15.

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"Se un uomo non ha ancora scoperto qualcosa per cui morire non ha ancora iniziato a vivere."
-Martin Luther King


Harry scattò sull'attenti, con la bacchetta già stretta saldamente in mano. «Che succede?»
Draco aveva ancora quello sguardo preoccupato, per non dire terrorizzato, che gli aveva visto poche volte nella vita. «Siamo circondati.» disse, «ci sono mangiamorte intorno a tutto il perimetro della casa.»
«Non può essere, sono qui da quasi due ore! Perché attaccare adesso? Ero solo, una facile preda.» Harry sbirciò dalla finestra più vicina senza farsi vedere, non voleva credere alle parole del biondo ma non poteva negare l'evidenza, erano circondati e non avevano scampo.
«Non c'è tempo per la logica, Potter!» Draco incominciò a scuoterlo come una bambola di pezza. «Dobbiamo scappare, mi senti? Non abbiamo speranza contro quelle persone! Io li conosco.. io... io..»
Hermione uscì proprio in quel momento, come se non fosse successo niente ed Harry, se non si fosse trovato in quella situazione, avrebbe potuto notare con più attenzione le due impeccabili doti da attrice.
Neanche pochi minuti prima la ragazza aveva un aspetto orribile, distrutta dalla vista della sua paura più grande, Draco privo di vita, e ora se ne stava lì con la testa alta e lo sguardo fiero senza traccia alcuna di quello che era successo. Era una donna forte Hermione.
«Le difese della casa non reggeranno ancora per molto visto che è stata incendiata.» Hermione li guardò come se li volesse sfidare a contraddirla. «Dobbiamo attaccare, possiamo farcela.»
Harry annuì.
Draco se possibile sbiancò ancora di più. «Voi siete pazzi! Non capite?! Ci uccideranno!»
«Io non ho paura di morire.» sibilò Hermione, disgustata dalla sua codardia. «Se tu vuoi andare fa pure, io combatterò.»
Draco l'afferrò per il polso prima che potesse scendere al piano di sotto, e le si avvicinò all'orecchio così da non far sentire ad Harry cosa stava per dire, ma a causa della rabbia si mise praticamente ad urlare così che Harry, sebbene si fosse allontanato per lasciargli un po' di privacy, sentì tutto ugualmente. «Sei una stupida se credi che abbia paura per me. Non c'è più niente da uccidere qui dentro - si indicò il cuore con un gesto - praticamente sono già morto. Quello di cui ho paura è che facciano del male a te, Hermione.»
Hermione scacciò la sua mano. «Non ho bisogno di essere protetta. Posso batterli a occhi chiusi.»
«Combatteremo insieme Hermione.» Harry la guardò negli occhi come a volerle dire tante cose, ma lei non aveva voglia di ascoltarle.
«Guardate!»
Draco teneva tra le mani un pezzetto di carta che era apparso qualche secondo prima. Era tutto bruciacchiato con solo una frase scritta al suo interno. "Scacco matto, Malfoy."
«Non capisco. Cosa vogliono da te?» Harry glielo strappò quasi dalle mani.
Draco era pensieroso, come se volesse cercare nei meandri della mente un ricordo, un motivo, una ragione, che potesse spingere quelle persone a tanto. Ad uscire allo scoperto, sotto lo sguardo del ministero, solo per colpire lui.
Ma non aveva tempo per rifletterci oltre.
Scesero giù per le scale e decisero di uscire a combattere senza aspettare che i mangiamorte riuscissero ad entrare. Sarebbe stato più facile combattere su suolo aperto, invece che rinchiusi tra quattro mura senza vie di fuga.
«Pronti?» Harry posò la mano sul pomello della porta, scambiandosi un'occhiata d'intesa con i due ragazzi prima di uscire armati di bacchette.
Tutti i mangiamorte portavano delle maschere ed erano vestiti di nero, quindi impossibili da distinguere uno dall'altro. I loro mantelli svolazzavano, spinti dal vento freddo tipico di quelle giornate inglesi, ma nessuno di loro si mosse.
Harry era al fianco di Draco e Hermione simili a dei pedoni disposti con ordine maniacale su una scacchiera.
Draco sebbene fosse stato riluttante ad uscire, adesso esibiva una facciata impassibile e gelida come se fosse uno dei più spietati assassini al mondo, solo Hermione si accorse di come con quanta forza stringesse la sua bacchetta di biancospino, tanto da far sbiancare le nocche.
Una figura maschile si fece largo tra i mangiamorte, avvicinandosi ai tre ragazzi.
«Draco Malfoy, finalmente! Che piacere vederti.» disse il mago, togliendosi il cappuccio.
«Tu.» sputò Draco.
«Ne è passato di tempo vero? Eri solo un bambino l'ultima volta che ci siamo visti.»
«Non abbastanza.»
«Concordo. Anche perché ti preferivo da bambino. Non mi piace come ti sei comportato con noi, caro il mio Draco.»
Harry che non ne poteva più di quello scambio di battute, superò di qualche passo il biondo puntando la bacchetta contro il petto dell'uomo. «Cosa volete?»
Il mago scoppiò in una fragorosa risata. «Ucciderlo ovviamente, e visto che ci siete anche voi spero comprendiate che non posso certo lasciarvi andare.»
Lo disse con una tale non-chalance che se non avessero saputo di essere circondati dalle persone più cattive e pericolose del mondo magico, sarebbe sembrata una cosa normalissima e banale anche a loro.
«Perché state facendo tutto questo? Perché il Signore Oscuro sprecherebbe il suo preziosissimo tempo per me?» Gli occhi di Hermione incontrarono automaticamente quelli di Draco; parlava ancora come un mangiamorte. Come uno di loro.
Il mago sembrò spaesato per qualche attimo, poi comprese il significato delle parole del giovane uomo.
«Voldemort è morto, ragazzo. Sono io il nuovo Signore Oscuro
Harry era sotto shock. «Impossibile.. i sacrifici.. io credevo che...»
Ecco perché la cicatrice non gli faceva male.
«Non riesco a credere che Voldemort sia stato sconfitto da te.» proseguì il mangiamorte rivolgendosi ad Harry. «Sei più stupido di quanto pensassi.»
«I sacrifici servono a distogliere l'attenzione del ministero, dico bene? Mentre voi accumulate potere.» Hermione, che era stata in silenzio fino a quel momento con le mani saldamente in tasca, attirò subito l'attenzione dei presenti su di se, difatti non era molto comune incontrare una dianica, una strega degli elementi.
«E sta andando tutto come previsto, dolcezza.»
«Perché ci stai dicendo tutto questo?» continuò imperterrito Harry.
I mangiamorte sullo sfondo ridacchiarono tra loro, mentre il loro capo, come se stesse parlando del tempo, annunciò: «Perchè state per morire!»
E in quel momento la battaglia esplose.
Draco e Harry iniziarono a parare colpi e a lanciare incantesimi e maledizioni in ogni direzione, ma i mangiamorte erano tanti e loro erano solo in tre.
Era già un miracolo che non fossero morti nei primi due secondi e infatti Draco in un millesimo di secondo che ebbe di tempo si pose quella domanda. Perché non erano morti?
Era statisticamente impossibile per loro sopravvivere: c'erano una sessantina di uomini grandi e grossi contro tre che avevano meno di trent'anni a testa.
Forse erano morti? E quello forse era il loro inferno?
Era con quei pensieri nella testa che Draco si voltò, per parare un colpo alle spalle e ritrovandosi una scena incredibile davanti. Vide Hermione, o meglio, vide mille di lei che combattevano, confondevano e stregavano tutti i maghi presenti. Non si riusciva a distinguerle l'una dall'altra. Ologrammi perfetti e perfette macchine da guerra. Ottime per uccidere ma non per venire uccise. Lanciavano palle di fuoco, raffiche di vento le facevano muovere veloci e leggere come foglie, mentre i loro nemici venivano inseguiti da nuvole cariche d'acqua stregata, bollente come fosse olio caldo.
Fu quel momento di distrazione che però mandò Draco a gambe all'aria, tramortito da un potente Stupeficium, facendo così indugiare Hermione quel tanto che bastava per far sì che gli ologrammi sfumarono, rivelandone così "la copia originale".
«È lei! Prendetela!» gridò qualcuno.
«Uccidetela! Uccidete la strega e spariranno tutte!» urlò un altro.
Nel frattempo Harry era riuscito a farsi strada verso Draco deviando a più non posso le maledizioni che gli lanciavano contro mentre lui era privo di sensi.
Hermione si era di nuovo confusa tra le altre sue gemelle, lanciando altre palle di fuoco dalle mani, facendo tremare la terra sotto di se e disarcionando con la forza del vento tutti quelli che combattevano in sella a una scopa volante, ma i suoi poteri stavano anche diminuendo sempre più in fretta e non sapeva quanto altro tempo ancora avrebbe potuto resistere. 
Il "nuovo Signore Oscuro", dall'alto della sua potentissima scopa ultimo modello, resistente a tutti i tipi di venti, rendendosi conto che stava perdendo sempre più uomini ad un tratto ordinò: «Lasciate stare la ragazza! UCCIDETE QUEI DUE! UCCIDETELI E LEI SI RIVELERÀ.» 
Hermione tremò.
Draco aveva appena ripreso i sensi e ancora scosso osservò Harry in piedi davanti a lui che, in un bagno di sudore, parava maledizioni a più non posso, perdendo sempre più colpi.
Una striscia rossa sarebbe arrivata sicuramente a colpire la gamba del biondo, se lui non l'avesse prontamente scansata, lasciando al suo posto enorme e profondo buco nella terra.
Poi il suo sguardo cadde su Hermione a parecchi metri da lui.
Vi starete chiedendo come possa aver riconosciuto la vera lei tra tutte quelle streghe, beh, non lo sapeva nemmeno lui. Però era più che certo che quella che stava guardando fosse la vera Hermione.
Lei, come se si fosse accorta di essere osservata, si voltò verso il biondo e quando la guardò potè leggere nei suoi occhi un'ondata di sollievo. Poi un'ombra balenò nei suoi occhi, come se si fosse improvvisamente ricordata di una cosa importante.
E gli corse incontro.
Se solo non lo avesse fatto.
Mentre Hermione correva, il mago, capo dei mangiamorte, le arrivò alle spalle pronto a lanciare un incantesimo per ucciderla. Draco scattò in piedi urlandole di voltarsi, ma lei non sarebbe mai riuscita a difendersi stanca com'era dall'uso di tutta quella magia e lui non sarebbe mai arrivato in tempo, perciò con le ultime forse che gli rimanevano si smaterializzò e riapparve neanche un attimo dopo, davanti a lei, giusto in tempo per prendersi la maledizione al posto suo. 
Sussultò.
Non faceva male, non come si sarebbe aspettato. Se quella che sentiva arrivare era la morte, era mille volte meglio della vita.
E poi, non avrebbe potuto immaginare modo migliore per andarsene: salvare la vita della persona che più amava in questo mondo, e vedendo il suo bellissimo viso come ultima cosa prima di chiudere gli occhi una volta per tutte. Cercò di sorriderle, per farle capire che andava tutto bene, che non avrebbe dovuto sentirsi in colpa o dispiaciuta per lui. Era felice di quello che aveva fatto, e forse, magari, qualcuno lassù avrebbe avuto pietà di lui.
Hermione lo vide cadere e cercò di sorreggerlo il meglio che potè, sebbene fosse molto più pesante di quello che poteva sembrare, senza riuscire a staccare gli occhi dall'ultimo lieve sorriso, che le aveva rivolto nemmeno mezzo attimo prima, ancora impresso sul volto prima di chiudere gli occhi.
Poi gridò.
E gli ologrammi iniziarono a comparire uno dopo l'altro.
Gridò così forte che si voltarono tutti per capire cosa stesse succedendo.
Anche Harry si voltò, e qualcuno lo mando a tappeto, scagliandolo contro il muro della casa alle loro spalle, vicino ad Hermione e Draco.
E il fuoco divampò.
Un cerchio di fuoco, con fiamme alte più di sei metri li avvolse fino a formare una specie di cupola protettiva sopra le loro teste.
Hermione però non sentiva caldo.
O meglio.
Hermione non sentiva niente.
Solo il corpo di Draco premuto contro il suo e la forza che poco a poco la stava abbandonando.
L'ultima cosa che vide prima di chiudere gli occhi fu un'ombra familiare che però non seppe distinguere. Le sorrise.
Forse era sua madre che la stava accompagnando nel regno dei morti.
Era troppo stanca per riflettere e rendersi conto che non poteva essere lei, dato che era ancora viva.
Ma se non lei, allora chi?

*Angolo autrice*
Salve salvino, bella gente. :)
Allora.. beh, non so precisamente cosa dire! Sono sconvolta anche io da quello che ho scritto. Non ve lo sareste mai aspettato eh? Eh? Eh? Voglio vedervi sclerare.
So che il capitolo è più corto del solito ma serviva più da passaggio per tutto quello che succederà dopo. Il caos che verrà dopo.
Ops, non posso dire nulla. *si chiude la bocca a chiave*
Fatemi sapere che ne pensate nei commenti e, come al solito, scusate eventuali errori di battitura. Ormai sapete che adoro scrivere di notte, sebbene mi incasini un po' con la tastiera. *sorriso angelico*
Al prossimo aggiornamento. <3
Bacini

@Giulia_1987

I Have Died Every Day Waiting For YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora