"E adesso hai paura?"
La sua mano giocava con il bordo del mio reggiseno senza spingersi oltre.
Aspettava il mio permesso.
La risposta era sì, avevo paura, perché lui mi aveva detto di essere un bugiardo e un maniaco sessuale.
Ma io vedevo solo un ragazzo.
Un ragazzo con i suoi dubbi e le sue incertezze, come chiunque altro.Cercai di farmi coraggio, volevo almeno provarci, per non rischiare di avere rimpianti in futuro.
"Ok..." dissi con voce incerta.
Mi rendevo conto di non aver risposto alla domanda, ma quell'《ok》fu l'unica cosa che riuscii a dire.
Brandon portò l'elastico verso l'alto, scoprendomi il seno ancora coperto dalla maglietta.
La sua mano si muoveva su di me, ma non mi faceva male.
Mi stava esplorando.
Il suo sguardo era intenso, troppo intenso.
Tirò fuori la mano e prese l'orlo della mia maglietta, cercando un mio assenso.
Io annuii debolmente e lui me la sfilò.
"Sei bellissima" mi disse sottovoce.
"Non è vero" risposi, sapevo che stava mentendo, non mi ero mai vista bella.
"Non scherzare, hai un corpo da urlo"
Le sue parole mi fecero arrossire.
Si sollevò un momento da me per sfilarsi la maglietta a sua volta.
I suoi muscoli perfetti mentre sollevava le braccia erano un attacco alle ovaie. E quei pettorali...
Brandon non era uno di quei culturisti con una muscolatura esagerata i cui unici pensieri coincidono con la palestra e la dieta, ma non era nemmeno una mozzarella.
Era semplicemente perfetto.Quando tornò verso di me appoggiai le mie mani sui suoi fianchi nudi.
Lui si mise a cavalcioni su di me e poi mi si coricò sopra abbracciandomi.
Il suo sorriso era vicinissimo alla mia bocca, e poi la toccò in un bacio leggero.
Sentivo il suo respiro affannato sopra di me, e poi ancora le sue labbra che esploravano il mio volto, fino all'incavo del mio collo con la spalla.
Anche le sue mani si muovevano su di me, e probabilmente anche il suo bacino cominciò ad oscillare.
Pelle contro pelle.
La situazione mi eccitava, ma c'era ancora qualcosa nella mia testa che mi diceva che stavo facendo qualcosa di sbagliato.
"Mmmh, Amy..."
La sua voce era un sussurro sommesso.
Non so nemmeno perché parlassimo così piano, visto che nell'appartamento c'eravamo solo noi."Brandon... dimmi"
"Non ce la faccio più ad aspettare, possiamo andare oltre?"
Voleva cominciare a fare sul serio.
Ok, dovevo provarci.
"Ok"
La mia voce uscì stranamente convinta, e lui sorrise.
Si mise in ginocchio sul letto, ancora sopra di me, racchiusa tra le sue gambe, e cominciò a slacciarsi i pantaloni.
Poi li tirò giù.
I boxer mostravano tutta la mercanzia, eretta diagonalmente, che aspettava di uscire.
Mi prese il panico: i brutti ricordi della sera prima mi invasero la mente, e il cuore cominciò a battermi forte, troppo forte.
Non riuscivo a respirare, e la sua figura sopra di me mi opprimeva ancora di più.
"Ehi, tutto a posto?" mi chiese.
Scossi la testa in segno di negazione.
No, non andava tutto bene, mi sembrava di morire, con il cuore accelerato e il respiro difficile.
Lui si protese ancora una volta verso di me pronunciando il mio nome, forse per farmi sentire meglio, ma io lo respinsi con un debole gesto del braccio e lui si fermò subito, alzandosi in piedi.
"Amy, cosa c'è? Stai tremando..."
"Att... att... attacco... di panic... panico"
Riconoscevo la sensazione, da piccola avevo avuto degli attacchi di panico dopo la morte improvvisa di mio nonno a causa di un incidente stradale.
Per fortuna col passare del tempo mi erano passati, e non potevo credere che mi stessero tornando.Brandon era sbiancato, si vedeva che non sapeva cosa fare.
"Amy... come posso aiutarti?"
Continuavo a scuotere la testa, nessuno poteva aiutarmi.
Mi rannicchiai su me stessa, seduta sul bordo del letto.
Aveva ragione, stavo tremando e non me n'ero neanche accorta.
Chiusi gli occhi, cercando di calmarmi.
Era orribile vedere il mio corpo non rispondere ai miei stimoli.
Sentii qualcosa toccarmi.
Aprii gli occhi di scatto, spaventata: Brandon mi stava avvolgendo con una coperta.
Ah, già, ero ancora mezza nuda...
Lo vidi inginocchiarsi davanti a me e prendermi una mano.
Tremava anche lui o era il riflesso dei miei movimenti incontrollati?
La strinsi forte, la sua mano.
Sì, mi stavo lentamente calmando.
Sì, ce la stavo facendo.
Sì, con calma.
Respira. Respira.
P.s.: Abbiamo superato le 25k letture. Ringrazio di cuore ognuno di voi, non mi sarei mai aspettata di arrivare a questo punto e sono felicissima che la storia vi stia piacendo. Grazie mille :)
STAI LEGGENDO
TUTTO PER COLPA DI UNA FIRMA
RomanceAmy è appena stata mollata dal suo ragazzo. La sua migliore amica Sarah cerca di farglielo dimenticare portandola ad un evento alquanto insolito.