Capitolo 8

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Brandon era delicato, si muoveva piano per non farmi del male.
Portò le sue mani tra i miei capelli e avvicinò la faccia alla mia. Mi baciò sul collo, più e più volte.

In quel momento ritornò Max, intento a riinfilare il suo coso nel mio sedere.
Io gemetti, non volevo che mi facesse male di nuovo.

"Stai indietro!" gli ordinò Brandon.
"Faccio quel cazzo che mi pare" gli rispose Max.

Allora Brandon si fermò e tirò fuori da me il suo pene.
"Vai a scoparti Emily, Amy non ti vuole".
"Non mi interessa. E poi tu come fai a sapere che invece voglia te?"

Brandon sembrava sorpreso, come se non ci avesse pensato.

"Mi vuoi, vero?" mi chiese.

Io dissi la verità, quella situazione mi disguastava ed ero stufa di essere trattata come un giocattolo.

"No, non voglio nessuno. Avete già fatto abbastanza danni."

"Hey, venite da me, ho voglia di divertirmi!" esclamò Emily, che era rimasta in disparte, aprendo le gambe così tanto che mi convinsi che dovesse fare la ballerina per riuscire a fare delle spaccate del genere con tanta facilità.

Io non ero una troia come lei, ero fuori luogo lì.

Max sembrava davvero un animale: appena vide la sua figa completamente aperta si fiondò su di lei.
Infilò tutta una mano dentro ad Emily. Mi faceva impressione. Come faceva ad avere una vagina così larga? Doveva aver scopato molte volte...

La ragazza gemeva e invitava Max ad andare sempre più a fondo, finché lui non riuscì ad infilare quasi tutto l'avanbraccio.

Era una scena disgustosa, soprattutto quando iniziò a girare il braccio velocemente dentro di lei.

Emily orgasmava tantissimo.

A quel punto Max urlò eccitato: "Brandon, vieni qui! C'è posto per tutti e due qui dentro! Sfondiamo sta troia, cazzo!".

Si era già dimenticato di me, il che non mi dispiaceva.

"No, io ho finito per stasera" rispose Brandon triste. Sembrava deluso, come se non si aspettasse il mio rifiuto verso di lui.

Ma cosa gliene poteva fregare tanto? Poteva avere Emily, e farle tutto ciò che voleva... ma io non ero così.

Mi dispiaceva un po' vedere i suoi occhioni da cane bastonato, ma d'altra parte non aveva il diritto di scoparmi se io non volevo.

Max ci stava dando dentro con quella sgualdrina di Emily, si erano messi in una posizione che non credevo fosse possibile, lei con le gambe a 180° verso l'alto, lui che la teneva sollevata e glielo infilava tutto dentro, avanti e indietro, con una violenza degna di un serial killer. Sembrava un trapano.

Emily lanciò una serie di acuti che aveva il coraggio di chiamare orgasmo, nemmeno fosse una cantante lirica. Max invece sembrava un animale, per poco non si metteva a grugnire. Mi facevano venire il vomito.

Mi sedetti rannicchiata sul pavimento e guardai Brandon in faccia.

Aveva le lacrime agli occhi, non potevo crederci. Stava solo recitando? Se sì, era veramente un bravo attore.

Appoggiai la mia mano sulla sua e pronunciai un "grazie" sottovoce. In fondo aveva rispettato il mio "no".
Lui mi afferrò la mano e mi rivolse uno sguardo pietoso: "Che cosa ho fatto?" chiese, rivolgendosi più a se stesso che a me, "Io non sono così di solito... Mi dispiace per come mi sono comportato... Non volevo approfittare di te".

Sembrava sincero, ma non riuscivo a capire se dovevo perdonarlo oppure odiarlo... Nel dubbio non dissi nulla; mi alzai, mi rivestii, e mi rimisi seduta sulla mia sedia.

Avevo voglia di piangere, e decisi che l'avrei fatto una volta tornata a casa.

Anche Brandon allora si alzò, e si mise a sedere di fronte a me, dall'altra parte del cerchio.

Mentre aspettavo, sperando che l'evento finisse alla svelta, avevo davanti agli occhi i due animali che continuavano a darci dentro, ma non mi facevano più nessun effetto.

Quando finirono Emily smise di emanare i suoi suoni striduli, si rivestirono anche loro e si sedettero, continuando a dirsi cose sporche, talmente sporche che il mio cervello si rifiutò di ascoltarle. Non mi andava più di sentire certe cose.

Dopo un po' tornarono anche quelli che erano andati nelle stanze, una coppia alla volta.

Entrò Fiona, che aveva gli occhi rossi e sembrava aver pianto, preceduta da Jordan, serio come non l'avevo mai visto. A quanto pare la serata non era andata come sperato nemmeno per loro.

Poi arrivarono Sam e Liz, che si sedettero vicini e continuarono a sbaciucchiarsi come se niente fosse: almeno qualcosa di buono era successo.

Ed infine Sarah, che continuava a ridacchiare, seguita da Peter.

"Potete andare, la serata è finita" disse la donna ancora in piedi quando tutti si furono sistemati.

P.s.: se la storia vi piace fatemelo sapere con un commento e non dimenticate di schiacciare sulla stellina😉

TUTTO PER COLPA DI UNA FIRMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora