Capitolo 28

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La cena arrivò presto, due semplici margherite dalla mia pizzeria preferita.

Brandon voleva pagare anche la mia parte, ma riuscii a convincerlo a non farlo: il mio debito nei suoi confronti era già fin troppo alto con la somma che avrebbe pagato per me la sera successiva, per evitarci la partecipazione ai Giochi del Sesso.

Quella sera guardammo un film accocolati sul divano.
Stavo bene tra le sue braccia. 

E come promesso a mia madre, non mi riportò a casa troppo tardi.
Si stava davvero impegnando per fare il bravo ragazzo, dovevo riconoscerglielo.

Accostò la macchina vicino a casa mia, e io lo salutai con un bacio prima di scendere dal veicolo.
Lui aspettò che fossi entrata in casa prima di girare l'auto e andarsene.

Erano quei piccoli gesti a fare la differenza per me.

"Ha mantenuto la promessa" esclamò mia mamma quando mi vide, dopo aver buttato l'occhio all'orologio.

"Si, l'ha fatto" risposi sorridendo, mentre salivo le scale verso la mia camera.

Trovai un messaggio da parte sua sul cellulare: "Buonanotte"

"Buonanotte amore mio♡" risposi io.

Non l'avevo mai chiamato così, e non sapevo come avrebbe reagito, ma quel giorno mi aveva detto che mi amava, e volevo fargli capire che lo ricambiavo completamente.

Riaprii gli occhi pensando di aver sonnecchiato cinque minuti, ma quando guardai l'orologio mi accorsi che era già sabato mattina.

Niente scuola nemmeno quel giorno.

Brandon però mi aveva detto che quel fine settimana sarebbe tornato a casa sua, quella vera, per vedere i suoi genitori.

In effetti mi aveva detto che ci tornava nei weekend, ma spesso, da quando l'avevo conosciuto, era rimasto in città.

Erano alcune settimane che non vedeva i suoi genitori, perciò ero contenta che tornasse a visitarli.

Magari gli avrebbe parlato di me, ormai le cose stavano diventando serie tra noi due.

Con calma mi alzai dal letto e scesi a fare colazione.

Riaccesi il cellulare che avevo messo in carica durante la notte e trovai un messaggio di Luke.

Possibile che non si fosse ancora rassegnato al fatto che non saremmo più tornati insieme?
Cosa voleva ancora?

Aprii il messaggio e lessi un semplice: "Devo parlarti. È importante."

Ciò che mi faceva più ridere era che ci vedevamo tutti i giorni a scuola, avevamo le classi una di fianco all'altra, ma lui non mi rivolgeva mai la parola.
Se voleva parlarmi, di occasioni ne aveva a centinaia...

"Perché non mi parli a scuola se è così importante?"

"Devo parlarti oggi"

"Luke, non torneremo insieme. Fattene una ragione" gli scrissi.

Non volevo essere troppo cattiva con lui, ma stava davvero esagerando.

Speravo davvero che riuscisse a superare la cosa, per il suo bene.

Non ero più arrabbiata con lui, solo un po' scocciata dai suoi continui messaggi.

"Non mi interessa tornare con te. Devo parlarti" ricevetti poco dopo.

Non ebbi il tempo di rispondere che arrivò un altro messaggio:

"Mi vuoi almeno un po' di bene?"

TUTTO PER COLPA DI UNA FIRMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora