XXI

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L'aria della notte è fredda e Jeongguk si mette le mani in tasca  mentre si allontana dal negozio in uno stato di intontimento, le parole della nonna echeggiano nella sua mente. Svaniscono, svaniscono, svaniscono.

Le strade sono deserte e buie, non c'è anima viva fuori e l'unica luce proviene dai lampioni. E' tardi e Jeongguk sa che dovrebbe avviarsi a casa ma qualcosa dentro di sè gli  dice che deve fare un'altra cosa prima.

L'acqua che scorre sotto il ponte sembra un coro di sussuri che giudicano Jeongguk che passa lì vicino fermandosi un attimo a guardare l'acqua scura. La luce dei lampioni arriva fino ad un certo punto lasciando il fiume sottostante avvolto nell'oscurità come un buco nero pronto ad inghiottirlo. I sussurri si fanno più forti e sono sempre più invitanti...

E' intrappolato tra la sicurezza del ponte e l'ignoto che c'è oltre la righiera. Potrebbe anche saltare, dopotutto non è molto alta e l'acqua sottostante lo sta chiamando.

Potrebbe, ma non lo fa.

Nel momento in cui l'incantesimo si spezza la voglia di saltare passa e si ricorda che c'è qualcos'altro che evee fare e questo non è il momento giusto per arrendersi.

Tira fuori il suo telefono dalla tasca, è uno di quello costosi migliore rispetto a quello della sua anima gemella. Decide di chiamare Taehyung, ormai il suo è l'unico numero che ha chiamato recentemente.

Uno squillo, due squilli, tre squilli... e parte la segreteria ma Jeongguk non è sorpreso, se lo aspettava dopotutto. Anzi, sarebbe scioccato se Taehyung gli avesse risposto.

Le parole di sua nonna rieccheggiano nella sua mente mentre resiste all'impulso di lanciare il telefono nel fiume. "Se una persona si pente, se si espiano e neutralizzano i peccati commessi con buone azioni, i segni si sbiadiranno. Non scompariranno mai del tutto ma non peggioreranno."

Jeongguk decide di fare di tutto pur di far sbiadire i marchi. Anche se ci vorrà una vita intera, è il minimo che possa fare. Jeongguk deve tutto a Taehyung. I giorni di peccati senza sosta sono finiti, anche se Taehyung non gli dovesse più parlare, Jeongguk farà del suo meglio a prescindere.

Taehyung ha passato anni ad evitare di peccare e Jeongguk se lo ricorda grazie alla sua pelle incontaminata e se c'è riuscito Taehyung può farcela anche lui, per il bene del ragazzo.

Con una nuova determinazione decide di aprire i loro messaggi. E' rischioso ma Jeongguk ricorda che quando erano all'inizio della loro amicizia Taehyung gli aveva detto la via dove abitasse.

Jeongguk scorre settimane e settimane di messaggi, il suo cuore si stringe alla vista di tutte le emoji colorate che Taehyung amava tanto usare, fino a quando non trova ciò che sta cercando. La via non è lontana e il cuore di Jeongguk salta di gioia.

Nonostante non ci sia un indicazione precisa Jeongguk non demorde e inizia a correre verso il vicinato dell'amico.

Quando raggiunge la prima casa è ricoperto da uno strato di sudore che amplifica il freddo della notte. A rispondere è un vecchio che scruta nel buio della notte prima di individuare uno Jeongguk che sta ancora riprendendo fiato. "Come posso aiutarti?" chiede e Jeongguk fa un respiro profondo. "Sono-" l'anima gemella "-il migliore amico di Kim Taehyung, saprebbe dirmi qual è la sua casa?"

"Il ragazzino Kim?" chiede l'uomo grattandosi il mento, "non pensavo avesse amici ad essere onesti. Pensavamo fosse un bravo ragazzo, sempre gentile, ma quando abbiamo visto i suoi marchi l'intero vicinato ne è rimasto scioccato, ma immagino che l'atteggiamento di una persona possa ingannare."

Jeongguk sente una fitta nel petto qualcosa tra la rabbia e il dolore ma la costringe giù. "Qual è la sua casa?" ripete con calma. Il vecchio lo scruta per un secondo, "la numero 47, la terza porta a sinistra" dice e Jeongguk corre via senza nemmeno fermarsi per ringraziarlo.

La casa di Taehyung è grande, come tutte le altre nel vicinato, con tutte le finestre scure tranne una nonostante la tarda ora. Resta fermo per un attimo lì, davanti alla porta, cercando di raccattare i suoi pensieri ed indeciso sul da farsi.

I nervi gli invadono il corpo e gli stringono la gola impedendogli di respirare regolarmente, inoltre gli tremano le mani e, stavolta, sa che non è colpa del freddo. Ma nonostante tutto ha una strana sensazione di 'ora o mai più' e capisce che se non affronta stasera Taehyung lo perderà per sempre.

Preme il campanello sentendo il suono rimbombare nella casa. E'  tardi e sa che è maleducato bussare a casa di qualcuno a quest'ora ma non gli potrebbe imortar di meno in questo momento. All'improvviso si accendo una luce nel corridoio più velocemente di quanto si aspettasse Jeongguk e prima che possa sbattere le palpebre la porta si apre rivelando una donna di mezz'età con una faccia scocciata. 

 Il cuore di Jeongguk gli salta in gola. Non aveva davvero preso in considerazione la possibilità che qualcuno oltre a Taehyung avrebbe risposto alla porta, ma eccolo lì, faccia a faccia con una donna che poteva essere solo la madre di Taehyung. Non potè fare a meno di notare che fosse bella in un modo freddo e grazioso. Assomigliava un po' a Taehyung, dopotutto era sua madre, aveva le stesse caratteristiche sorprendenti e gli occhi scuri. Non aveva segni visibili che Jeongguk potesse vedere e anche lei non sembrava felice di vederlo sulla soglia di casa sua ad un orario così inusuale.

"Cosa vuoi?" chiese la donna con un tono freddo come la sua espressione. Jeongguk deglutì a vuoto, "mi scusi," dice cercando di non balbettare "so che è tardi ma uhm mi chiedevo se, uhm forse uhm devo vedere Taehyung," dice l'ultima parte velocemente con il cuore che gli scoppiava in petto.

Lo sguardo della donna si indurisce, "Taehyung non vuole vedere nessuno in questo momento," dice. "Cosa?" chiede Jeongguk incredulo "per favore devo dirgli solo una cosa, mi dia un minuto." Sa che sembra disperato, ma non gli interessa; Taehyung si sta allontanando sempre di più.

"No." la voce della madre di Taehyung è severa. Jeongguk sente il mondo crollargli addosso e pensa di poter scoppiare a piangere da un momento all'altro. "Potrebbe almeno dirgli che sono passato?"

"Certo" dice cortesemente e gli sbatte la porta in faccia. Ci mette un secondo per elaborare che la donna non gli ha nemmeno chiesto quale fosse il suo nome, guarda in alto, verso l'unica stanza una volta illuminata, ora buia come il resto della casa.

Sospira e sconfitto si allontana dalla casa trascinando i piedi lungo il marciapiede, camminando lentamente come se avesse dei pesi legati alle caviglie che lo trattengono. Una lacrima scende silenziosa lungo la sua guancia, e poi un'altra e un'altra ancora. Non si è mai sentito così sconfitto prima d'ora.

Sente il rumore dell'acqua che lo attira nella sua mente e il suono delle sirene sempre più forte e prima che possa accorgersene inizia ad accellerare il passo. Non sa dove andare ora, cosa fare, Taehyung era la sua ultima speranza, la sua luce alla fine del tunnel ed ora che quella luce si era spenta Jeongguk era perso nell'oscurità.

"Jeongguk!" all'inizio pensa che sia solo la sua mente che gli gioca brutti scherzi, o forse è il suono dell'acqua che lo chiamava più vicino ma poi lo sente di nuovo e questa volta la voce è inconfondibile. "Jeongguk! Aspetta!" si gira ed è lì, in piedi sotto la luce di un lampione, il tatuaggio del dragone lungo la mascella visibile anche sotto la fioca luce del lampione. Taehyung è lì e non può crederci, pensa che stia vedendo un fantasma è l'unica spiegazione. Quello oppure la sua mente gli gioca brutti scherzi mostrandogli la persona di cui ha più bisogno ma con cui non può stare.

"T-tae?" sente come se gli fosse stata risucchiata tutta l'aria dai suoi polmoni e gli risulta difficile perfino respirare. Ci sono un milione di cose che vorrebbe dirgli, la maggior parte sono 'mi dispiace', 'ti voglio bene' e 'mi odi?'.

Taehyung respira pesantemente e Jeongguk realizza che deve aver corso per raggiungerlo. Solo quel pensiero fa accendere una piccola fiamma di speranza in sè. "Tae..."

Prima che Jeongguk possa dire qualsiasi altra cosa Taehyung gli si avvicina diminuendo la distanza tra loro.

✧ᴍᴀʀᴋs ᴏɴ ᴏᴜʀ sᴋɪɴ, sᴄᴀʀs ᴏɴ ᴏᴜʀ ʜᴇᴀʀᴛsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora