Londra, la Capitale d'Europa.
È qui che Riley Fisher vive e lavora da quasi due anni, dopo essere cresciuta a Holmes Chapel.
È qui che una sera ritroverà l'amico d'infanzia che non vedeva da sedici anni, nel modo più inaspettato ed improvviso.
Tra s...
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I may cry ruinin' my makeup Wash away all the things you've taken And I don't care if I don't look pretty Big girls cry when their hearts are breaking
Big Girls Cry [Sia]
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Cowley sembrava piuttosto sicuro di sé prima di iniziare a parlare. Dal canto mio mi stavo mordendo il labbro inferiore così forte che quasi temevo si spaccasse, ma non avevo la lucidità per fermarmi.
«Il mio collega ha menzionato le vittime delle aggressioni del mio cliente, e si è fatto portavoce delle loro sofferenze e del loro malanimo nei confronti dell'imputato qui presente» ricordò, una lieve punta di sarcasmo nella voce. «Con il vostro permesso, Vostro Onore, signore e signori della giuria, vorrei iniziare questa arringa leggendo un passaggio della deposizione rilasciata da una di queste vittime – la signorina Riley Fisher, unica testimone della pubblica accusa»
Non appena sentii pronunciare il mio nome ebbi un fremito, ignara di quello che avrebbe potuto leggere; tuttavia mi fidavo della sua bravura, e nonostante avessi testimoniato contro Harry ero certa che Cowley avrebbe saputo rigirare la situazione a proprio vantaggio.
Il permesso gli venne accordato, al che l'avvocato recuperò un foglio dalla cartella che aveva appoggiato al proprio tavolo e si schiarì la voce.
«"Tutto ciò che ricorderò di quella serata non è l'aggressione in sé, ma l'aver ritrovato una delle persone più importanti della mia vita"» recitò, e subito sentii i miei occhi pizzicare. «"Harry ha sbagliato, certo, ma da quando ci siamo incontrati di nuovo mi ha dimostrato giorno dopo giorno il suo desiderio di cambiare vita. Ha avuto il coraggio di fare il primo passo, ed io so che riuscirà ad arrivare fino in fondo"»
Quando Cowley abbassò il foglio, tornando a perlustrare la sala con lo sguardo, dovetti combattere per ricacciare indietro il nodo che aveva preso a stringermi la gola.
«Queste sono le parole dell'ultima persona che il mio cliente ha aggredito» rimarcò l'avvocato, lanciando un'occhiata quasi affettuosa ad Harry. «La signorina Fisher ed il mio cliente si conoscevano fin dalla tenera infanzia, e sedici anni fa sono stati separati per ragioni irrilevanti ai fini di questa causa. Si sono ritrovati proprio la sera dell'aggressione, in cui la signorina Fisher ha riconosciuto in lui l'amico con cui giocava da bambina»
Era strano sentire quella storia un'aula della Corte d'Assise, durante il processo di Harry; me la faceva vivere quasi come se non l'avessi vissuta di persona.
«L'unica testimone della pubblica accusa non solo non prova alcun tipo di rancore nei confronti del mio cliente, ma lo ritiene una delle persone più importanti della sua vita» sottolineò Cowley, con un luccichio particolare negli occhi. «Tenendo conto della rispettabilità della signorina Fisher – una cittadina onesta e ligia al dovere – mi sento di affermare che se lei stessa non mette in dubbio la credibilità del mio cliente allora nessuno dei presenti in questa corte dovrebbe avere il diritto di farlo»