Capitolo 4

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Guardai attentamente gli alti ragazzi cercando di ricordare i loro nomi.

C'era Sam, un ragazzo cinese con i capelli neri pettinati verso l'alto a formare un cresta non troppo alta. Era magro e non altissimo, e sembrava nervoso: continuava a muovere la gamba destra su e giù come se avesse un tic.

Poi c'era Brandon, un ragazzo molto bello, con i capelli dorati lunghi quasi fino alle spalle e gli occhi azzurri chiarissimi. Pensai che se fossi finita a letto con lui non mi sarebbe dispiaciuto poi così tanto.

Mi colpì Jordan, un ragazzo di colore con degli occhi nerissimi e profondissimi. I suoi capelli riccissimi e non troppo lunghi mi facevano venire voglia di toccarli, e il suo sorriso bianco si stagliava come un sole ad illuminare la stanza.

Il quarto era Max: nessun segno particolare a parte i capelli neri disordinati e un orecchino.

L'ultimo era Peter, sempre sorridente, con due occhi verdi che ti penetrano l'anima e i capelli castani e lisci. Mi fece l'occhiolino quando si accorse che lo stavo guardando, e io arrossii in risposta.

Non potevo credere a ciò che potevo star per fare con loro.

Le altre tre ragazze, oltre me e Sarah, sembravano conoscersi tra di loro.

Una era Emily, capelli neri e corti, non proprio magra ma nemmeno grassa.

Poi c'era Liz, che aveva i capelli colorati di blu e un piercing al naso.

L'ultima era Fiona, con i capelli chiari, gli occhi verdi, e un visino da angioletto.

Ero elettrizzata, ma allo stesso tempo seccata. Io non ero una puttana, non facevo sesso col primo che capitava.

O almeno, non l'avevo mai fatto...

Ormai però ero lì e non potevo tirarmi indietro...

E poi c'era qualcosa nell'aria che mi diceva che mi sarei divertita...

In effetti non vedevo l'ora di cominciare, sentivo già le farfalle nello stomaco, ma non volevo ammetterlo.

"Ora estrarrò un nome, che sarà colui o colei che dovrà fare ciò che sarà estratto nell'altra boccia. A chi dovrà farlo? Beh, estrarremo a sorte anche il fortunato!" disse la donna, infilando una mano nella boccia dei bigliettini con scritti i nostri nomi.

Non avevo capito le regole, perciò rimasi a vedere cosa sarebbe successo sperando di non essere la prima.

Ne tirò fuori uno e lesse: "Sam! Sei stato scelto!".

Il ragazzo cinese. Avevo già notato prima quanto fosse nervoso, perché continuava a muovere la gamba, ma ora sembrava quasi che gli mancasse il fiato.

In effetti mancava anche a me, la vittima potevo essere io...

La donna tirò fuori un altro biglietto: "Cominciamo da una cosa semplice: Sam, tu dovrai fare sesso con..."

Estrasse un altro nome, mi tremavano le gambe.

"Liz!"

Era la ragazza con i capelli blu.

Si scambiarono uno sguardo imbarazzato.

"Potete andare in quella stanza" disse indicando una porta. Solo allora mi accorsi che attorno alla sala c'erano una decina di porte aperte che mostravano delle camere da letto.

Cavolo, ero in ansia per il momento in cui avrebbe chiamato il mio nome.

"Il prossimo è..."

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