Londra, la Capitale d'Europa.
È qui che Riley Fisher vive e lavora da quasi due anni, dopo essere cresciuta a Holmes Chapel.
È qui che una sera ritroverà l'amico d'infanzia che non vedeva da sedici anni, nel modo più inaspettato ed improvviso.
Tra s...
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Tired of lying in the sunshine Staying home to watch the rain And you are young and life is long And there is time to kill today And then one day you find Ten years have got behind you No one told you when to run You missed the starting gun
Hanging on in quiet desperation is the English way The time is gone The song is over Thought I'd (have) something more to say
Time [Pink Floyd]
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Harry's POV
«Puoi dire quello che ti pare, ma non avresti dovuto farlo»
«Oh, smettila, sappiamo entrambi che se non ci avessi pensato io tu non l'avresti mai fatto»
«Non è questo il punto» esclamai esasperato, passandomi una mano tra i capelli. «Non puoi trovare un avvocato e prendere un appuntamento per me senza dirmi nulla»
«Fred mi ha dato il nome di uno dei migliori avvocati difensori che conosce, e per di più questo Cowley lavora a Londra! Come potevo farmi scappare un'occasione del genere?»
Emisi un sospiro carico di frustrazione, mentre passeggiavo nervosamente avanti e indietro di fronte all'enorme vetrata d'ingresso dello studio legale.
«Dio, quanto cazzo ti sei dissanguata per ingaggiare... come si chiama? Crawley?»
«Cowley, tesoro, Robert Cowley. E ti prego, non usare questo linguaggio con me. Sono pur sempre tua madre»
Trattenni un'altra imprecazione, lanciando un'occhiata obliqua alle lettere in acciaio, affisse direttamente al vetro, che componevano il nome dello studio legale.
BRADDEN COWLEY SOLICITORS
Non potevo negare che avessi solo finto di non sapere il cognome dell'avvocato, in effetti era solo una stupida e capricciosa manfrina di protesta per il fatto che mia madre mi avesse giocato quello scherzetto a mia insaputa.
Lo studio si trovava a Mayfair, uno dei quartieri più lussuosi di Londra, ed anche solo l'ingresso dava l'impressione di vendere cara anche l'aria che vi si respirava. Per di più sembrava che questo Cowley fosse un pezzo grosso nel suo campo, e non osavo immaginare quanto costasse anche solo quell'appuntamento.
Per non parlare di tutto il resto delle spese legali.
«Non avresti dovuto farlo» borbottai per l'ennesima volta, come un disco rotto. Mia madre ridacchiò, probabilmente rassegnata di fronte alla mia cocciutaggine, e non potei evitare di immaginarla scuotere la testa.
«Smettila di farti tutti questi problemi» mi rimproverò con dolcezza. «So che ci andrai, quindi fai un bel respiro e non preoccuparti di nulla. L'avvocato Cowley è lì per aiutarti»