Capitolo 14

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Il mio telefono incominciò a squillare.

Accidenti, avrei dovuto metterlo in silenzioso, stava rovinando il momento.

"Non rispondi?" mi chiese Brandon accarezzandomi la guancia con la mano.

I suoi occhi erano grandi.

Avrei voluto dirgli che no, non volevo rispondere, volevo solo baciarlo di nuovo e ammirare la sua infinita bellezza, ma per qualche strano motivo non riuscii a pronunciare quelle parole.

Guardai il display: era Luke.
Doveva sempre rovinare tutto.

Rifiutai la chiamata.

"Chi era?"

La sua voce era dolce e calma.

"Nessuno..."

Mi prese la mano, passando delicatamente le sue dita sopra le mie.

Il silenzio non era più imbarazzante come prima: ci sono situazioni in cui non c'è bisogno di parlare per capirsi.

"Grazie" disse infine.

"Per cosa?"

"Per avermi perdonato"

E poi, alzando lo sguardo: "Mi hai perdonato, vero?"

L'avevo perdonato? Il mio cervello continuava a dire di no, ma il cuore si comportò da padrone e non lo ascoltò. Per ripicca il cervello si rifiutò di formulare una risposta, ma il cuore seppe come rimediare.

Allargai le braccia e le strinsi attorno al corpo magro di quel ragazzo misterioso che mi aveva fatta innamorare.
Affondai il viso nella sua spalla mentre sentivo le sue braccia ricambiare la stretta.

"Lo prendo come un sì" rispose.

Il suo corpo aveva un buon profumo, sapeva di fresco.

Lui mi passò una mano sulla testa, accarezzandomi i capelli, per poi scendere sulla schiena.

In quel momento il telefono suonò di nuovo.
Cazzo, chi era ancora? Sempre nei momenti più dolci...

Brandon, sentendo la suoneria si staccò da me.
"Rispondi, forse qualcuno ha bisogno" mi disse.

Guardai di nuovo il display: era ancora Luke! Ma cosa voleva dalla mia vita?!?

"No, nessuno ha bisogno" risposi rifiutando di nuovo la chiamata.

"Era la stessa persona di prima?" mi chiese curioso.

"Sì..."

In quel momento suonò di nuovo.
Ma cosa voleva?

"È il mio ex fidanzato..."

"Oh, vi sentite ancora?"

Non riuscivo a capire se era solo sorpreso o anche preoccupato.
Non volevo che pensasse che lo stessi usando per fare ingelosire Luke e che le mie attenzioni verso di lui fossero solo una bugia.
Perché non era solo una bugia, giusto?

"No, non ci sentiamo. È lui che continua a chiamarmi"

"Vuoi che risponda io?"

Mi sarei divertita ad immaginare la reazione di Luke a questa possibilità, ma rifiutai: non volevo farlo ingelosire servendomi di Brandon, non dovevo...

"No, no..."
Il telefono smise di suonare per ricominciare subito dopo.
Dovevo rispondere o non avrebbe smesso di chiamarmi.

"Scusa un attimo, Brandon" gli dissi, accettando la chiamata.

"Cosa vuoi?" risposi scorbutica.

"Amy..."

La voce di Luke mi arrivò spezzata. Per un attimo pensai che la linea avesse dei problemi o che non ci fosse molto campo, ma poi capii: erano singhiozzi quelli che sentivo, Luke stava piangendo.

Sentii un crack dentro al mio cuore: in fondo l'avevo amato fino al giorno prima, anche se ero arrabbiata con lui...

Lo amavo ancora? Forse avrei continuato ad amarlo per sempre, perché è difficile smettere di voler bene ad una persona a cui sei stata legata per molto tempo, ma ciò non ti vieta di decidere di voltare pagina.

"Amy... Ti ho vista"

"Eh? Dove? Di cosa stai parlando?"

"Al parco, con quel ragazzo... Pensavo che il nostro fosse solo un litigio e che saremmo tornati insieme in pochi giorni..."

Continuava a piangere, ma io non dovevo mollare.

"Forse dovevi pensarci prima di lasciarmi" gli dissi.

"Ti prego, Amy, ragiona! Ma chi cazzo è quello lì? Nemmeno lo conosci!"

"Cosa vuoi sapere tu di chi conosco e chi no? E poi scusa, cosa ci facevi al parco??? Mi stalkeri?"

"Sarah mi ha detto che tu eri lì e ho pensato di venire a parlarti... Che stronza che sei stata"

"Come mi hai chiamata?!?"
Stavo cominciando ad arrabbiarmi per davvero.

"Stronza! Non sono passate nemmeno 24 ore da quando ci siamo lasciati che tu già ti limoni un altro"

Fosse solo quello... Lui non sapeva niente della serata precedente, e a quanto pare Sarah non gliene aveva parlato.

"Cazzo te ne frega? Mi hai lasciata tu, o ti sei già dimenticato?"

La mia voce si stava incrinando. Non ero mai riuscita a reggere la tensione.

Brandon se ne accorse e mi prese il telefono dalla mano e se lo portò alla bocca.

"Non chiamare più" disse, per poi riattaccare.

Mi asciugai gli occhi leggermente umidi: non volevo piangere davanti a Brandon, non di nuovo. Non volevo mostrarmi debole. Ma penso di non esserci riuscita.

"Lascialo perdere, cucciola" mi disse prendendomi la mano.

Di nuovo quella parola, che mi faceva sentire una bambina indifesa.

Fece un attimo di silenzio e poi aggiunse: "Vieni con me, ti porto in un posto speciale".

Ancora una volta il cervello protestava e continuava a elencarmi tutti quei motivi più che validi per cui non avrei dovuto accettare.

Ma ancora una volta il cuore prese il sopravvento.

"Va bene"

P.s.: se la storia vi piace fatemelo sapere con un commento e non dimenticate di schiacciare sulla stellina😉

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