XXXVII

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Il negozio della nonna di Jeongguk era buio, chiuso per quel giorno ma ciò non fermò Jeongguk dal suonare il campanello e aspettare. Taehyung lo guardava confuso ma il ragazzo accanto a lui continuava a sorridere tranquillo. La luce sopra le loro teste sfarfallò e attraverso i vetri oscurati i due ragazzi riuscivano a vedere qualcuno muoversi all'interno. All'improvviso la porta si aprì rivelando la nonna di Jeongguk con addosso la sua vestaglia da notte nonostante fossero solo le cinque del pomeriggio. Il suo sguardo incontra quello dei due ragazzi e sorride dolcemente. "Jeonggukkie," dice aprendo di più la porta, il suo sguardo si sposta poi alla sinistra di suo nipote, "e tu devi essere Taehyung."

"Io-" Taehyung non sa cosa dire e Jeongguk non è più sicuro che il rossore sulle sue guance è dovuto dal freddo. "Jeonggukkie mi ha parlato molto di te Taehyung," dice spostandosi per far entrare i due ragazzi, "sono così felice di incontrare finalmente il ragazzo per cui Jeongguk si preoccupa così tanto." E stavolta è Jeongguk ad arrossire. "Nonna" brontola mentre la segue verso la sala da pranzo, Taehyung lo segue ridacchiando leggermente. "Avete mangiato?" chiede la nonna indicando loro di rimuovere le giacche e prendere posto al tavolo. "Abbiamo mangiato dei toast..." mormora Jeongguk. "Toast?" chiede la nonna scandalizzata, "E la chiami 'cena' quella? So che nè tu nè Namjoon siete dei cuochi provetti ma è ridicolo, Jeongguk," dice mentre si dà da fare in cucina con pentole e padelle, "siedetevi, siedetevi, forza."

"No nonna dai non vogliamo darti fastidio," protesta Jeongguk, "volevo solo farti conoscere Tae. Anche se sto iniziando a pentirmene." borbotta l'ultima parte ma nonostante la vecchiaia sua nonna ha un ottimo udito. "Un ragazzo così irrispettoso," dice la nonna, "ora sedetevi." Sapendo che altri tentativi di persuaderla sarebbe stati futili Jeongguk si siede, ubbidiente, e Taehyung lo copia velocemente. "Guarda il tuo fidanzato Jeonggukkie," dice la nonna indicando Taehyung, "questo ragazzo ha bisogno di mangiare di più! E' tutto pelle e ossa, questo povero ragazzo ha bisogno di più carne attorno alle sue ossa!"

"Nonna, per favore" Jeongguk resiste all'istinto di coprirsi la facci con le mani, le sue guance e il suo collo bruciano e si chiede perchè pensava che questa fosse anche solo lontanamente una buona idea. Poi alza lo sguardo e vede Taehyung ridacchiare e si ricorda. E' così bello vederlo sorridere. "Scusala" gli dice a voce bassa, nonostante l'età sua nonna è una donna forte ed ha in mano un cucchiaio di legno. Il sorriso che Taehyung gli rivolge è dolce ed un po' triste, "non fa niente."

"Può essere un po' troppo a volte" sussurra Jeongguk ma Taehyung scuote la testa, "penso che sia fantastica," mormora, "io non ho mai conosciuto mia nonna..." dice e prima che Jeongguk possa pensare a cosa dire la voce di sua nonna lo precede, "lo sapete che è scortese sussurrare?"

"Scusi Signora Jeon," dice Taehyung facendo ridere sua nonna, "per favore Taehyung," dice, "puoi chiamarmi anche tu 'nonna', se vuoi, 'Signora Jeon' è troppo formale."

"O-okay nonna" dice Taehyung ma la sua voce è talmente bassa che Jeongguk se sua nonna l'abbia sentito. Jeongguk è abituato alla timidezza e alla riservatezza di Taehyung con le persone, sopratutto quelle che non conosce, quindi è colto di sorpresa quando Taehyung parla di nuovo. "Hai bisogno di aiuto nonna?" chiede. Di solito sua nonna cucina da sola e bandisce chiunque dalla cucina ma annuisce. Quindi si alza e si avvicina, prendendo la cipolla e il coltella che la nonna gli passa. Jeongguk guarda in silenzio sua nonna e Taehyung parlare tranquillamente in cucina, Taehyung è a suo agio mentre taglia le verdure e a Jeongguk fa piacere.

Jeonggul è stato bandito da tempo dalla cucina, da quando lui e Namjoon l'avevano quasi bruciata provando, e fallendo, a fare dei biscotti. Non presta attenzione alla loro conversazione, ma si concentra più che altro sulla faccia di Taehyung. Sorride ascoltando qualsiasi storia gli stia raccontando sua nonna e Jeongguk giura di vederlo brillare sotto le luci della cucina. Non ci vuole molto prima che i due portino in tavole due ciotole di una deliziosa zuppa.

Jeongguk inizia a mangiare velocemente, realizzando quanto fosse veramente affamato solo una volta che il profumo gli entrasse nelle narici. Taehyung, d'altro canto, mangiava più lentamente ripetendo alla nonna quanto buona fosse, mentre Jeongguk annuiva concordando con lui. "Mi fa piacere ch vi piaccia," dice versandosi del tè, "è una vecchia ricetta, tuo nonno l'amava," continua versando anche a Taehyung e Jeongguk una tazza di tè verde. Mangiano tranquillamente in silenzio mentre la nonna beve il suo tè prima di appoggiare attentamente la tazza sul tavolo. "Taehyung," dice e Taehyung alza lo sguardo, sorpreso. E' sottile ma Jeongguk nota il cabiamento nel suo lianguaggio del corpo, l'improvvisa tensione delle sue spalle, come tiene il cucchiaio stretto. "Ti piacerebbe sentire la storia di come io e il nonno di Jeongguk ci siamo conosciuti?"

Taehyung batte le palpebre, evidentemente sorpreso. Jeongguk ridacchia e si rilassa. Taehyung lo guarda e inclina la testa sorridendo. Sua nonna aveva sempre una storia da raccontare e Jeongguk passò la sua infanzia ad ascoltarla, completamente catturato dai suoi racconti. Questo in particolare erauno dei suoi preferiti. "Mi piacerebbe molto" Taehyung annuisce,abbassando la testa.


Suanonna sorride mentre si appoggia allo schienale della sedia. "Ebbetutto inizo tanto anni fa quando ero molto più giovane," Jeonggukha sentito quella storia molte volte e nonostante gli piacciariascoltarla, questa volta si concentra su Taehyung, che ascoltaattentamente, la sua zuppa ormai dimenticata e quasi finita, tutta lasua attenzione è rivolta alla nonna. "Era estate, me lo ricordoperchè faceva caldissimo. Era una delle estati più calde e quelgiorno il sole non aveva pietà," dice, "ricordo particolarmenteil caldo di quel giorno perchè ero bloccata in macchina ad aspettaremia zia, una donna particolarmente orribile e snob a cui mia madre miaveva obbligato a fare da chaffeur per il giorno," mentre parla lanonna guarda la sua tazza e prende un lungo sorso prima dicontinuare, "ci stava mettendo anni e la mia pazienza era poca.Volevo andarmene ma dovevo aspettarla nel parcheggio del supermercatonella mia calda macchina. Ero persa nei miei pensieri finchèqualcuno non bussò al finestrino ma invece che mia zia vidi unbellissimo ragazzo; ero così sorpresa che ho davvero abbassato ilfinestrine per sentire cosa aveva da dire. Forse ero annoiata, forsecuriosa, non lo so in realtà," sorride ripensando a quei momenti eanche Jeongguk lo fa, gli è sempre piaciuta questa parte dellastoria, e guarda Taehyung per vedere la sua reazione, "credici o noma la prima cosa che questo ragazzo fa è alzare un secchio pieno diaragoste vive, con l'acqua che strabordava ed io ero talmentescioccata che non sapevo cosa dire," sua nonna ride e Taehyungbatte le palpebre, confuso. "Aragoste?" chiede, infatti."Aragoste."

"Cosavoleva?" chiede Taehyung. "Quello è esattamente ciò che volevosapere, lui sembrava andare di fretta, senza fiato e sudato e siguardava continuamente attorno così gli ho chiesto cosa diavolostesse facendo e sai cosa mi ha detto?" chiede e Taehyung scuote latesta. "Il nonno di Jeongguk aveva deciso che non gli piacevavedere le aragoste nella vasca di un supermercato ad aspettare chequalcuno le mangi quindi aveva deciso di liberarle lui stesso," lanonna ride vedendo la faccia di Taehyung, "ma la lungimiranza non è mai stata il suo forte quindi gli serviva una via di fuga."

"E tu l'hai aiutato?" chiede Taehyung sorridendo. "Bhè mi ero scocciata di starmene lì ad aspettare quindi gli ho detto di salire e di non bagnare nulla. Poi ho guidato fino alla spiaggia e mi sono seduta con lui sulla sabbia mentre liberava le aragoste, non so se sono sopravvissute, ma mi piace pensare che ce l'abbiano fatta, ci siamo anche preoccupati di tagliare le fasce attorno alle chele ed una ha anche pizzicato il nonno di Jeongguk su un dito. Ma anche se non ce l'avessero fatta almeno erano libere" il sorriso di sua nonna è malinconico.

"Penso che sia fantastico," dice Taehyung, "sono sicuro che fossero felici di tornare a casa, o di averne la possibilità almeno. Penso sia meraviglioso."

"Lo penso anche io," dice la nonna posando la sua tazza di tè, ormai vuota, sul tavolo, "e dopo quello il resto, come si suol dire, è storia. Ci siamo spostai due anni dopo, lui aveva ancora la cicatrice di quando l'aragosta l'aveva pizzicato e a me è rimasto questo-"

Con sua grande sorpresa sua nonna alza la manica della sua vestaglia rivelando sul suo avambraccio un tatuaggio che non aveva mai visto prima- un marchio nero, piccolo e a forma di onda. "Quello è-"

"Il tatuaggio che tuo nonno doveva avere per aver rubato le aragoste? Perchè sì, lo è."

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Rubare animali è una cosa di famiglia a quanto pare.

✧ᴍᴀʀᴋs ᴏɴ ᴏᴜʀ sᴋɪɴ, sᴄᴀʀs ᴏɴ ᴏᴜʀ ʜᴇᴀʀᴛsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora