Londra, la Capitale d'Europa.
È qui che Riley Fisher vive e lavora da quasi due anni, dopo essere cresciuta a Holmes Chapel.
È qui che una sera ritroverà l'amico d'infanzia che non vedeva da sedici anni, nel modo più inaspettato ed improvviso.
Tra s...
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Face down on a broken street There's a man in the corner In a pool of misery I'm in a white van As a red sea covers the ground
(I don't believe anymore)
Raised by Wolves [U2]
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Harry's POV
Lasciai vagare lo sguardo tra Sadie e Tomlinson come inebetito, incapace di processare il peso di quella realizzazione, quindi inaspettatamente scoppiai a ridere. Una risata breve, distorta ed amara.
Zayn mi lanciò un'occhiata sgomenta, ma non vi feci caso; recuperai in fretta il controllo di me stesso, quindi alzai il mento con aria di sfida e mi rivolsi a Tomlinson.
«Sei caduto in basso, se hai bisogno di usare questi trucchetti del cazzo per attirarmi allo scoperto» commentai, notando subito la sua mascella irrigidirsi. «Non hai davvero altri modi per arrivare a me, a parte rapire ragazze e farmi scherzi telefonici?»
«Non tirare troppo la corda, Styles» sputò, con aria parecchio irritata. «Non sei esattamente nella posizione adatta per poterlo fare»
Emisi uno sbuffo divertito, allargando le braccia.
«Oh, andiamo» esclamai, mostrandomi molto più spavaldo di quanto non fossi davvero. «Direi che me la sono cavata in situazioni peggiori»
Tomlinson esibì un sorrisetto gelido, ed in quel momento mi resi conto che dopotutto non doveva essere così stupido da avere a che fare con me senza portarsi dietro qualcuno che gli coprisse le spalle.
«Questo è ancora da vedere» sibilò infatti, ed alle sue spalle comparvero una decina di uomini armati, come se avessero risposto ad un tacito comando. «Hai finito di giocare con me, Styles. Stasera finalmente ti eliminerò dalla faccia della Terra, e non ci sarà nulla che potrà impedirmelo»
Zayn, che fino a quel momento era rimasto dietro di me, mosse un paio di passi in avanti, affiancandomi. Tomlinson spostò lo sguardo su di lui e piegò la testa di lato.
«Ci si rivede, Zayn Malik» disse beffardamente, infilando le mani nelle tasche dei pantaloni. Il mio amico gli indirizzò un breve cenno del capo prima di rispondere.
«Spiacente di non averti salutato come si deve, l'ultima volta, ma ero piuttosto impegnato a farti saltare i piani» ribatté pungente, al che Tomlinson digrignò impercettibilmente i denti. Nonostante la situazione preoccupante dovetti trattenermi dal farmi scappare una risatina.
Sadie mi guardava con un'aria indecifrabile, ed era rimasta in silenzio fino ad allora. Notai che stringeva il telefono con una forza sproporzionata alla sua corporatura sottile, ed il suo sorriso cinico era teso e velato di rabbia.