XLIV

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Il tragitto verso il bar è pieno di persone ubriache che sembrano determinate a toccargli ogni parte del corpo e che gli fanno da ostacoli. Infatti quando arriva al bar la maglia è stropicciata e i suoi capelli sono arruffati. Riconosce la barista ma non riesce a ricordarsi il suo nome. "Due pinte di sidro," urla oltre la musica, alzando due dita per enfatizzare la sua richiesta, "e mettile sul conto di Seokjin!" La barista deve averlo riconosciuto perchè annuisce e fa fare i due drink.

C'è un distributore automatico di sigarette a fianco al bar, illuminate da bianche luci fluorescenti. E' il tipo di macchinetta dove prima paghi il barista per poi avere un gettone per prendere il pacchetto che ti serve. Jeongguk la fissa. Pensa al fumo, all'odore della pelle consumata e delle ruote che sfregano sull'asfalto. Viene riportato alla realtà dal rumore dei due drink posizionati davanti a lui dalla barista. "Vuoi comprare un gettone?" chiede indicando la macchinetta. E Jeongguk vorrebbe dire di si, non ha mai desiderato fumare così tano finora, ma nessuna quantità di fumo nei suoi polmoni avrà lo stesso sapore di quando era Yoongi a soffiarglielo dolcemente in bocca. "No," dice prendendo i drink, "grazie."

Sorprendentemente riesce a tornare da Taehyung senza far rovesciare le due bevande. Taehyung lo aspetta appoggiato al tavolo, sorridendo compiaciuto. "Penso di aver quasi vinto," dice. 

Jeongguk guarda Taehyung e gli viene da piangere. Non sa perchè ma le emozioni sgorgavano dal suo petto come il sangue da una ferita e il cuore gli doleva per via di tutti i sentimenti che provava per lui e tutte le cose che non sarebbe mai stato capace di dire a parole. "Stai bene?" chiede Taehyung preoccupato mentre esamina il viso di Jeongguk. "Sì sì," dice, sorridendo. Odia rovinare una serata per colpa delle sue emozioni. Questa sera dovrebbe essere incentrata sul divertimento, dovrebbero dimenticarsi di tutti i problemi stare, è quello che vuole Taehyung. "Ho preso da bere," dice poggiando i bicchieri sul lato del tavolo prima che Taehyung possa fare altre domande.

Taehyung lo guarda strano ma accetta la risposta di Jeongguk. "E' birra?" chiede, prendendo uno dei bicchieri. "E' sidro," risponde Jeongguk, "penso che ti possa piacere, è molto più dolce della birra." Taehyung annuisce e ne prende un grosso sorso, "non è male."

"Ora," dice Jeongguk prendendo la sua stecca, "il gioco non è ancora finito, non essere così vanitoso, amore." "Inizierai a giocare o continuerai a parlare?" lo provoca Taehyung, incontrando il suo sguardo oltre il bordo del bicchiere.

Il tempo scorre veloce mentre continuano la partita, il lato competitivo di Jeongguk riemerge solo per essere battuto dalla nerdaggine di Taehyung. Dopo aver finito la prima partita, ne fanno altre, prendendole meno seriamente e concentrandosi sul ridere, bere e divertirsi.

Jeongguk non sa quanto tempo è passato. Non gli interessa nemmeno. E' il club di Jin quindi non c'è il pericolo di rimanere indietro è contento di lasciarsi andare e lasciar passare i minuti mentre ride con Taehyung. E' divertente e il sorriso di Taehyung è talmente bello da fargli abbassare la guardia. Di solito Jeongguk è consapevole dell'ambiente che lo circonda. Dopo anni passati a fare cose pericolose è bene essere consapevoli di chi o cosa ti circonda. Ma più passa il tempo con Taehyung più la sua prudenza scema, quindi quando sente qualcuno dietro di lui parlargli viene preso alla sprovvista.

✧ᴍᴀʀᴋs ᴏɴ ᴏᴜʀ sᴋɪɴ, sᴄᴀʀs ᴏɴ ᴏᴜʀ ʜᴇᴀʀᴛsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora