«È ora di andare.» disse Hermione dopo un po' di tempo che avevano trascorso passeggiando e stando sdraiati sul prato , mentre disegnava con il dito linee immaginarie sulla mano di Draco.
Lui annuì distratto. «Stanno tutti bene?»
Hermione smise di giocherellare. «Non ti hanno detto niente?»
Un lampo di paura attraversò gli occhi di Draco, il cui cuore mancò un battito e i muscoli si irrigidirono. «Detto cosa?»
Lei non rispose, facendo vagare lo sguardo in ogni direzione pur di non soffermarsi su di lui.
Perché i compiti faticosi sempre a lei?
«Hermione?»
Si arrese subito. «Merlino, avrei preferito dirtelo in un altro momento..»
«Hermione cazzo!»
Lei abbassò gli occhi. «Blaise..»
Draco la afferrò per le spalle, obbligandola a guardarlo. «Cosa? Cosa è successo a Blaise?»
«Mi dispiace tanto..» rispose lei, provando ad accarezzargli la guancia, ma Draco si ritrasse come potesse scottarlo.
«È...? Blaise è...?»
Hermione fece segno di sì con la testa, guardandolo come si guarderebbe un bambino a cui è appena morta la mamma.
«Perché non me l'hai detto subito?!» le gridò contro dopo qualche attimo di silenzio. Gli occhi fiammeggianti di rabbia.
«Pensavo lo sapessi!» si difese Hermione, provando a farlo ragionare.
«Pensavi che lo sapessi? E secondo te, se io avessi saputo che il mio migliore amico era morto avrei speso il mio tempo a passeggiare con te come se niente fosse, cazzo?!!»
Hermione scosse la testa. «Hai ragione, io non ci ho pensato.. forse.. avevo così paura di dirtelo, di come avresti reagito, da essermi autoconvinta che lo sapessi già.»
Draco fece schioccare la lingua. «Già, ovviamente non ci hai pensato. Non pensi mai a nessuno oltre che a te stessa! »
Le diede le spalle e si incamminò a passo spedito verso il castello.
Lei ignorò il suo commento.
«Aspetta, posso portarti da lui in un attimo.»
Hermione gli corse dietro, ma lui nemmeno si girò. «Al momento preferisco stare da solo, grazie. Hai già fatto abbastanza.»
Hermione si sentì punta nel vivo.
Chi diavolo era lui per rivolgerlesi in quel modo?
Si erano appena ritrovati e stava già rovinando tutto.
«Non è colpa mia, sai?» gli gridò dietro. «La sua morte intendo...» strinse le labbra in un'espressione di sfida.
Draco si fermò. «Cosa stai insinuando?»
«Anzi, mi sembra proprio che lui stesse cercando di proteggere te, e guarda che gli è successo!»
Draco si voltò di scatto, andandole incontro con ampie falcate, puntandole l'indice alla gola.
Non l'aveva mai visto così arrabbiato.
Anzi, forse non era mai stato così arrabbiato:
«Tu!» gridò a voce talmente alta che un gruppo di uccelli abbandonò un albero vicino. «Ripetilo se hai il coraggio!»
Hermione rimase in silenzio ma sostenne il suo sguardo.
Gli occhi di Draco sembravano fatti di furia liquida, tutto il calore di qualche minuto prima era sparito.
«RIPETILO!!» le urlò in faccia, riuscendo a placarla.
«Draco c'è stata una guerra! Sono morte delle persone, ma finché non ti ho detto di Blaise sembrava che non ti importasse minimamente di loro!»
«Perché a te importava?!» urlò per risposta lui. Poi il tono di voce di Draco si abbassò drasticamente, diventando un gelido e inquietantissimo sussurro: «Lui non era persona qualunque. Era il mio migliore amico! Era la mia famiglia!» ringhiò.
«Anch'io sono la tua famiglia.»
«Bel modo di dimostrarlo.»
«Davvero vuoi rovinare tutto dopo nemmeno due ore?»
«Adesso è colpa mia?.»
«Di certo non è mia!»
«Se ne sei convinta.»
Draco si rese conto di star aspettando una risposta che non sarebbe arrivata. La conversazione era conclusa. Annuì tra se e se, accettando la realtà dei fatti e se ne tornò per la sua strada, una ripida salita che portava al castello. All'interno del quale avrebbe trovato il corpo del suo migliore amico.
La vita era sempre stata dura con lui, ma lui le era sempre stato grato per avergli dato Blaise, per avergli concesso l'onore di conoscerlo e di diventare suo amico.
Troppe volte l'aveva dato per scontato ma adesso la sua assenza, anche se l'aveva visto neanche quattro ore prima, gli pesava addosso come un macigno. In ogni cosa che vedeva, che sentiva, sapeva che non avrebbe più potuto condividerla con il suo migliore amico.
«Cazzooooo!» urlò dando un calcio all'erba, sfortunata vittima della sua sofferenza.
Sbuffò, per nulla rincuorato dallo sfogo e continuò a camminare.
Quando raggiunse i suoi amici era sudato fradicio e ormai senza voce. Vide Harry e Ron appoggiati ad una parete, sporchi di sangue e terra. Lui in confronto sembrava appena uscito da una lavanderia. Un'altra guerra e un'altra volta lui non aveva combattuto.
Una cosa però l'aveva imparata: era un egoista del cazzo. Lo era sempre stato.
«Dov'è?» chiese, scrutandoli intensamente uno per uno.
Harry non disse niente, limitandosi ad un cenno del capo.
Draco si voltò nella direzione da lui indicatagli e vide, in un angolo tra il muro e una colonna, il corpo immobile di Blaise ancora stretto tra le braccia tremanti di Ginny, a differenza degli altri morti che giacevano lungo il corridoio coperti da lenzuoli bianchi.
Si avvicinò lentamente e si inginocchiò accanto ai due ragazzi.
Non sapeva che dire. Aveva visto tante volte Blaise dormire, e sembrava esattamente una di quelle, però sapeva che non avrebbe più aperto gli occhi, né riso alle sue battute. Gli strinse una spalla con la mano, come a volerlo consolare. Un gesto stupido, dopotutto era lui quello che aveva bisogno di essere consolato.
«Lui...» iniziò, un po' rivolto a se stesso, un po' a Blaise e un po' a Ginny. «Lui è..»
Ma non sapeva cosa fosse né cosa fosse stato. Blaise non era mai stato facile da etichettare, era semplicemente Blaise.
«Mi mancherà.» sussurrò.
Ginny alzò lo sguardo per la prima volta da quando si era avvicinato. «Già..»
«Ginny mi dispiace, non volevo sminuire il tuo dolore.. sicuramente starai peggio di tutti noi.»
«Io...noi...» si toccò la pancia. «È stato il modo giusto.»
Draco inarcò un sopracciglio. «Non capisco cosa intendi»
«Intendo che è così che avrebbe voluto andarsene. Non ucciso da una banale malattia, ma combattendo, con la bacchetta in pugno e proteggendo il suo migliore amico. Non sarebbe potuta esserci un'uscita di scena migliore per lui. Ti voleva così bene.»
Draco dovette sforzarsi per trattenere le lacrime e tossicchiò per riprendere controllo di se. «Hai ragione, forse è stato il modo giusto.»
Ginny sorrise. «Verrai al funerale?»
«Perché non dovrei?»
«Ho la strana sensazione che tu stia per lasciarci, come se stessi per scomparire..»
«Intendi morire?»
«No, qualcosa di peggiore. Qualcosa che ti cambia, che uccide il vecchio te, lasciando in vita un semplice guscio vuoto che assomiglia solo nell'aspetto a quel che eri prima.»
«Sei forse una veggente Ginevra?»
«Spero per te di no, Malfoy.»
«Già lo spero anche io.»
Draco accennò un piccolo sorriso per quello scambio di battute che un po' gli aveva tirato su il morale, e anche un po' terrorizzato a dir la verità. Poi tornò a guardare il suo amico e riprese a parlare, interponendo lunghe pause tra una frase e l'altra.
«Lui.. non è mai andato molto d'accordo con la sua famiglia... lui è sempre stato... solo... un po' come me... un Malfoy... già.. un Malfoy. Ha sempre detto che ero fortunato ad essere nato in una famiglia così antica e potente... per un periodo ci ho creduto anche io... anzi, ne ero fermamente convinto... ovviamente le cose sono cambiate, e ho iniziato a vergognarmi del mio nome... ma lui no... no... lui continuava a ripetere che al posto mio non si sarebbe mai vergognato del suo nome... forse dei membri della sua famiglia, ma non del suo nome... io sono un Malfoy e secondo lui questo significava che non tutti i Malfoy erano cattivi... lui sarebbe stato un perfetto figlio di mio padre... in un modo o nell'altro, in un certo senso, in quello positivo ovviamente, lui era un Malfoy... molto più di me... molto più di tutti...»
Ginny che l'aveva ascoltato attentamente aveva gli occhi nuovamente bagnati dalle lacrime.
«Mi piacerebbe... mi piacerebbe organizzare il suo funerale al Manor, e magari, sempre che tu non abbia niente in contrario, seppellirlo nella tomba di famiglia.» la guardò negli occhi. «Ma non sei obbligata ad accettare. Lui era anche un Weasley dopo averti sposata e se vuoi che..»
«No, va benissimo Draco. So che è quello che vorrebbe lui.»
Draco annuì grato, forse Ginny non aveva capito quanto quello significasse per lui, gliene sarebbe stato sempre eternamente grato. Le strinse una spalla come a volerle dare forza e poi si alzò.
Harry gli si andò incontro ed insieme si allontanarono da Ginny per concederle ancora un po' di privacy. «Tutto bene amico?»
Draco si passò una mano tra i capelli. «A parte il fatto che mi sento uno schifo, e che continuerò a sentirmici per il resto della mia vita, e che il mio migliore amico è morto e che sono sono innamorato di una cazzo di sociopatica, si, certo, tutto benissimo.»
Un lampo di pena mista a pietà attraversò gli occhi di Harry e a Draco di certo non sfuggì.
Prima che Harry potesse rispondere infatti Draco gli mise un dito tremante davanti alla faccia. «No, Potter. Non provare neanche per un secondo a commiserarmi.»
Harry non si lasciò intimorire. Dopotutto aveva sconfitto Voldemort. Ne aveva passate di peggio di un Draco Malfoy arrabbiato.
Mise una mano sul braccio che Draco aveva alzato per puntargli un dito contro e glielo fece riabbassare. «Mi dispiace amico. So come ti senti.»
«No non penso Potter.»
«Anche io ho perso delle persone a me care, lo sai.»
«Si, Potter, ma tu sei comunque stato dalla parte del bene! Si, sono morti, ma non senza che tu provassi a fare qualcosa per salvarli o a combattere per loro! Io invece ero in un cazzo di letto di ospedale!»
«Malfoy se avessi combattuto saresti morto. E la tua morte probabilmente non avrebbe impedito quella di Blaise.»
«Si ma almeno non sarei stato qui a sentirmi in colpa.»
«Smettila di autocommiserarti Malfoy. Fai l'uomo.»
«Dovevo dargliela subito..»
«Ti stai rammollendo Malfoy, lasciatelo dire.»
«Perché non l'ho fatto?»
«Eri molto meglio ai tempi di Hog.. aspetta, dare cosa?»
«Lascia stare.»
«No Malfoy! Lui l'aveva detto! Aveva detto che voleva qualcosa da te! Pensavo fossero cazzate!»
«Non erano cazzate.»*Angolo autrice.*
Scusate l'eterna attesta ma la scuola mi ha distrutto fino all'ultimo giorno. So che merito un posto in un girone dell'inferno per avervi fatto aspettare così tanto, però eccoci qui.
Secondo voi cos'è che il misterioso capo dei Mangiamorte voleva da Draco? E cosa significa quel che Ginny ha detto a Draco?
Voglio sentire che ne pensate.
Ps: sono ancora in lutto per Blaise, non so se si è notato.
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I Have Died Every Day Waiting For You
Fanfiction•Sequel di Together• Sono passati sette anni da quando Hermione se n'è andata. Sette anni di sofferenze per Draco che aspetta la sua amata. Sette anni da quando Dimitri ed Evangeline l'hanno portata via con loro per insegnarle come essere una Diani...