Capitolo 18

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Sul ventre piatto ondeggiava la cinta d'ottone, lucidata a dovere per sembrare oro. Le percussioni improvvisate tra la mischia, il vino e l'ubriachezza animarono le già maldestre e sfacciate presenze. La ballerina a piedi scalzi faceva l'amore, come appena imparato, con la musica. Il suo corpo minuto ma possente, dalle forme abbondanti orbitava nella mischia dei prosperosi seni, che quasi uscivano dalla scollatura dell'abito sgualcito. Le gambe magre saltellarono sotto la gonna e i fianchi rotondi, tutti da guardare, fecero perdere le staffe agli uomini, clienti della taverna. Tra le dita scintillò altro metallo di poco valore, stupendo, come quello sottile che le scivolava dai polsi magri, e la collana fatta con una cordicella scura, a cui era agganciata la pietra che l'aveva data ancora vergine in pasto alle streghe. Il reperto degli inferi si nascose nel ristretto e sudato spazio in mezzo ai seni. I ricci e lunghi capelli bruni vennero toccati dalle mani della danzatrice, dagli occhi degli spettatori, dalle fantasie di questi, dall'aria pungente e umida che vigeva in quel posto, dalla musica che suonava da ore intere, da Balder e poi, senza che se lo aspettasse, infine, da Loki. Il dio era stato l'unico a metterci le mani per davvero.

La bellezza pallida poggiò le mani sul bacino e mise in scena una giravolta che le alzò la gonna. Molte voci si elevarono assieme alle stoffe d'ardesia.

Frida si leccò le labbra carnose con la punta della lingua, le sopracciglia feline e al contempo innocenti le conferirono un'espressione erotica. Il colore marrone dei suoi occhi faceva sesso ripetutamente con le iridi chiare di Loki, avvistato di sfuggita e senza alcuna sorpresa dallo stato di ubriachezza dell'adolescente.

Loki rimase senza fiato. Aveva cercato Frida per tutta la sera, domandando in giro a chiunque vedesse di lei. Dove poteva essersi cacciata? si era chiesto, preoccupato ed estremamente in ansia. Aveva sbagliato, si era comportato, come usavano dire su Midgard, da vero stronzo, e soprattutto rimpiangeva con amarezza le parole dure che aveva avuto nei confronti di Frida in quella loro stupida discussione. Sicuro di voler tenere intatta la sua bugia sulla runa, l'avrebbe adattata anche alla proposta di tornare con Frida sulla sua amata Terra. Doveva semplicemente parlare con lei, ma in che modo se Frida sembrava essere scomparsa ad Asgard?

Per tanto, dopo un'estenuante ricerca, Loki era stato indirizzato in quella lurida taverna per ubriaconi. E contro ogni sua aspettativa era davvero lì che si trovava Frida. Loki sapeva che a portarla in quel luogo era stato il fratello maggiore Balder, ci avrebbe messo la mano sul fuoco.

La rabbia nei confronti di Balder cresceva smisuratamente, a picchi inimmaginabili, da parte di Loki, nel veder la sua ingenua, delicata e buona Frida, esibirsi in uno stato di completo disfacimento sotto gli occhi predatori di uomini meschini. Frida pareva divertirsi tanto, convinta e sicura delle proprie movenze. Gli strumenti a corda suonarono una melodia più romantica e sensuale, invitando così Frida ad abbinare la danza a quella musica. Sudata, con il viso sfatto e gli occhi lucidi per l'alcol, pareva muoversi con maggiore passione per far dispetto a Loki.

Era da togliere il fiato per quanto era bella, ma in cuor suo Loki riconosceva che che Frida era ancora una ragazzina, troppo piccola per fare quelle cose, e, ancor peggio, non avrebbe mai dovuto bere così tanto da raggiungere quello stato. Loki era furioso. Insolito ed inusuale da parte sua assumere un atteggiamento tanto protettivo e maturo, ma Frida doveva custodirsi, anzi, era lui che avrebbe dovuto custodirla, e non lo stava facendo. La colpa di quello spettacolino non era di Frida, ma di Balder, ed anche di Loki, lo ammise.

Loki cercò Balder con lo sguardo in corsa, e non fu poi così difficile individuarlo seduto al bancone del locale, con i gomiti sulla superficie appiccicaticcia di legno, ed i lunghissimi capelli bianchi lungo la schiena. Una piccola coda tenuta su con un filo d'oro raggruppava le ciocche candide in una semplice acconciatura. Loki gli andò alle spalle di fretta, spintonandolo con nervosismo. Balder si voltò di scatto, sull'allerta, quasi fosse pronto ad attaccare, in una mano stretto un calice di idromele. Appena vide Loki si rasserenò.

«Fratello, anche tu a goderti i festeggiamenti?» chiese con la voce profonda, straordinariamente simile a quella di Thor.

«Cosa hai fatto a Frida?» domandò furioso Loki.

Balder fece un sorriso sarcastico, alzando gli occhi al cielo; «Cosa vuoi che le abbia fatto? Un po' di idromele, vino buono, l'incenso qui dentro credo l'abbia fatta andare in estasi.» rise, le guance rosse per l'alcol: «E' una ballerina straordinaria!»

«Lo so, ma adesso è giunto il momento di chiudere il sipario.» rispose Loki a tono.

«Non fare il guastafeste! Se Frieda si sta divertendo lasciala fare!» non appena Balder affibbiò quel soprannome a Frida Loki non ci viste più dalla gelosia. Fece un passo avanti per afferrare la gola del grosso fratello, quando improvvisamente Frida si mise in mezzo ai due.

«Ehy, dateci un taglio voi due.» disse Frida severa, con l'espressione poco credibile.

Balder sorrise non appena la vide, Loki invece istintivamente le prese un braccio per portarla con se.

«Adesso torniamo a palazzo Frida.»

«No! Lasciami, voglio star qui!» Frida alzò la voce, dimenandosi confusamente. Loki cercò di mantenere il proprio autocontrollo, mostrandosi delicato con Frida.

«Coraggio, sarai stanca, andiamo a dormire.» ritentò il dio.

«Ti sbagli, non condividerò più il letto con te, mio piccolo Lolly-polly.» Frida lo canzonò con quello pseudonimo privo di significato. 

Balder si mise a ridere: «E' forte la ragazzina!»

Loki sospirò tentando di ignorare la stupidità di Balder, avvicinandosi di più a Frida per farsi ascoltare meglio; «Seguimi, devo parlarti.»

Frida corrugò le sopracciglia, tutta un impeto di collera.

«Non abbiamo niente da dirci noi due.» ringhiò a Loki. Si alzò la gonna dell'abito con una mano, reggendosi in equilibrio con l'altro per tirarsi sul bancone. In piedi, più in alto rispetto a tutti, Frida alzò la voce ed annunciò:

«Domani correrò in sella a Sleipnir per aggiudicarmi il ritorno a casa mia! Attraverserò il regno del fuoco e ritornerò qui ad Asgard attraverso il bifrost!»

Un coro di urla e fischi di esaltazione si levò in tutto il locale. Frida rise a crepapelle, mettendosi dritta con la schiena per apprezzare tutta quella fama.

«E' una pazzia!» disse Loki a voce alta. Frida udì quella voce che scatenava comunque in lei una vibrazione. Si mise carponi sulla superficie del bancone, in una posizione felina e provocatrice. Chinandosi più vicina possibile al dio gli sussurrò: «Credevo fossi tu il fabbro di caos e pazzia.»

Frida schioccò le labbra carnose, lasciando Loki in silenzio. Bevve un bicchiere di idromele e tornò a ballare. Sapendo di non poter far più nulla in quel momento, Loki guardò Balder minaccioso negli occhi e poi andò via.




Frida - La runa di Loki ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora