Londra, la Capitale d'Europa.
È qui che Riley Fisher vive e lavora da quasi due anni, dopo essere cresciuta a Holmes Chapel.
È qui che una sera ritroverà l'amico d'infanzia che non vedeva da sedici anni, nel modo più inaspettato ed improvviso.
Tra s...
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It's hard when we argue We're both stubborn, I know
But oh, sweet creature Sweet creature Wherever I go You bring me home
Sweet Creature [Harry Styles]
~~~
Harry è qui. Sulla porta di casa mia. E mi sta abbracciando.
Più mi rigiravo quel pensiero in testa e più mi sembrava assurdo; eppure lo sentivo lì, contro di me, il suo respiro tra i miei capelli e il suo cuore che batteva dritto sul mio petto.
Non riuscivo nemmeno a sollevare le braccia per stringerlo a mia volta, nonostante ogni fibra del mio corpo mi stesse praticamente urlando di farlo. Me ne restavo impalata a tentare di razionalizzare la situazione, senza peraltro riuscirci.
Dopo un tempo che mi parve infinito Harry allentò la stretta, allontanandosi quanto bastava per guardarmi negli occhi ma senza mollare la presa. Le sue iridi erano pugnali, pugnali di giada che mi trafiggevano senza però farmi male.
«Stronzo» sussurrai, tentando di ingoiare il nodo che improvvisamente mi stringeva la gola. «Perché continui a scappare?»
Harry sospirò, allontanando lo sguardo dal mio viso solo per un istante.
«Perché non so fare altro» mormorò semplicemente, con un sorriso triste. A quelle parole, che sembravano nascondere molto più dolore di quanto lui non mostrasse, provai una stretta al cuore.
Presi delicatamente il suo viso tra le mani, accarezzando piano le guance con i pollici. Non sapevo spiegare cosa si stesse muovendo dentro di me mentre le mie dita sfioravano la sua pelle ed i suoi occhi restavano fissi nei miei. Volevo solo cercare di fargli capire che, per quanto desiderasse scappare e per quanto tentasse di allontanarsi da tutto e da tutti, io sarei sempre stata lì ad aspettare il suo ritorno.
Chiuse gli occhi, abbandonando il capo contro le mie mani mentre liberava un debole sospiro. Le sue braccia si strinsero impercettibilmente intorno a me.
«Da me potrai sempre tornare, Harry»
Lui tornò a guardarmi, come a volersi assicurare della verità delle mie parole, e dovette esserci riuscito perché la sua espressione sembrò rasserenarsi. Solo allora spostò lo sguardo sulle mie labbra, facendomi provare un brivido involontario mentre si avvicinava appena al mio viso.
Sentivo il suo respiro caldo sulla mia pelle, così vicino da farmi quasi impazzire. Quando mi baciò fu come se tutto il dolore e la paura degli ultimi due giorni venissero spazzati via, annullati dal sollievo bruciante che mi pervadeva dalla testa ai piedi.
Le sue labbra si muovevano sicure sulle mie, senza fretta, prendendosi tutto il tempo per riabituarsi al contatto che già c'era stato tra di noi. D'istinto lo attirai a me, approfondendo quel bacio mentre indietreggiavo per permettergli di richiudere la porta alle sue spalle. Spostai le mani sulla sua nuca, infilandole tra i capelli castani, al che lui liberò un sospiro sulle mie labbra.