Capitolo 40

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Il profumo sulla pelle di Loki era estremamente pungente. I morsi lasciati da Frida sulle spalle pallide del dio si mischiavano alle sfumature delle ecchimosi causate dal risucchio delle sue labbra. Mentre Loki la dominava con grandissima perdizione e coinvolgimento Frida tenne i suoi occhi magici spalancati, vedendo il colore sfavillante e la densità enorme dell'anima di Loki che toccava persino lei.

Frida si sentì a casa in quella grandissima camera privata. Svolse azioni di normale routine, le stesse compiute assieme ad Axel. Lei e Loki si svegliarono nudi sdraiati sul letto disfatto, poltrirono per un po' facendo l'amore un'altra volta ridendo e scherzando poi, mentre fantasticavano sulla vista altissima davanti ai loro sguardi attraverso la finestra pulita.

Si alzarono e fecero colazione con della frutta fresca che non fu abbastanza per soddisfare il loro appetito vorace. Rimasero nudi per tutto il tempo come se fosse una cosa normale. I loro corpi si conoscevano e si bilanciavano, tanto che era fuori dal normale costringerli solitamente vicini coperti dai vestiti. Era quello il modo giusto e naturale in cui dovevano coesistere; nudi e sinceri. La pelle candida di Loki con qualche lentiggine sulle spalle e quella colorata in maniera indelebile di Frida.

Fecero un bagno caldo e persero tempo anche lì a scherzare e a toccarsi in quei posti che avevano varcato più volte nelle ore passate. 

Quando si resero conto che la loro situazione non permetteva svaghi e divertimenti, dopo essere usciti dalla grande vasca da bagno piena di bolle profumate, sia Frida che Loki iniziarono a parlare seriamente.

«Dovrai ballare per gli spettacoli che organizza il Gran Maestro.» le disse Loki asciugandosi i lunghi capelli neri.

Frida, davanti allo specchio che occupava tutta una parete, si stava osservando il viso passando i polpastrelli sotto agli occhi. Senza i suoi occhiali da vista faceva fatica a focalizzare i dettagli.

«D'accordo, gli sono piaciuta molto credo, quindi mi sento abbastanza sicura.» aggiunse Frida voltandosi per vedere Loki ancora privo di vesti.

«Si, ma verrai comunque trattata come qualsiasi altra sua marionetta. Qui vai avanti soltanto guadagnandoti il suo interesse.»

Frida rise con sdegno ritornando a guardare il proprio riflesso; «E' un folle narcisista bastardo.»

«Già, ma dovremmo resistere finché non riusciremo ad andarcene.» disse Loki.

«Come faremo?» Frida incrociò le sopracciglia, preoccupata. Si voltò poggiando le natiche nude e le mani contro il ripiano di marmo scuro che reggeva il lavello.

Loki le si avvicinò prendendole il viso chiaro tra le mani. La sua virilità nuovamente eretta toccò con la punta il monte di venere dell'umana. Baciò la fronte  a Frida ancora con i capelli inumiditi e scuriti dall'acqua pulita; «In qualsiasi modo, ritornerai a casa.»

Frida annuì con una mera amarezza all'altezza dell'esofago. Questa volta non era così vogliosa di tornare a casa. Rinunciare ancora una volta alla presenza di Loki, in quel caso, le dava un malessere persino fisico.

Avrebbe potuto mai vivere sia con Loki che con Axel nella sua vita? Che male c'era? Dopo tutto quello che aveva fatto con Loki non riusciva più a metabolizzarlo come un tradimento nei confronti di Axel, era stato troppo sincero e puro per essere visto come uno sfregio quale era. 

Metabolizzò quell'esperienza intima avuta con Loki come qualcosa di morale e giusto pur pensando ad Axel con la stessa nostalgia e amorevole cura che non era mai cambiata da quando si erano incontrati.

Ma guardando la propria immagine muoversi allo specchio, nuda e frenetica, Frida sentì la tristezza abbracciarle l'anima grandissima alle spalle, perché sapeva che mai avrebbe potuto far coesistere e convivere la poligamia per Loki ed Axel.

Frida - La runa di Loki ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora