La confessione

1.8K 92 17
                                    

  POV JUNGKOOK

- Le ragazze sono arrivate ma il direttore ha chiesto di parlare con T/N per prima.- annunciò Tae tristemente entrando nella sala riunioni dove solo pochi minuti fa, la nostra vita venne analizzata e modificata.
Eravamo finalmente rimasti solo noi, il nostro manager era troppo occupato a negare davanti a tutti i giornali esistenti qualsiasi coinvolgimento di T/N con noi facendola apparire solo come amica di Melania, non anche nostra.

Jimin: - Ragazzi... che casino...-
Jin: - Io continuo a dire che dobbiamo fare qualcosa.-
Hobi: - Sì ma cosa? Vuoi rinunciare alla nostra carriera? Giuro che lo farei ma amo troppo quello che faccio per rinunciare.-
Yoongi: - Qui ti capisco. Il fatto è che mi sento così intrappolato certe volte e qui non è nemmeno la questione di T/N. Non è certo la prima volta che mi sento così.- si fermò qualche secondo e aggiunse - O che ci comandano con chi possiamo essere amici.-

Capivo quello che intendeva Yoongi.

Io avevo rinunciato ad un sacco di amici dell'infanzia, così anche i miei compagni avevano dovuto eliminare persone considerate non idonee con la nostra vita.

Effettivamente questa situazione all'inizio non ci pesava, rinunciare alla nostra vita privata sembrò un piccolo sacrificio per quello che ci eravamo proposti, ma col passare del tempo diventò sempre più faticoso e stancante dover rinunciare ai nostri desideri, alle amicizie e all'amore nel caso di Namjoon.
Più di una volta ci confessò che quello che sentiva per Melania era incredibilmente profondo, la vedeva come la persona con la quale spendere il resto della sua vita, ci parlava spesso della famiglia che voleva creare con lei, avevano addirittura pensato al numero di figli che vorrebbero avere ad un certo punto perciò vederlo così affranto era normale tutto sommato, ma ci stava spezzando il cuore.
E poi... non era giusto.

Yoongi gli diede due pacche sulle spalle per incoraggiarlo, ma nessuna reazione venne da parte sua.
Non aveva aperto bocca da ore ormai e stavamo cominciando a preoccuparci, sembrava quasi catatonico.
Probabilmente si stava sentendo terribilmente in colpa: non solo stava perdendo l'amore della sua vita ma Melania alla fine abbandonò la sua vita in Italia per l'opportunità di lavorare qui per noi, aveva messo la sua fiducia nella compagnia ed ora la stavano trattando come se fosse un semplice oggetto che non ha più alcuna utilità.
Disgustoso, anzi disumano.
Taehyung: - Non ce la faccio più a stare qui. Quest'aria è irrespirabile.-

È vero, neanche io ce la feci più.

- Esco un attimo fuori, ho bisogno di aria fresca.- dissi alzandomi.
Camminavo per i corridoi dell'azienda e mi accorsi che arrivai davanti alla porta dell'ufficio del direttore senza nemmeno accorgermene, all'interno della stanza c'era T/N che probabilmente veniva sgridata solo per essere stata in nostra compagnia.
Poverina... Melania aveva detto che non riusciva a capire perchè tutto questo trambusto ed effettivamente cominciavo a chiedermi anch'io la stessa cosa. Guardai il cellulare solo per vedere una miriade di messaggi e chiamate di Ji-Eun, anche lei, come tutto il resto della Corea, mi stava chiedendo perchè i giornali parlano di un triangolo amoroso tra me, T/N e Yoongi.

Ero troppo stanco per poterle spiegare la situazione e cominciava a frustrarmi terribilmente quest'aspettativa del mondo che debba spiegare tutto quello che succede nella mia vita.
E se io mi sento così non posso immaginare come si deve sentire T/N: in un altro paese, venuta per una semplice vacanza ora si ritrova nel bel mezzo di uno scandalo mediatico.
Ripensai al tizio che avevo picchiato e sorrisi piano: l'avrei fatto altre 100 volte senza pensarci. Lei si merita il meglio, merita di essere felice e merita qualcuno che la rispetti non come quell'idiota.
Appoggiai la testa e la schiena al muro, ormai psicologicamente esausto da tutta questa situazione assurda quando sentii il suono della porta accanto aprirsi e la vidi uscire.
Bella come sempre e con un'aria abbastanza soddisfatta in viso, una volta incontrato il mio sguardo però, guardò subito da un'altra parte e per qualche motivo mi fece incazzare questo suo gesto.
- Dobbiamo parlare.- le dissi afferrandola per il braccio per portarla in una piccola stanza dove abituavo nascondermi per stare da solo.
Almeno così non ci avrebbe disturbato nessuno.
- Non possiamo.- e si girò verso gli ascensori per poter uscire dall'edificio.

Te lo scordi T/N. È possibile che non ti veda mai più, non puoi semplicemente andartene.

L'afferrai per il polso questa volta, cominciando ad innervosirmi parecchio.
- Non te ne vai finchè non parliamo.- penso che il mio sguardo a questo punto divenne una combinazione tra il supplichevole e l'incazzato.

- Ed io ti ho detto che non possiamo!- urlò queste parole guardandomi gelidamente. Mi stava facendo male la sua freddezza.
- E va bene...- dissi liberandole il polso dalla presa.
Fece per girarsi una seconda volta ma questa volta la presi in braccio poggiandola sulla spalla destra e portandola nella stanza vicina per poi lasciarla a terra e chiudere a chiave la porta.
- Mi devi ascoltare.- le dissi avvicinandomi a lei.

Indietreggiò quasi spaventata e finì con le spalle al muro.
Vederla intrappolata dal mio corpo mi fece venire in mente tutte le cose che potrei farle in quel momento. Nella mia testa cominciarono a legarsi i punti della situazione: siamo da soli, in una camera semi-oscura con la porta chiusa a chiave e noi due, che sembra non ci bastiamo mai.
Sento come la voglia di controllarmi mi sta abbandonando velocemente.

Her || Jungkook X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora