Capitolo 26

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«Resta qui.» Thor fermò Frida poco prima dell'ingresso nelle carceri. Frida riconosceva quelle scalinate ampie, ricordava fin troppi bene quel luogo, in cui per la prima volta aveva salvato Loki. Come un fantasma gli tornò in mente l'immagine di Loki nello stato sofferente e depresso di allora, non molto tempo prima d'altronde. E adesso la situazione era ritornata al punto d'inizio.

«Non seguirmi, aspetta che faccia ritorno con Loki, lui non sa che hai accettato di venire.»

Frida ringraziò Thor con lo sguardo spaventato e teso. Non se la sentiva di ripercorrere quei passi e vedere in quali pessime condizioni fosse ridotto Loki. Vederlo nuovamente sotto quelle vesti spoglie l'avrebbe ferita troppo. Il dio del tuono iniziò a scendere le ampie scalinate per recuperare il fratello, Frida lo guardò scendere velocemente e alzò la voce per chiamarlo:

«Thor aspetta!»

Thor si voltò di scatto verso la ragazza. Fragile e piccola con le braccia stese lungo i fianchi e l'abito blu di stoffa sottile che mostrava la forma delle sue gambe in controluce. La vita stretta messa in risalto da una cinta in ottone, ed il seno coperto dall'abito legato al collo.

Frida alzò il mento; «Pensi che questo stupido anello funzioni davvero? Credi che sia capace di cambiarlo così tanto Loki?»

Thor sorrise dolcemente. «Frida anche se l'incantesimo non avesse più effetto ciò che tu sei per Loki è più forte di qualsiasi altra catena.»

I due si sorrisero, complici di timori e verità. Frida lasciò scendere Thor ed attese il suo ritorno assieme a Loki con un'ansia vorace. Le sembrò di stare ad aspettare per ore, ed un così lungo tempo d'attesa la fece preoccupare riguardo le condizioni di Loki. Pensò che con tutta probabilità era ancora più debole e malconcio in confronto alla sua prima visita ad Asgard, che poteva essere successo qualcosa di grave, che Thor si fosse fatto scoprire... Frida si sedette sul bordo di un cornicione di marmo ad una grande finestra aperta. L'aria fresca che le arrivava alle spalle le dava sollievo, ma comunque i palmi delle sue mani sudavano per l'impazienza.

Thor finalmente si fece vedere sulla via del ritorno. Frida scattò in piedi e fece tre passi sporadici. Si fermò con le mani giunte come fosse una preghiera, e abbozzò meglio lo sguardo miope nel guardare, a momenti ormai, Loki.

Alle spalle di Thor eccolo lì, con la testa chinata ed i lunghi capelli neri bel ordinati tirati indietro. Vestito di tutto rispetto Loki portava in viso un sorriso affascinante ed intrigante. Frida rimase impietrita; a tutto si era preparata, persino a vederlo portare in barella di corsa su per le scale, ma non a quello. Loki era perfetto, come se nulla lo avesse mai sfiorato. Quando si avvicinò di più a Frida la ragazza, però, capì dai suoi occhi che in verità il giovane dio stava morendo tremendamente all'interno.

Frida non seppe dirgli nulla, lo guardò dal basso verso l'alto investita dai pensieri. Faceva male ricordare l'ultima circostanza in cui si erano visti, ed i ricordi delle cose belle le trafiggevano lo stomaco. Poi le vennero in mente tutti quei sogni effettivamente visitati da Loki, ed in particolare a quell'ultimo che proprio non riusciva a togliersi dalla testa. Era incredibile come a distanza di tempo ne ricordasse ogni dettaglio. Frida stava per pronunciare finalmente qualcosa, con voce dolce e malinconica, quando Loki la interruppe con un sorriso fascinoso;

«Cosa hai fatto ai capelli?»

«Come dici?» la ragazza corrugò le sopracciglia, non capendo dove Loki volesse parare a parare. Si toccò i ricci, credendo di avere qualcosa fra le ciocche sciolte lungo le spalle.

«I tuoi capelli, adesso sono verdi. Tra i ricci ribelli e questo color pino somigli ad un cespuglio.»

Frida faticò a trattenere una risata, deturpata dai morsi sulle labbra. Puntò gli occhi su di Loki e batté un piede per terra ripetutamente.

Frida - La runa di Loki ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora