XLII

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Prima che se ne possano andare Jimin e Jin si staccano, ansimando, una linea di saliva unisce le loro labbra bagnate e una mano di Jimin è aggrovigliata nei capelli di Jin. Jimin si gira verso di loro col viso arrossato e "ve ne andate già?" dice. "Nah," risponde Jeongguk, "ci allontaniamo da voi per un po'." "Avete un passaggio a casa?" chiede Jimin. "No? Speravo di poter fare come al solito e restare da te?" dice Jeongguk, è sicuro che a Namjoon non importerebbe se tornassero a casa tardi ma non vuole disturbarlo. "Io resto da Jin," dice Jimin facendo l'occhiolino. "Siete entrambi i benvenuti se volete," dice Jin, le sue mani sul culo di Jimin, e Jeongguk ci sta mettendo tutto sè stesso per non soffermarvisi.

Si gira verso Taehyung, "va bene per te?" gli chiede, Taehyung annuisce "se va per te allora va bene anche per me Jeonggukkie," sorride e Jeongguk sente il cuore stringersi. "Bene, è deciso allora," dice Jimin, "ora se potete scusarci," e ritorna a ficcare la lingua nella gola di Jin, che si allontana abbastanza per dire loro di stare attenti.

Manda velocemente un messaggio a Namjoon per avvertirlo che resteranno a casa di un amico. Sta per rimettere il telefono in tasca ma vibra all'arrivo di un nuovo messaggio. 'Va bene, fa' attenzione.' Jeongguk sorride alle risposta di Namjoon, felice che si fidi di lui. Assicuratosi che Namjoon non si preoccuperà per loro blocca il telefono e se lo mette in tasca. Alza lo sguardo ed incontra quello di Taehyung che lo sta aspettando pazientemente, canticchiando mentre si guarda attorno nel club. "Pronto?" gli chiede e Taehyung annuisce, sorridendogli. Oscilla leggermente, evidentemente un po' brillo.

"Possiamo ballare?" chiede Taehyung facendogli gli occhi da cucciolo. E se Jeongguk non avesse voluto già dargli il mondo, ora l'avrebbe fatto di sicuro senza pensarci due volte. "Certo, Tae," sorride lui, allungandogli la sua mano. Amava ballare, tanto tempo fa, ma, come tutte le altre sue passioni, l'ha messa da parte. Tuttavia, vedendo la faccia eccitata di Taehyung non vede l'ora di ballare.

La pista è, come al solito, piena di gente e devono spingere vari corpi sudati per arrivare al centro. Jeongguk tiene stretta la presa sulla mano di Taehyung mentre lo guida dove la musica e le luci rendono un'atmosfera mistica. Il club di Jin non è tanto malfamato quanto quelli sul resto della strada ma i marchi di Taehyung non lo fanno spiccare lo stesso. Il mare di corpi continua a spingere quando si fermano, i bassi rimbombano nelle loro orecchie.

"Non so come ballare," urla Taehyung per farsi sentire, "non l'ho mai fatto prima." A Jeongguk fa male il cuore quando pensa a tutte le cose che Taehyung non ha potuto fare. Tutto per colpa sua. Ma ingoia i sensi di colpa e regala a Taehyung il sorriso migliore che riesce a fare. "Non è tanto difficile," lo rassicura, "devi semplicemente mettere le tue mani qui," si avvicina così non deve urlare mentre mette le mani di Taehyung sulle sue spalle, "Okay?" Taehyung annuisce. "Ed io metto le mie mani qui," continua Jeongguk, spostando le sue mani così che aderiscano ai fianchi stretti di Taehyung, sentendo il calore attraverso il materiale sottile della maglietta. "Va bene?" chiede, esaminando la faccia di Taehyung in cerca di qualche segno di disagio. "Va bene," biascica Taehyung. La sua faccia è rossa dal caldo che fa nel club ma il modo in cui si guarda i piedi timidamente fa chiedere a Jeongguk se c'è qualcos'altro. "Ed ora balliamo," mormora, oscillando, tirando il corpo di Taehyung più vicino.

Non è il tipo di ballo che Jeongguk fa di solito in un club, nessuno palpa nessuno, anzi, stringe Taehyung mentre seppellisce la testa nel collo di Jeongguk. Si muovono insieme a tempo di musica ma tutto ciò che riesce a sentire Jeongguk è il battito del cuore di Taehyung, che mormora qualcosa, voce troppo bassa per permettere a Jeongguk di sentire. "Cosa c'è?" dice, lanciando un'occhiataccia ad un uomo che sta squadrando il corpo di Taehyung. La sua stretta su di lui aumenta. "La gente sta fissando," dice Taehyung più forte, spostando la testa così che la sua voce non sia ovattata. "Non-non mi piace quando mi fissano," confessa Taehyung ed è come se lo vedesse restringersi davanti ai suoi occhi, spale visibilemente incurvate e testa chinata per nascondersi.

Ed è lì che Jeongguk capisce che ogni giorno, non importa dove vada o cosa faccia, non importa quanto mondana, che sia andare a scuola,  o al supermercato, le persone fissano. Basta un solo sguardo e giudicano una persona. Anche gli sguardi curiosi, quelli senza doppie intenzioni, devono averlo fatto sentire come se vivesse sotto un microscopio. Jeongguk non può nemmeno immaginare come deve essere vivere in quel modo. E grazie al loro legame, non ha dovuto.

"Taehyung, guardami," dice, "guarda me, solo me va bene?" Taehung alza la testa per incontrare lo sguardo di Jeongguk. "Non stanno guardando i tuoi marchi, ti stanno guardando perchè sei bello," dice Jeongguk, "tutti qui pensano che tu sia un figo, probabilmente si stanno anche chiedendo perchè perdi tempo con qualcuno come me?" e Taehyung ridacchia. "Non penso," dice Taehyung ma sta sorridendo ed è molto più rilassato rispetto a prima. 

Prima che Jeongguk possa rispondere una voce dietro Taehyung parla oltre la musica. "Hey tesoro," Taehyung sussulta mentre una mano si fa strada attorno al suo stomaco, occhi sbarrati confusi e scioccati mentre un uomo alto stringe Taehyung a sè, allontanandolo da Jeongguk. "Ha ragione bellezza," urla l'uomo, "perchè stare con lui? Vieni a giocare con me invece." Taehyung si dimena tra le braccia dell'uomo, che è ubriaco ed è ignaro del fastidio di Tae. 

"Hey," ringhia Jeongguk, "va a farti fottere." Lo sguardo dell'uomo si posa su Jeongguk e sogghigna. "Senti ragazzino perchè non vai a casa, è oltre il tuo coprifuoco," Jeongguk capisce quando qualcuno cerca di fare a botte, è come se un allarme squillasse nelle sue orecchie. Desidera tirare un pugno in faccia a quell'uomo, fargli cadere i denti ma qualcosa lo tira fuori dallo stato di annebbiamento che gli aveva causato la rabbia e prima ancora che possa finire il pensiero Taehyung si sta allontanando dall'uomo scaraventandosi tra le braccia di Jeongguk, che si sforza di calmarsi, avvolgendo un braccio attorno alle sue spalle.

"Senti," dice Jeongguk a denti stretti, "allotanati." L'uomo li guarda senza dire nulla per qualche secondo "non è così carino in ogni caso," dice poi, "sarebbe meglio senza tutti quei marchi."

L'uomo si gira per andarsene e Jeongguk è pronto ad ucciderlo proprio sulla pista di Jin ma quando fa un passo avanti per seguirlo sente qualcosa tirarlo indietro. Si gira e vede Taehyung tirare la sua manica. "Tae-" "Non ne vale la pena," dice, "non ne vale la pena Guk."

"Taehyung," il cuore di Jeongguk sprofonda, "Jeongguk," dice. La sua voce trema ma il suo tono è serio. "Per favore, non pensarci," lo guarda con gli occhi sgranati. Offre a Jeongguk a piccolo sorriso per rassicurarlo, "non è come se non l'avessi già sentito centinaia di volte." Jeongguk deglutisce.

"Possiamo-possiamo fare qualcos'altro?" chiede Taehyung, a disagio mentre le persone si muovono attorno a lui e lo sfiorano. "Per favore?" Jeonggukk costringe le emozioni dentro di lui ad andarsene. Non si tratta di lui, si tratta di ciò che ha bisogno Taehyung. "Sai giocare a biliardo?" chiede quindi.

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si sono viva mi dispiace. :(

✧ᴍᴀʀᴋs ᴏɴ ᴏᴜʀ sᴋɪɴ, sᴄᴀʀs ᴏɴ ᴏᴜʀ ʜᴇᴀʀᴛsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora