Capitolo 29

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"Mi hanno trovato una piccola massa tumorale lungo la spina dorsale"

Lo guardai esterefetta.
Non riuscivo a capacitarmi delle sue parole.

Il suo sguardo attento e fisso sul mio studiava la mia reazione.

"È... È grave?" chiesi.

"I medici dicono che mi dovranno operare. Dicono che andrà tutto bene, ma a dir la verità io ho paura"

Le sue mani cominciarono a tremare, e a quella vista i miei occhi si riempirono di lacrime.

Guardavo Luke, e mi sembrava di avere davanti un fantasma.
La mia testa l'aveva già dato per spacciato.

"Dimmi che è uno scherzo, ti prego" lo implorai.

Ma lui scosse la testa.

Il mondo mi crollò addosso.

E io che pensavo di essere sfortunata, che mi preoccupavo delle piccole cose e pensavo che i miei piccoli problemi adolescenziali fossero giganteschi, terribili ed insormontabili...

Se fosse successo a me probabilmente non avrei avuto la forza di combattere la malattia.

Ma Luke quella forza doveva trovarla.
Non volevo perderlo.

Ero stata una stupida nelle settimane precedenti a giocare a fare la ex arrabbiata.
Una stupida per davvero.

Avevo perso l'occasione di stargli vicino.
L'avevo lasciato solo quando aveva più bisogno di compagnia.

"Da quanto lo sai?" gli chiesi.
Ormai stavo piangendo.

"Qualche giorno. Ma a scuola non l'ho ancora detto a nessuno. Non ho nemmeno il coraggio di farlo. Probabilmente poi mi tratterebbero in modo diverso. Mi riempirebbero di attenzioni anche quelli che prima non mi avrebbero rivolto la parola neanche a morire"

Lo fissai, immersa nei suoi occhi che emanavano paura, terrore.

"Mi dispiace per come ti ho trattato. Sono stata un po' troppi dura con te"

Mi sentii una vigliacca per quelle scuse arrivate troppo tardi, ma erano sincere.

Lui alzò le spalle: "Fa niente"

"Devi essere forte" gli dissi poi.

Lui annuì.

Lo conoscevo abbastanza da capire che non aveva risposto perché se avesse provato a parlare avrebbe pianto anche lui.

"Posso abbracciarti?" gli chiesi poi.

Lui annuì di nuovo, e io mi avvicinai a lui scivolando lungo la superficie del divano e lo strinsi a me.

"Se hai bisogno di qualsiasi cosa, puoi contare su di me. Migliori amici, va bene?"

Lui annuì un'altra volta, accennando un sorriso.

"Quando sarà l'operazione?" chiesi poi io.

"La prossima settimana. Giovedì. I medici hanno fatto il possibile per asportarmi il tumore il più presto possibile"

"Se mi vuoi, io ci sarò. E farò il tifo per te. Puoi contare su di me"

Era tutto ciò che riuscivo a dire per aiutarlo.

"Grazie Amy"

Una volta tornata a casa ripensai a quello che mi aveva detto Luke.

Ero davvero preoccupata per lui.
Ma dovevo essere forte: se non lo ero io, come poteva esserlo lui?

TUTTO PER COLPA DI UNA FIRMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora