparo velocemente, metto un semplice jeans e una maglia nera. Esco dalla camera e Allison e Marta mi guardano come fossi un fantasma.

<<Beh, che c'é? Dylan O'Brien è dietro di me?  Oddio>> chiedo e mi volto sorpresa.
<<Ad una festa vai così di solito?>> chiede esasperata Allison. <<In America dicono che ci sono feste da sballo ma evidentemente voi due non avete mai partecipato ad una di queste>>
<<Come volete che mi vesta? Non andiamo mica da Obama>>
Marta mi prende dal braccio destro e Allison da quello sinistro e si direggono in camera mia. Non trovando alcun vestito nel mio armadio, Marta ne prende uno suo.
Nero con il corpetto a cuore  senza spalline, abbastanza corto. Un po' sopra il ginocchio.
Iniziano a truccarmi: mascara, eyeliner, rossetto, sono così diversa che anche il Papa riderebbe adesso.

<<Ora sono peggio di Barbie>> dico.
<<Go baby>> ci incita tutta contenta Allie ma prima di andare via, mi tocca salutare il mio migliore amico che non rivedrò per chissà quanto tempo...

<<Ci siamo già detti un addio, ma come vedi siamo ancora qui insieme, perciò non provare a piangere. E nemmeno tu, Marta. Siete la mia vita anche a distanza>> una lacrima, come non detto, scorre sulla guancia di Marta. <<Ti amiamo. Facci sapere quando parti>> ci abbracciamo e se ne va, ed anche noi.

La casa della festa è così piccola che penso per un momento di soffrire di claustrofobia.
<<Beh ragazze, date il peggio di voi!>> entrambe si direggono verso il bancone delle bevande e io esco subito a prendere aria.

<<Sei venuta tutta sola, Nicole?>>                                                                                                                      <<che cosa vuoi, Michael?>>
<<Parlare con te>>
<<Non ho nulla da dirti>> cerco di liquidarlo.
<<Scusa per l'altra volta, non volevo pressarti, mi dispiace>> si scusa.