Jeongguk lascia il negozio della nonna in fretta, la testa gira, la nausea persiste nella sua gola. L'aria fresca lo aiuta a schiarirsi la mente ma desidera, più di ogni altra cosa, una sigaretta e un modo per dimenticarsi la conversazione che ha appena avuto.
I suoi piedi si muovono da soli trovando la loro strada, mettendo più distanza possibile tra di lui e il negozio di sua nonna. Il vento freddo gli sferza la faccia ma non si dirige verso casa , ha bisogno di andare da qualche parte dove può semplicemente dimenticarsi di tutti i pensieri che gli affollano la mente.
I suoi piedi iniziano a seguire vecchie strade, portandolo lungo percorsi familiari verso luoghi che conosceva bene e che lo conoscevano, luoghi che lo avevano allevato e rovinato e che ora reputava come casa e tutto questo mentre cercava di non pensare a Kim Taehyung.
Sente che pensare a Taehyung è l'unica cosa che abbia fatto nelle ultime settimane. All'inizio era semplicemente affascinato dai suoi marchi, la curiosità nata da una mente anoiata ma col passare del tempo si è tramutata in qualcos'altro. Ora quando pensa a Taehyung pensa a malapena ai suoi marchi.
Col passare del tempo, imparava a conoscere Taehyung e mentre lo vedeva uscire dal suo guscio e lasciare che Jeongguk lo guardasse oltre le mura che si era construito intorno, capì che aveva smesso di pensare che Taehyugn fosse solo qualcuno con cui passare il tempo e più come qualcuno con cui piaceva stare in giro, qualcuno che gli potesse veramente interessare.
Jeongguk non sa come affrontare la cosa. Specialmente ora che solo pensare a Taehyung lo fa sentire male, sentimenti di vergogna e colpa persistono nel suo stomaco. Tutto è cambiato ma Jeongguk non lo riesce a capire, non lo vuole capire.
Jeongguk non ha mai pensato a se stesso come un vigliacco, semmai di solito è il contrario; lui è senza paura, nulla lo spaventa, specialmente non le conseguenze delle sue azioni, ma ora? Ora è spaventato a morte e non riesce nemmeno a pronunciare il nome della sua paura.
La sua testa è piena di mezze idee e pensieri malformati, frammenti di conversazioni e parole sussurate, immagini e ricordi. Sa che si collegano tra di loro ma non riesce, non vuole. Se ci pensa troppo sa che potrebbe arrivare a qualcosa di troppo brutto anche per lui. Tutto questo non è giusto, non è come dovrebbero andare le cose. Perchè gli deve improvvisamente iniziare a importare se non è mai successo prima? Perchè le cose non potevano rimanere come sono sempre state? Perchè non riesce a respirare senza sentre il bisogno di vomitare?
"Jeongguk?" alza la testa al suono del suo nome, strappato dai suoi pensieri esasperanti. Guarda in alto solo per vedere Jimin appoggiato ad un muro e Jeongguk capisce che è lì. Non dice nulla ma non c'è bisogno, Jimin è lì e lo può vedere. "Cazzo, Jeongguk, ne è passato di tempo."
"Non così tanto" mormora Jeongguk saltellando sulle suole delle sue scarpe. Non riusciva a stare fermo, un'energia irrequieta ronzava dentro di lui facendolo impazzire. Jimin canticchia facendo un lungo tiro dalla sua sigaretta prima di soffiare il fumo in faccia a Jeongguk. "Sarà," dice lentamente ",ma sono passate un po' di settimane" dice "iniziavi a mancarci kookie." Jeongguk gli lancia un'occhiataccia, "Non chiamarmi in quel modo" brontola ma Jimin gli sorride, la sigaretta stretta tra i suoi denti. Gli allunga un pacchetto accartocciato e Jeongguk prende una sigaretta avvicinandosi all'accendino che Jimin gli allunga, respirando il fumo la pressione nel suo petto sembra diminuire.
"Sembri stressato amico, c'è qualcosa che non va?" Jeongguk non risponde ma Jimin non è sorpreso. "Sono in ritardo?" chiede invece Jeongguk, Jimin alza un sopracciglio "No," dice lentamente mentre Jeongguk fuma guardando il cielo grigio. "Sei ancora in tempo, il prossimo combattimento dovrebbe iniziare a momenti. Tempo cinque minuti." dice e Jeongguk annuisce inalando l'aria fredda prima di espirare il fumo "Bene."
L'uomo è molto più grande rispetto a Jeongguk, più alto e molto probabilmente pesa il doppio ma tutto ciò non intimorisce Jeongguk. Vuole dimenticare e se questo significa avere la testa sbattuta sul pavimento, così sia. Se significava picchiare qualcun altro, ancora meglio.
Riusciva sentire gli occhi di tutti i presente puntati su di lui mentre metteva piede sul ring, il cappuccio tirato su in modo tale che non potessero vedere che non era come loro, che non era marchiato come lo erano loro. La folla rumorosa è piena di persone ricoperte di marchi scuri, le facce tatuate e accigliate lo fissavano.
Jimin sale sul ring, sogghignando, le luci sopra di lui evidenziano i segni scuri sul suo viso, tatuaggi neri incisi sulla sua guancia che Jimin mostra con orgoglio. Ora quando li vede tutto ciò a cui Jeongguk riesce a pensare è Taehyung ed ha bisogno di prendere a pugni qualcosa.
Jimin dice quelle piccole regole che ci sono, ma nessuno lo sta ascoltando, o almeno Jeongguk sicuramente non lo sta facendo. Il suo cuore batte forte e veloce e il sangue gli sale nelle orecchie e non riesce a sentire nulla se non il suo respiro tremante. La rabbia gli ribolla nelle vene ma non ne conosce il motivo.
Tutto ciò che sa è che c'è rabbia dentro di lui e lo consumerà se non trova un modo per disfarsene. Sente la rabbia, lascia che gli riempia la mente perché è molto più facile che pensare alla tristezza che si nascondeva sotto. Jeongguk sente a malapena che il campanello suonare, ma non appena l'uomo si lancia verso di lui, con gli occhi inondati di sangue e i tatuaggi scuri sul viso, la mente di Jungkook diventa improvvisamente vuota. Non pensa più né a Taehyung né al suo dolore né a quanto il suo petto faccia male ogni volta che inspira.
Al primo colpo Jeongguk sente il dolore attraversargli il suo cranio ma lo accoglie. Accoglie il ronzio nelle sue orecchie, perché il dolore e la rabbia sono molto più facili da affrontare. L'uomo scaglia un altro colpo che fa uscire del sangue dal suo naso.
Lascia che il dolore prenda il sopravvento su di lui, ma non è abbastanza. Anche se l'uomo lo colpisce ancora e ancora non è abbastanza per affogare le immagini della faccia triste di Taehyung o delle sue mani sfregiate, nessuno dei pugni colpisce abbastanza forte.
Jeongguk odia l'uomo per quello. Lascia che l'odio prenda il sopravvento, il suo corpo si muove da solo, abbassandosi alla vista di un colpo da parte dell'uomo, cogliendolo alla sprovvista, e colpendolo con un suo pugno. L'uomo barcolla all'indietro ma Jeongguk non ragiona e non si ferma nemmeno quando l'uomo cade.
È come se avesse perso il controllo del suo corpo, è solo uno spettatore seduto in tribuna a guardare se stesso che picchia un uomo. Lui è lì, riesce a vedere il sangue e sente il suo pugno entrare in contatto con la pelle dell'uomo ma non riesce a fermarsi, non vuole fermarsi. Continua a tirargli pugni, finchè le sue nocche sono piene di tagli e di sangue, e la faccia dell'uomo è una poltiglia gonfia e insanguinata e tutto ciò che si può sentire è il suo stesso respiro affannoso e le urla della folla assetata di sangue che lo incita mentre spinge la faccia dell'uomo sul cemento.
Non odia quell'uomo, non lo conosce nemmeno ma in questo momento quest'uomo e i suo tatuaggi scuri rappresentano tutto ciò che Jeongguk odia, tutto il dolore che sente costantemente nel suo stomaco è colpa di quest'uomo e Jeongguk gliela farà pagare.
Le sue stesse nocche sono rosse e il sangue che colava dal suo naso si sta ora asciugando sul suo mento e tutto ciò che Jeongguk riesce a vedere è rosso. Alza l'uomo per i capelli solo per schiantargli la testa di nuovo sul cemento con un tonfo nauseante. Si avvicina per rifarlo, ma qualcuno lo ferma allontanandolo dall'uomo.
Scalcia e cerca di tirarsi via ma chiunque lo stia trattenendo è più forte. In lontananza sente la voce di Jimin che annuncia che è lui il vincitore ma Jeongguk ne è a malapena consapevole. L'unica cosa che riesce a sentire è il dolore del suo naso rotto.
Qualcuno lo sta trascinando fuori, nell'aria gelida. Ormai si è fatto buio, la luce del sole è scomparsa da tempo. Chiunque lo stia tirando per la collottola lo scuote forte, lanciandolo contro il muro più vicino e facendolo inciampare, ma non cade.
"Che cazzo c'è che non va in te?" Jimin sembra furioso e si inczza ancora di più quando Jeongguk alza lo sguardo verso la sua faccia. "Quell'uomo è mezzo morto per colpa tua Jeongguk! Sei fortunato se riesce a sopravvivere, cazzo."
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✧ᴍᴀʀᴋs ᴏɴ ᴏᴜʀ sᴋɪɴ, sᴄᴀʀs ᴏɴ ᴏᴜʀ ʜᴇᴀʀᴛs
FanfictionIn cui Jeongguk, un ragazzo senza marchi, incontra Taehyung, un ragazzo pieno di tatuaggi, e ne è stranamente attratto. 160518 - #1 in #kookv 260618 - #1 in #vkook !! ATTENZIONE !! la storia non è mia, tutti i crediti vanno a @prettytaes su twitter...