Capitolo 13

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Senza guardarmi mi rispose: "Penso che sia una specie di dipendenza... Non ho una ragazza da tempo e a volte sento di dovermi sfogare... Sai cosa intendo... A livello sessuale... E piuttosto che farlo da solo..."

Sembrava quasi imbarazzato a parlarne.

Era un pervertito maniaco del sesso?
Pensai che se non aveva una ragazza forse un motivo c'era... In fondo lui era così affascinante... Le aveva fatte scappare tutte?

"So cosa stai pensando" mi disse, forse perché imbarazzato dal silenzio che si era creato.

Alzò la testa e mi guardò negli occhi con quello sguardo da cane bastonato che avevo già potuto osservare la sera prima.

"Stai pensando che probabilmente sono uno stupratore pervertito, non è così?"

Non sapevo davvero come reagire.

"Stupratore no, in fondo le ragazze che partecipano a quel genere di eventi sanno a cosa vanno incontro quando si iscrivono"

"Tu non lo sapevi"

"No, io no..."

Mi tornarono alla mente le scene della sera prima: il ricordo di Max mi faceva venire i brividi.

Poi mi ricordai che Brandon, il ragazzo con cui stavo parlando proprio in quel momento, si era masturbato davanti ai miei occhi, chiamando il mio nome.

"A cosa stai pensando?" mi sentii dire.

"Cosa?"

"Sei diventata rossa come un peperone..."

Sorrideva, sembrava divertito.
Lui mi faceva venire le farfalle nello stomaco.

Che vergogna però.

"Forza, io ho appena rivelato di essere un pervertito alla ragazza che stanotte non mi ha fatto dormire... Qualunque cosa tu stessi pensando sarà ricuramente meno imbarazzante della mia".

Non aveva dormito per me? O stava solo mentendo?
Speravo davvero che fosse la verità.

"Niente... Stavo ripensando a ieri... Sei molto diverso da come ti avevo immaginato"

"Ah sì? E cosa ci trovi di diverso?"

"Beh, mi sembravi molto arrogante, ma oggi invece sei... più dolce"

Appoggiò la sua mano sulla mia e guardandomi negli occhi mi disse serio, con voce profonda: "È per il disturbo di personalità multipla di cui soffro".

"C-c-cosa?"

Il mio cervello andò un momento in palla.

Allora lui si mise a ridere.

"Scherzo, scema! Non puoi credere a tutto quello che dico!"

Non sapevo cosa dire, ma un sorriso spontaneo si affermò sulla mia faccia.

La sua risata mi faceva sciogliere.

"Anche questa parte di te era ben nascosta ieri" dissi alla fine ridendo.

Le nostre mani continuavano a toccarsi, e io abbassai lo sguardo per guardarle.

Quando rialzai la testa trovai la sua faccia terribilmente vicina alla mia.

Poi la sua voce calda, in un sussurro: "Non voglio più fare niente contro la tua volontà, perciò... fermami se non sei d'accordo".

La sua bocca si appoggiò sulla mia delicatamente.

Chiusi gli occhi e ricambiai il bacio, i nostri nasi che si schiacciavano.

Mi ero ripromessa di non cascarci, ma si sa, al cuore non si comanda.
Qualcosa mi diceva che da quella storia ne sarei uscita ferita, ma non mi importava più di tanto in quel momento.

P.s.: se la storia vi piace fatemelo sapere con un commento e non dimenticate di schiacciare sulla stellina😉

TUTTO PER COLPA DI UNA FIRMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora