Capitolo 12

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Every whisperOf every waking hourI'm choosing my confessionsTrying to keep an eye on youLike a hurt lost and blinded foolOh no, I've said too much

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Every whisper
Of every waking hour
I'm choosing my confessions
Trying to keep an eye on you
Like a hurt lost and blinded fool
Oh no, I've said too much

That's me in the corner
That's me in the spotlight
Losing my religion
Trying to keep up with you
And I don't know if I can do it
Oh no, I've said too much
I haven't said enough

Losing my Religion
[R. E. M.]

~~~

«Wow, Riles» commentò Leah, rigirando la cannuccia nel suo cocktail color fragola. «Non riesco ancora a credere che sia stata proprio tu a proporci di uscire»

«Non ci credo nemmeno io» mormorai atona, con aria meditabonda. Liam schioccò le dita davanti ai miei occhi e subito mi riscossi, guardandolo in viso. Lui sorrise e scosse la testa.

«Sei un caso perso» dichiarò teatrale, mentre Leah sbuffava. «Prova almeno a fingere di divertirti, visto che ci hai invitati tu qui»

Eravamo al Seven at Brixton da quasi mezz'ora e ancora non riuscivo ad entrare nell'atmosfera. Non riuscivo a pensare ad altro che all'incontro con Harry, e faticavo a trattenermi dal guardare ogni momento l'orario sullo schermo del telefono.

Mi rendevo conto che la mia impazienza non era giustificabile sulla base dell'idea innocente che ritenevo di avere di lui, ma semplicemente sceglievo di non pormi il problema. Senza dubbio temevo la risposta che avrei potuto trovare scavando un po' più a fondo tra i miei sentimenti; la situazione era già terribilmente complicata di suo anche così, l'ultima cosa di cui avevo bisogno era complicarla ulteriormente.

Per questi motivi faticavo a rilassarmi e a godermi il tempo che stavo trascorrendo con i miei amici. Come al solito mi sentivo addosso un carico d'ansia sproporzionato rispetto al necessario, ma non c'era verso di liberarmene. In ogni caso tentai se non altro di stare al gioco di Liam per alleggerire l'atmosfera plumbea che aleggiava intorno a noi.

«Datemi tregua, ragazzi» finsi di protestare, portandomi una mano sul cuore. «Fare il primo passo mi ha prosciugato di quasi tutte le energie. Non potete pretendere che me ne siano addirittura rimaste per divertirmi»

Liam sogghignò, sollevando il bicchiere nella mia direzione come a riconoscere la bontà della battuta. Ricambiai il sorriso, spingendo Leah a fare altrettanto, quindi tutti e tre brindammo alla mia intraprendenza sociale.

Per fortuna l'alcol che avevo in circolo iniziava a fare il suo lavoro, perché finalmente sentivo la testa più leggera ed era molto più facile chiudere fuori i pensieri scomodi per lasciare spazio al divertimento ed alle risate spensierate. Il tempo passò più in fretta del previsto; prima che me ne rendessi conto sentii il telefono vibrare con insistenza nella tasca dei jeans.

Reunited || H. S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora