Capitolo 2

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"Dai, dimmi dove stiamo andando!"
"No, lo scoprirai tra poco. Abbi pazienza".

Sarah guidava, sicura di sé, su strade che non conoscevo. Se mi avesse lasciata lì da sola non sarei riuscita a ritrovare la strada di casa.

Faceva freddo quella sera, pensai che mi sarei dovuta vestire più pesante.

"Ok, eccoci" disse poi Sarah parcheggiando la macchina, "vieni con me".

La seguii lungo il marciapiede. Non sembrava un brutto quartiere, o almeno, era sicuramente migliore di quello dell'ultima volta.

"È qui". Mi indicò una porta che si affacciava sul marciapiede.
"Qui?"

Pensavo che mi avrebbe portata in una discoteca, o in un bar...
Cercai con lo sguardo un cartello o una targhetta che mi potessero indicare dove stavo per entrare, ma non vidi niente.

"È casa di qualcuno?" chiesi.
"Mmm... può essere, ma non stasera"
"Sarah..."
"Fidati, ti divertirai"
"Ok..."

Lei suonò il campanello e una voce chiese: "Chi è?"
"Siamo qui per l'evento. Due ragazze" rispose prontamente.

La porta si aprì automaticamente.

Che importanza poteva avere che fossimo due ragazze? Non riuscivo a capire...

Salimmo per una scala con il corrimano di legno che ci scricchiolava sotto i piedi, fino a raggiungere il primo piano, dove ci aspettava una donna in piedi.

"Benvenute, seguitemi per favore"

Era abbastanza inquietante.

Scrutavo il volto di Sarah per capire le sue intenzioni, ma lei continuava a sorridere.

Seguimmo la donna in silenzio lungo il corridoio buio, illuminato solo qua e là da qualche lampada appesa alle pareti, che faceva risaltare la moquette rossa nella sua luce gialla.

Tante porte costeggiavano il corridoio, ma la donna continuava ad andare dritto.

Si fermò vicino ad un tavolino appoggiato al muro, su cui erano sistemati un plico di fogli stampati e alcune biro.

"Firmate qui, per favore" ci disse.
"Di cosa si tratta?" chiesi sulla difensiva.
"È una questione di responsabilità. Firmando qui, dichiarate che volete partecipare a questo evento fino alla fine, e che tutto ciò che farete e vi sarà fatto è una responsabilità vostra." disse, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Mi girai con sguardo interrogativo verso Sarah, che aveva già firmato.
"Non ti preoccupare, firma, fidati di me" mi disse.

Lei era così sicura che mi sembrò normale fidarmi e firmai.

Non l'avessi mai fatto...

TUTTO PER COLPA DI UNA FIRMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora