45. Urie Kuki

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Chi è stato avvelenato non vorrà mai più bere da un coppa, perdendosi il sapore di qualunque bevanda gli verrà offerta.
Allo stesso modo, chi è già stato spinto una volta temerà di percorrere anche il più breve sentiero al fianco di un compagno e non coglierà mai la bellezza del vento che scombina i capelli di chi sta al tuo fianco.

Sembra ineccepibile e sopravvalutata, incomprensibile, una simile scelta. Eppure non è facile, se si è stati per morire, smettere di temere la vita stessa che ci conduce alla morte.

E anche io vorrei fidarmi degli altri, vorrei gioire con il prossimo. Ma desidero altrettanto restare vivo e stare bene dopo averlo fatto.
E vorrei con tutto il cuore andare avanti per fare strada, per difendere qualcuno. Ma desidero anche poi voltarmi e riconoscere che quel qualcuno è ancora dietro ad aspettarmi e a fare il tifo per noi.

Perché non ho bisogno di qualcuno che eviti le buche al posto mio; semplicemente, di qualcuno che mi aiuti a superarle o che vigili su di me mentre lo sto facendo.

Perché da soli è meglio e indolore, ma da soli non si può vincere né riesci a vedere sorridere quelli che ami.
~Urie Kuki

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