10.

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«Isaac, che hai combinato?» chiese Dimitri, alludendo alle molteplici ferite sparse sul volto e sulle braccia del fratello, posando il libro che stava leggendo sul tavolino difronte a se.
«Io niente, ma non posso dire lo stesso del biondo. Mi ha aggredito alle spalle e sono stato costretto a difendermi.»
«Mi stai dicendo che avete duellato?» Dimitri sgranò gli occhi, incredulo.
«Se per duellare intendi colpire l'avversario alle spalle, allora si, abbiamo duellato.» rispose Isaac passandosi una mano tra i capelli, che stavano diventando sempre più lunghi, portandoseli indietro.
Dimitri sospirò sconsolato. «Non credevo che avrebbe avuto il coraggio di attaccarti, ma c'era da aspettarselo.»
Poi puntò i suoi occhi rossi sul fratello, guardandolo così intensamente da farlo sentire a disagio. «Isaac, dimmi che non hai morso Draco Malfoy.»
Isaac piegò un angolo della bocca all'insù, ghignando. «E anche se fosse?»
«Hermione ti ucciderebbe.» rispose il fratello.
Ma non era un modo di dire.
«Hermione non mi farebbe mai del male.» ribatté Isaac sicuro, facendo avanti e indietro per la stanza, mentre passo dopo passo le sue ferite si cicatrizzavano.
«Allora non la conosci, fratello. Ti do un consiglio, non metterti mai e dico mai, e soprattutto non così esplicitamente, tra Hermione Granger e Draco Malfoy. Il loro rapporto è troppo complesso per poterlo descrivere e per potercisi opporre.» disse l'uomo dai capelli neri come la notte. «Se c'è una cosa di cui sono certo è che, non importa tra quanto tempo, ma quei due alla fine torneranno insieme. Lo dico solo per non darti false sperzanze: non sono fatti per stare separati. Sono fatti per stare insieme.»
Isaac ruggì esausto mentre gli occhi gli sfavillavano.
«Se ne sei così sicuro, se alla fine la perderemo. Perché fare tutta questa fatica? Perché continuare a lottare per una causa che sappiamo già essere persa? Perché non abbandonare tutto, tornare a casa, e lasciarla finalmente con l'uomo che ama? Eviteremmo anche a lei inutili sofferenze.»
Per la prima volta Isaac lesse qualcosa nei gelidi occhi rossi del fratello che non fosse il solito sguardo impregnato d'odio, e ne rimase sconcertato.
«Perché anch'io sono innamorato di lei, Isaac. E non riesco ad accettare l'idea di vederla con un altro.» disse Dimitri, sincero dopo tanto tempo anche con se stesso.
Isaac posò una mano sulla spalla del fratello, comprensivo. «Ce la caveremo Dimitri, è una promessa.»

«Siete pensierosa, Minerva.» notò con gentilezza il ritratto di Albus Silente, sistemato difronte alla scrivania dell'anziana donna.
La McGranitt gli rivolse un sorriso stanco, posando la piuma sul tavolo di legno. Avrebbe dovuto correggere i compiti che aveva assegnato a dei gifondoro del secondo anno, ma era notte inoltrata e non riusciva a concentrarsi e a concludere nulla.
«C'è qualcosa che vi preoccupa?» insistette il ritratto, giocherellando con gli anelli che portava alle dita.
«In effetti si.» rispose lei, appoggiando la schiena alla sedia, assumendo una postura più rilassata ma pur sempre composta. «Temo che la scuola sia in grave pericolo, ma non riesco a trovare nessuna prova per sostenere questa assurda teoria. Sono solo sensazioni inspiegabili.»
«In guerra, le sensazioni sono importanti, mia cara professoressa. In momenti di estremo pericolo, in molti si risveglia un sesto senso. Quando ciò accade, bisogna gettare al vento la logica e seguire il proprio istinto.»
«Cosa mi suggerite di fare, Albus?»
«Di fidarvi di voi stessa, Minerva, e fare quel che ritenete più opportuno.» sorrise il vecchio. «Dopotutto far venire qui il signor Potter e i suoi amici come misura di sicurezza è già un passo avanti.»
La McGranitt si tolse gli occhiali, posandoli accanto alla piuma, per poi massaggiarsi gli occhi stanchi.
«Non li ho chiamati solo per questo. Sono in debito con questi ragazzi, lo siamo tutti. Meritavano di meglio.»
«Credevate non lo sapessi?» Silente ridacchiò. «Siete una brava donna Minerva, vedrete che le cose si aggiusteranno da sole, dagli solo il tempo di risolversi.»
La strega sorrise, grata, mentre il vecchio lasciava il quadro per spostarsi chissà dove e per chissà quanto tempo.
Non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma gli mancava la saggezza di quell'uomo ed a volte non si sentiva in grado di ricoprire un ruolo che solo pochi anni prima aveva svolto lui con grande successo.

I Have Died Every Day Waiting For YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora