Capitolo 45

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Nicole pov's

Corsi dietro Alan per un po' e lo raggiunsi.
<<Alan ascoltami, lui è ubriaco. Si è vero abbiamo dormito insieme perché non c'erano altri letti. E dovevo dirtelo ma non volevo rovinare questa serata>>
Lui sembrò capire.
<<Okay Niki, ma ho bisogno di un po' di tempo>> disse comprensivo ma se ne andò, lasciandomi sola a questa stupida festa.
James era entrato ed io sola in mezzo ad un giardino con persone che vomitavano ovunque.

Poi vidi un ragazzo in lontananza che si avvicinava, era un amico di James, a ricreazione lo vedevo sempre con lui, ma non so come si chiamava. Ci mancava questa..
<<Ciao, Nicole vero?>> chiese.
Era alto e biondo, molto carino.
Si sedette vicino a me e mi guardò.
<<Sì, ma non parlo con gli sconosciuti>> dissi.
Quando sono arrabbiata coinvolgo più persone del previsto.
<<Sono Newt. Ti ha lasciata il ragazzo?>>
Peggio ancora quando le persone mi ricordano, anche non sapendolo, ciò che è successo prima.
Odio le persone che mi rinfacciano le cose, specialmente i miei errori.
<<Definisci "lasciare">> scherzai.
Mi prese per il braccio e mi portò dentro, già che sta con James si descrive da solo, spero non sia come Micheal.
<<Non aver paura. Ti porto a bere qualcosa per dimenticare. Molti ragazzi si lasciano nelle feste, a maggior ragione, si beve per dimenticare>>

Andammo in cucina e mi diede un bicchierino con vodka alla pesca. Era dolce, alla fine..
Era davvero buona, ne presi un altro.
Scelta azzardata, perché a quanto pare non ressi bene l'alcool.
<<Ora basta, stiamo esagerando. Balliamo?>>
Mi condusse in pista e ballammo per un bel po'.
E poi... Niente.

Aprii gli occhi e la luce accecante del mattino me li fece richiudere in un attimo.
Non ricordo niente di ieri sera, aspetta..
Sono nel mio letto con solo una maglia bianca che mi arrivava fin sotto le cosce. Oddio cosa ho combinato? Ricordo solo una faccia arrabbiata di.. JAMES?

<<Riki! Ci sei!?>> corsi giù per le scale chiamando mio fratello.
<<Che cazzo urli di prima mattina?>> scese le scale dopo di me. Beh era nella sua stanza, perché non ci ho pensato.
Perché sei ritornata molto ubriaca, almeno ricordi come ti chiami?
Fai delle battute di merda.
<<Cosa ho fatto?>>chiesi.
<<Io so solo che James ti ha portata qui, era molto arrabbiato. Così l'ho invitato a dormire a casa nostra, chiedi a lui. Dopo facciamo i conti>>
Con lui non parlo. E comunque mio fratello che si finge mia mamma arrabbiata è meglio di Johnny Depp.

Chiamai Allison e rispose con una voce assonnata, non sono l'unica almeno.
<<Niki, dimmi>>
<<Cosa ho fatto ieri sera?>> misi la mano tra i capelli, immaginando il peggio.
<<Allora, ti sei ubriacata, poi hai ballato con un tipo e sei salita sul tavolo della cucina, sempre ballando. E il ragazzo cercava di farti scendere ma tu non ne volevi sapere. Così ti ha vista James, ha urlato contro il suo amico. Si sono anche dati qualche schiaffo e ti ha portata a casa. Che emozione>> disse eccitata.
Quando dicevo che immaginavo il peggio intendevo fare le treccine a qualche barbie cantando qualche canzone di Shawn Mendes, ma questo non me lo sarei mai aspettata.

<<Oddio, grazie a dopo>>
Andai nella camera degli ospiti dove aveva dormito James, non l'avessi mai fatto...
Aveva una maglietta bianca uguale alla mia e gli si vedeva l'inchiostro nero del suo tatuaggio, ancora non mi aveva visto e si stava sistemando il ciuffo ribelle, di mattina è molto bello. Ma che dico.. É sempre bello.

<<Emh.. Ciao>> dissi bussando.
Lui mi guardò e si sdraiò come se non fossi mai venuta, me lo dovevo aspettare.
Come ho potuto dimenticarmi dei suoi problemi mentali.
Beh non me ne andrò da qui finché non mi dirà cosa ha fatto a Newt, non che mi importi.. In realtà ho voglia di parlare con lui, quasi ho nostalgia delle nostre conversazioni, quando mi ascoltava e io parlavo e parlavo. Tipo sul tetto di casa mia, o sulle scale della scuola.
Vorrei capire ciò che gli prende quando non mi nemmeno guarda.
<<Inutile che fai l'incazzato, James. Non puoi! Tu assolutamente non puoi! Sei TU che mi hai rovinato la festa dicendo ad Alan delle grandissime cazzate, ecco perché dovrei essere io quella arrabbiata! E non fingere che non ti importi perché lo sai benissimo che mi stai distruggendo e sei così egoista, un emerito egoista a comportarti così!>> urlai presa dalla troppa rabbia della sera scorsa, mi vennero in mente tutte le scene e gli rinfacciai la mia collera.
<<Ti prego, esci da questa camera>> disse con voce bassa e infastidita.
<<Ma proprio no, perché lo hai fatto? Perché gli hai detto quella cosa? Non abbiamo fatto niente io e te quella sera e non avevi ragione di dire una bugia!>> imperterrita continuai senza sosta.
James mi sta davvero rendendo la vita impossibile e non so nemmeno il perché, non so cosa gli avrò mai fatto di male per meritare tutto questo.
<<L'ho fatto per divertimento, contenta? Ed ora esci>> dichiarò, non so se stava mentendo ma era abbastanza convinto, ma no deve parlare e se non vuole darmi spiegazioni riguardo Alan, lo farà di ieri sera.

<<Non me ne andrò da qui fin quando non mi racconti cosa è successo ieri sera, quindi tanto vale che me lo dici>>
Andai sul suo letto e mi sedetti accanto a lui. I suoi occhi verdi avevano l'aspetto del dopo sbronza, ma pur sempre bellissimi.
<<Da dove inizio, nic? Hai ballato come una cretina con uno sconosciuto, un mio amico.. Ti sei ubriacata e ti ho riaccompagnata a casa..>> aveva il tono arrabbiato come al solito.
<<Che hai fatto a Newt?>> chiesi. E lui si mise seduto.
<<Che ti importa?>> replicò ancora.
<<Perché ti arrabbi tanto? Tu ti ubriachi sempre e vai a letto con tutte, e te la prendi con me?>>
Forse questo non dovevo dirlo..
<<Bene se non te ne vuoi andare tu, lo farò io.>>
Se ne andò e sbattè forte la porta. Ne ho abbastanza di lui, quante volte l'avrò detta questa frase?
Non abbastanza..
Appunto.
Comunque non ho intenzione di seguirlo, non sono il suo cagnolino personale.
Ho saltato la prima ora di lezione a scuola e mi preparai velocemente per non perderne altre. Mio fratello mi accompagnò e fortunatamente entrai in tempo.
La lezione era di biologia, ciò vuol dire che ero sola, James non segue questo corso e nemmeno le mie amiche.
Però c'erano Lessie e le sue due bamboline finte, Jho e Chloé.
Tutte e tre bionde ossigenate, con tanto di quel trucco in faccia che nemmeno le più grandi star del mondo tutte insieme.

<<Puoi essere idiota quando vuoi, bella. Ma sta lontano da James. E non sto scherzando>> disse con quella sua vocina fastidiosa e strillante.
<<Non me ne importa nulla di te, di loro, del trucco e di James. Non rivolgermi la parola fin quando..emh.. mai.>>  e mi volta dall'altra parte dell'aula.

Se ne andarono tutte in fila Indiana agli ultimi banchi, a fare chissà cosa.
La lezione iniziò, ma come al solito la mia testa pensava ad altro, tipo Alan. Mi dispiace per lui, ma il gesto di abbandonarmi alla festa da sola proprio non mi è andato giù, e se non avessi saputo con chi tornare? Colpa sua, l'avrò pure fatto arrabbiare ma James non mi avrebbe mai lasciata ad una festa, e non chiedetemi perché l'ho messo in mezzo.. É più forte di me.

L'intervallo fu noioso, anche a vedere James amoreggiare con Lessie, ma non per quello.
<<Ieri sera hai scalato tutte le classifiche della popolarità, sentiti famosa per un giorno>> scherzò Marta sedendosi al suo banco accanto al mio.
<<A lei non importa la popolarità, Mar. Scommetto che ha dato più importanza a James che a tutto il resto>> rise Allison.
Almeno loro mi tirano su.
Sorrisi anche io.
<<Volevamo portarti a casa ma lui non ha voluto sentire ragioni>> continuò.
Non so che pensare con lui, mi manda in fumo il cervello.
<<Ragazze possiamo non parlare sempre di James?>> chiesi stufata.
Entrò in classe geronimo Stilton, o professore di Arte.
Unica lezione in grado di farmi felice.

<<Oggi studieremo l'arte astratta, quella a cui ognuno da un significato diverso, perché è appunto, oggettiva. Dai date il meglio di voi>>
L'arte astratta mi ha sempre appassionata, detesto il caos e forse è proprio perché lo odio che riesco a capirlo.

Disegnai uno sfondo arcobaleno, con delle sfumature su tutto il foglio nere e bianche. Sulle macchie nere misi dei cuori spezzati, soldi e smile al contrario. Invece sulle sfumature bianche, che erano di meno disegnai un cuore rosso che batteva, un sorriso e due mani unite.
Dietro, per la descrizione scrissi.
"L'arcobaleno rappresenta la vita e ci sono due tipi di sfumature, quelle nere e quelle bianche.
Come si vede, quelle nere contengono il successo, cioè i soldi e l'infelicità. Mentre quelle bianche hanno la felicità e l'amore, ma nessun tipo di denaro. Per dire che molte persone si lasciano condizionare dai beni materiali perché pensano di raggiungere la felicità, mentre sono le cose più elementari, come la famiglia o l'amore a rendere felice una persona"
Questa mi sembra un'evidente frecciatina a James e a Lessie, o sbaglio?
Tu non sbagli mai..
Il professore rimase molto colpito dal mio disegno e dal suo significato e decide di darmi dei punti per recuperare nelle altre materie.

Mentre stavo tornando a casa, con Marta, ricevetti una chiamata da..

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