POV'S HARRY
Recuperiamo i nostri respiri che sono irregolari mentre gioco con i suoi capelli e lei con le mie collane intrecciate. Fa davvero troppo caldo dentro questa stanza, così sposto il lensuolo bianco dal mio corpo, scoprendo un po' anche quello di Aubrey.
"A cosa pensi?"
"A nulla..." mente, scuoto il petto e di coseguenza si muove anche il suo viso che alza per puntare gli occhi sui miei.
"Dimmi.." insisto e sbuffa leggermente per poi mostrare un sorriso.
"A quello che ci siamo detti." arrossisce mentre gioca con l'oro delle collane.
"Al 'ti amo'?" chiedo e annuisce tenendo basso il viso. "io lo penso, davvero." le alzo il viso con l'indice posato sul suo mento.
"E perché non me l'hai detto quando te l'ho detto la prima volta?" chiede nervosa.
"Perché.. non pensavo che dicessi sul serio!" mi guarda e dolcemente si rilassa sul mio petto.
Riprendo a toccarle i capelli che alla base sono umidi, sfioro i suoi piedi con i miei e sghignazza un po' quando con l'alluce le tocco il tallone.
"Sai.." dico osservando il soffitto, sento il suo viso alzarsi per guardarmi. "pensavo che potresti vivere per qualche giorno.. o per quanto vuoi, con me nella casa che ho a Los Angeles, è vicino casa dei tuoi e.. beh, pensavo che.." mi fermo non sapendo cos'altro dire e la guardo: ha la bocca spalancata e gli occhi sbarrati. "Ho detto qualcosa di.."
"No no no.." mi interrompe.
"Cosa no?"
"Che non hai.. cavolo, si mi piacerebbe molto!" dice sorridendo poi si morde il labbro.
"Sicura? Non ti turba?" chiedo.
"E' presto per una cosa simile però.. non lo so, non mi dispiacerebbe!" bacia il mio petto e la stringo di più a me.
"Ci andremo alla fine del tour!" la sento annuire dentro il mio collo e bacio il suo ancora un po' sudato.
Un certo rumorino del suo stomaco rompe il silenzio e scoppiamo a ridere.
"Fame eh?" trattengo una risata.
"Sai, mi hai.."
"Non provare a dare la colpa a me!" la interrompo e le punto un dito contro, ride rumorosamente mandando indietro la testa.
"Colpa mia, ok.." si arrende per poi alzarsi dal letto mentre io decido di rimanere ancora un po' sdraiato.
La vedo muoversi velocemente per la stanza a cercare i suo vestiti, si inchina completamente ogni volta che trova qualche suo indumento e alzo la schiena per vederla ancora per un po' nuda, prima che si rivesta.
Si infila le mutande e il maglione per poi sparire dalla stanza per raggiungere il salone.
"E' congelata!" grida e mi giro per osservare l'ora sulla sveglia digitale sul comodino, sono le 8.43 pm.
"Non ti piace di più così?" chiedo ironico e mi allungo sul letto per raggiungere le mutande sul pavimento che infilo poco dopo.
"ah ah, simpaticone!" dice e rido silenziosamente per la sua risposta.
Una volta "vestito", la raggiungo: è seduta di schiena sullo sgabello alto per arrivare all'altezza dell'isola di marmo.
"E' mangiabile.." dice con il boccone pieno e mi passa un pezzo di pizza alla quale lei ha dato un morso precedentemente.