V

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La seconda campanella suona e se non iniziano ad avviarsi arriveranno in ritardo. A Jeongguk non fotte un cazzo ma Taehyung è chiaramente preoccupato. "Devo andare" dice. Jeongguk annuisce, "Chiamami", Taehyung esita. "Vedremo" dice e con quello, è scomparso di nuovo.

Taehyung non lo chiama. Non che si aspettase il contrario, ma quello non lo ferma dal parlargli il giorno dopo, intrappolandolo nell'angolo in fondo ad una classe vuota solo per sentirsi dire che Taehyung non si aspettava che Jeongguk pensava che l'avrebbe chiamato.

"Non ci stiamo frequentando, scemo," sbottò Jeongguk, "non devi aspettare tre giorni per chiamarmi o qualche stronzata del genere". "Oh" mormora Taehyung, spostando lo sguardo. È schiacciato contro il muro, mettendo un po' di distanza tra di loro, anche se Jeongguk ha smesso di avvicinarsi già da due minuti.

Jeongguk brama per una sigaretta e per essere fuori da questa fottuta classe che all'improvviso è diventata troppo piccola e soffocante. Si gratta la nuca, irritato e a disagio per la perdita delle sue stesse parole. È Taehyung che parla per primo. "Perchè stai facendo tutto questo?"

Jeongguk lo guarda ma Taehyung non lo sta più guardando ormai, i suoi occhi sono fissi sui suoi piedi. "Facendo cosa?" chiede. Non sarà il migliore a fare amicizia, o ad essere gentile o in qualsia altra cosa ma almeno dovrebbe essere ovvio che ci stesse provando, giutso?

"Perchè sei così gentile con me?" sussurra Taehyung, così silenziosamente che Jeongguk quasi non lo sente. Quasi spera che fosse stato così, visto che la senzazione di disagio si era intesificata tramutandosi in un'ondata di nausea. Sposta lo sguardo.

"Non so di cosa tu stia parlando" dice, tossendo per mascherare la nuova stretta che sente alla gola. "Non sono nemmeno così gentile con te".

"Ah, ma lo sei" doce dolcemente Taehyung, un flebile sorriso triste sulle sue labbara. "Mi hai parlato anche se sei perfetto e non mi tratti come se... se fossi cattivo" la voce di Taehyung è dolce e triste ma guarda Jeongguk come se ci fosse qualcos'altro oltre che dolore nei suoi occhi.

Jeongguk nota come gli occhi di Taehyung guizzano con nostalgia sulle sue mani, per guardare la sua pelle intatta e senza marchi e per la prima volta Jeongguk pensa che 'perfetto' è una brutta parola.

"Non sono così perfetto come pensi" borbotta Jeongguk mettendosi le mani in tasca, lontane dagli sguardi di Taehyung. Sembra strano ammetterlo ad alta voce, la società l'ha aiutato a mischarsi, non deve nemmeno fare finta di essere buono, tutto ciò che deve fare è tenere la bocca chiusa e le persone presumono che lo sia.

"Si lo sei". Jeongguk è preso alla sprovvista da quanto inflessibile sembri Taehyung, tutta la paura e la timidezza scomparse per un piccolo momento. "Non ho mai visto qualcuno con così pochi marchi" dice e Jeongguk odia l'ammirazione nella sua voce.

✧ᴍᴀʀᴋs ᴏɴ ᴏᴜʀ sᴋɪɴ, sᴄᴀʀs ᴏɴ ᴏᴜʀ ʜᴇᴀʀᴛsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora