Il respiro irregolare di Frida era percepibile anche fra le urla dei dannati, così terrorizzata e sfinita, mentre correva nella totale oscurità, sporca dalla testa ai piedi di ciò in cui si era immersa in quella pozza di anime. L'unica cosa che non la fermava era Loki dentro quell'ampolla di vetro. Corse per il corridoio delle mani, lungo il ponte pericolante, per il tunnel del guardiano, ignorando l'impulso di riposare che le gambe stavano disperatamente mandando al cervello. Una luce, finalmente, la libertà.
Il cuore palpitava nel suo petto così forte che la terrestre riusciva a sentire lo sbattere dell'organo contro la cassa toracica.
Thor vide Frida correre incontro a se, con espressione sconvolta. La prese per le spalle, squadrandola in maniera terrorizzata e sconvolta. Thor posò gli occhi sgranati sul recipiente di vetro dove stava rimuginando una nube bianca e polverosa, Loki.«Ci sei riuscita.» Sorrise ebetemente, facendosi guardare in modo confuso dalla midgardiana con l'affanno e le gambe tremanti.
Il figlio di Odino la portò immediatamente a palazzo, pronto per rimettere l'anima di Loki nel suo corpo.«Forse dovresti rifocillarti...» Consigliò Thor vedendo l'appiccicoso liquido rosso tutto addosso a Frida, provando, in verità, disgusto. Da bambino Loki gli aveva raccontato tantissime storie dell'orrore, riferenti soprattutto ad Hel, a quel regno dei morti tanto orribile e spaventoso, ed in qualche modo Thor ne era repellente.
«Non ho tempo, voglio stargli vicino.» Gli rispose lei, seria e quasi in tono minaccioso, stringendo fra le mani il collo liscio del recipiente sporco dalle sue impronte fangose.
Balder le andò incontro, mentre lei camminava a passo veloce verso la stanza di Loki.
«Per le Norne, cosa ti è successo?» La bloccò con sconcerto dalle braccia, vedendo il terribile aspetto di Frida.
Lei lo strattonò violentemente con un broncio animalesco, ringhiandogli; «Non ti azzardare a sfiorarmi.»
Spalancò la pesante porta in legno della stanza, dove il corpo grigiastro di Loki era disteso sul letto, come addormentato. Un'immagine straziante.«Cosa dobbiamo fare adesso?» Chiese Frida ad Odino che l'aspettava in quella stanza, strabiliato dal suo ritorno, che credeva improbabile.
«A questo penseranno le ancelle, piuttosto, dovresti riposare.» Annuì il vecchio.
Lei ignorò le sue parole. Sedendosi sul morbido letto, proprio difronte al demone dai capelli neri, gli strinse la gelida mano sporcandola con la sua.
Frida passò con delicatezza la boccia di vetro alla donna dai capelli rossi vestita d'avorio, che tolse il tappo in sughero, e con le mani guidò quella nube bianca verso il viso di Loki.
Strane parole ripetè la sacerdotessa, fissata in modo perplesso da Frida.
Il fumo bianco sparì nel momento in cui toccò la pelle di Laufeyson.
La donna si spostò, lasciando il suo posto alla terrestre che si mise difronte a Loki con le braccia posate sul materasso, che sostenevano il suo corpo ormai sfinito. Loki boccheggiò, come se fosse riemerso da una lunga apnea nei fondali marini, freddi e bui.
Aprì dolorosamente gli occhi, trovandosi davanti una cascata di ricci castani, umidi e ammosciati, che incorniciavano un piccolo e snello volto dipinto da un color porpora di fanghiglia. Le labbra rosse spiccavano in quel dipinto, carnose e semichiuse, un naso non di certo delicato come quello delle altre fanciulle di corte, ma sapeva che quella punta di pelle lo aveva sfiorato durante il loro bacio; gli occhi: no, non erano azzurri, non erano verdi, non erano cerulei, erano semplici e scuri occhi marroni. Neri, profondi, ma pieni di vita.
La sua mano venne chiusa da una calda e rassicurante stretta, e le rosse labbra si aprirono in un sorriso commosso.«Dopo tutto quello che ho fatto per te, mi devi davvero un appuntamento.» Frida gli sorrise con gli occhi gonfi.
«Principessa, ne vedrai molti, di appuntamenti.» Rispose debolmente lui con il suo solito tono da superiore.
Frida staccò i gomiti dalle lenzuola, posando le mani sul viso che adesso emanava il calore del suo principe, spostando il peso del busto in avanti e baciando dolcemente quelle sottili labbra avvelenate.
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Frida - La runa di Loki ✔️
FanfictionFrida Anderson è abituata a storie per nulla semplici, ma quella in cui Loki ne diventa il protagonista è in assoluto la più avvincente. -Questa storia altro non è che una revisione di "The girl who play with cold", se la prima versione del racconto...