Capitolo 43

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Loki fu il primo a svegliarsi; si preparò e insistette per svegliare Frida, stanca e aggrovigliata tra le coperte. Loki non accennò motivo di scherzo, pareva serio ed estremamente ansioso, più dei giorni precedenti. Frida si mise a sedere sul letto grattandosi la testa con gli occhi gonfi dal sonno insufficiente. Loki le gettò degli abiti accanto facendola sobbalzare. Frida prese in mano i vestiti, meravigliandosi di un accessorio straordinariamente bello. Guardò Loki trotterellare per tutta la stanza domandandogli cosa fosse mai capitato.

Loki si portò i capelli indietro con le mani in un gesto che parve voler ristabilire una breve calma. Frida raccolse il biglietto da sotto il cuscino e se lo strinse al petto aspettando che Loki le spiegasse.

Agli occhi di Loki Frida era sempre più bella e desiderabile. Con i capelli gonfi e ondulati dalle strette trecce tenute nella notte, aveva il viso pulito e rimpolpato dal sonno beato. Le sue grandi labbra erano smorte ma pur sempre ben delineate, e quegli occhi di cristallo che lui le aveva donato erano un profondissimo specchio nel quale Loki rivedeva tutte le sue paure.

Le si avvicinò e le diede un bacio leggero sulle labbra secche.

«Ho ricevuto una comunicazione, il Gran Maestro vuole vedermi, e credo proprio di aver esaurito tutti i miei trucchi con lui. Per la tua incolumità dobbiamo sbrigarci. Vestiti, ti aiuto a prepararti. In centro c'è un corteo per la vitoria di Hulk nel combattimento. Lì non ti noterà nessuno; cerca Thor e Bruce e seguili, hanno un piano per andare via da Sakaar.»

«E tu?» domandò Frida incrociando le sopracciglia.

«Io vi raggiungerò dopo, prima ho da fare col Gran Maestro.»

Frida gli poggiò le mani sul petto sistemandogli l'abito che in realtà era già in ordine. Annuì senza ribattere, lasciando capire a Loki attraverso la piega delle sue labbra che si fidava di lui.

Fu quando si trovò davanti a tutta quella confusione che ebbe qualche ripensamento. Vestita quasi completamente di nero, con dei lunghi pantaloni aderenti e lucidi a vita alta abbelliti da una cinta verde scuro e oro che teneva con se anche la maglia stretta e scollata, dalle spalline sottili. Il nero rendeva Frida molto più provocante e adulta, soprattutto col suo abbondante seno in vista nella scollatura della canottiera nera. Per coprirle le spalle ed evitare di attirare l'attenzione di sguardi affamati Loki aveva pensato ad una soluzione, la stessa che aveva tanto meravigliato Frida quando il dio del caos le aveva lanciato quei vestiti sul letto. Un mantello legato al collo, corto, le ricadeva sulle spalle, la schiena e il petto; era fatto di lunghe piume dorate, naturalmente non appartenevano ad un vero volatile, erano frutto di un meraviglioso lavoro stilistico che fecero sembrare Frida un angelo. Loki le aveva ordinato di darsi una riordinata in viso anche se la terrestre gli aveva detto di essere troppo stanca e pensierosa per dedicarsi ad un ennesimo laborioso trucco in viso.

Loki la mise a sedere e da dietro le riordinò prima di tutto i capelli. Li tirò lucidi e divisi al centro raccogliendoli nella loro discreta consistenza in uno chignon basso e ordinato. In viso le suggerì di disegnare una linea sottile ai lati degli occhi e di nutrire quelle belle labbra con una crema profumata che subito le ridiede colorito.

Frida ascoltò i consigli di Loki, e quindi adesso si trovava accanto al suo dio, pronta a separarsene per cercare Thor tra tutta quella rumorosa gente. I suoi stivali alti quasi fino al ginocchio tenevano al sicuro al loro interno il biglietto scritto in runico da Loki per lei. Le punte delle scarpe lucide le si sporcarono con una povere verde, simbolo di quella incontrollata festa.

Diede una spallata a Loki, ma accidentalmente risultò come tale, Frida voleva soltanto avvicinarsi di più a lui.

«Loki non sono sicura che sia una buona idea, non li troverò mai! Non so per niente orientarmi, e poi senza occhiali è come cercare un ago incognito in un pagliaio verde e minaccioso!»

Frida - La runa di Loki ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora