Capitolo 6

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Frida smistava abiti dal grande armadio di Loki, che traboccava di vestiti, tutti nello stile scuri e cupi del principe Asgardiano. Posò quattro completi sul letto, fece un passo indietro e gli chiese con le braccia incrociate «Quale preferisci?»
Loki osservò gli abiti maliziosamente, poi disse «Scegli tu.»
«Non sono molto brava in fatto di moda... opterei per quello.» rispose Frida indicando il classico completo verde e oro che Loki usava di solito.

Con un abito presentabile Loki sembrava già star meglio, il suo colorito bianco dopo quel piccolo pasto era diventando più roseo. Frida osservò Loki vestito e sistemato, con le braccia conserte e con un'espressione di dubbio gli suggerì «I capelli! Hanno bisogno di essere riordinati, ci penso io.»
Loki, confuso, temette per i suoi capelli. Geloso di loro si irrigidì un momento al sorriso entusiasta e a tratti inquietante di Frida.
La midgardiana prese una spazzola rosa dalla sua borsa, fece sedere il figlio di Laufey su una poltrona e iniziò a pettinargli i morbidi capelli neri, ammorbidendo i boccoli creati dalla treccia.
Loki ne fu molto imbarazzato, non aveva mai avuto così premura e sdolcinate attenzioni da una donna, oltre che con sua madre. Il massimo che si era concesso parlando di simili smancerie era stato con le prostitute della città dorata.
Si lasciò comunque spazzolare la chioma nera, in fondo trovava gratificante la sensazione delle morbide mani di Frida lungo i propri capelli, che dopo aver liberato quel nido di nodi neri si permise di legare morbidamente due ciocche laterali alle orecchie, vedendone l'eccessiva lunghezza.
Ecco, Loki finalmente era degno di scorrazzare per il palazzo senza sembrare un elfo oscuro.

L'umana guardava incantata dalla finestra della stanza la vista del meraviglioso nuovo mondo, mentre Loki si accingeva a squadrare il suo nuovo soggetto femminile con perdizione. Tanto che le chiese: «Ti va di andare a fare un giro?»
Frida si girò velocemente verso di lui con la luce negli occhi, annuendo insistentemente per dare il proprio consenso.
Tolse le ridicole scarpette da dama che aveva acquistato assieme all'abito, e rimise le sue convers verdi che aveva posato in borsa.
Loki fissò le calzature divertito; erano molto ridicole. L'abito lungo per fortuna le copriva ed evitava di renderle visibile ai sospetti.

Loki camminò a fatica mentre Frida lo tenne per mano, dandogli sicurezza.
Il dio la condusse fuori Asgard, su una collina non molto distante e ben raggiungibile a piedi, dove andava spesso da ragazzo a leggere, a sperimentare la sua magia o semplicemente per godere della vista mozzafiato.
Frida si sdraiò sul prato fresco, e chiuse gli occhi, ascoltando il canto degli uccellini sugli alberi.
Loki pensò che fosse veramente bella, quando i suoi pensieri furono interrotti dalla dolce voce della ragazza.

«Allora, parlami un po' di te.»
«Midgardiana, credo tu sia a conoscenza di ciò che mi piace...» Rispose Loki spavaldamente.
«Certo, certo: dominio, trono, vendetta, e storielle varie... Sono cose già sentite, parlami davvero di te.» insistette la riccia.
Loki ne rimase spiazzato, nessuno in tutti e nove i regni sapeva ciò che davvero lo interessasse, nessuno conosceva il timido principe dagli occhi smeraldo che amava la lettura, la musica e la natura; lui voleva sempre sentirsi superiore a tutti, preferendo tenere tutto per se.
«Se ciò ti darà pace, posso dirti che mi interessa molto la lettura.» Rispose con fare superiore.
«Oh, anch'io! Amo leggere e anche scrivere... Qual è il tuo libro preferito?» Chiese entusiasta mettendosi seduta, interessata a quell'argomento.
«Ho apprezzato "Sospiri di ghiaccio".» Rispose in imbarazzo per aver finalmente attirato l'attenzione di qualcuno, sentendosi per la prima volta ascoltato.
«Di cosa parla?» Chiese curiosa lei, incrociando le gambe.
«Due amanti di Múspellsheimr e Niflheimr combattuti dalle loro origini che gli impediscono di stare insieme, concludendosi con la morte di entrambi dopo la scoperta della loro storia da parte dei genitori.» Spiegò imbarazzato.
«Oh, un po' come Romeo e Giulietta! Sai, mi piace quando due innamorati finiscono per fare una brutta fine, è quasi... Dire avvincente è sadico?» Rispose scherzosamente Frida, facendo sorridere Loki, che non si aspettava per niente una risposta di quel tipo da una così buona ragazza.
«Sai, tu ed io la pensiamo allo stesso modo... La mia parte preferita è proprio la loro morte.» Affermò sarcastico, facendola sorridere.
«Se vuoi posso portarti alla valle qui vicino, c'è un grande fiume che sfocia per il mare.» Propose poi Laufeyson, perso nel contorno luminoso del viso della ragazza.
«Si! Mi piacerebbe così tanto!» Frida balzò in piedi, saltellando con eccitazione. Loki la portò alle stalle dove salirono in groppa ai propri rispettivi destrieri.
Si diressero a cavallo fino al fiume dove l'umana rimase senza parole.
Era un posto meraviglioso, paragonabile ad una radura incantata, con un'enorme foce d'acqua cristallina inondata da un'alta cascata che usciva come per magia dalla parete rocciosa verde che chiudeva lo sfondo.
I due si sedettero sulle sponde del fiume per una ventina di minuti, ascoltando soltanto il canto di quelle che sembravano cicale e lo scorrere della cascata. C'era un caldo asfissiante, insopportabile; così Frida si alzò, tolse quelle buffe scarpe verdi, e poi il fastidioso abito.
Rimase in biancheria intima nera, lasciando basito Loki che senza rendersene conto si era fatto rosso dall'imbarazzo con l'abito color porpora di lei ai piedi.
Frida prese la rincorsa e si tuffò nel fiume. Fece segno con le braccia a Loki di tuffarsi assieme a lei, ma non era di certo cosa da lui fare certe brigate scapestrate. E poi doveva ancora metabolizzare il fatto che Frida si fosse spogliata davanti a lui.

Frida - La runa di Loki ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora