39. Naki

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La vita è così triste, se non si ha qualcuno con cui condividerla. È così dura, se non si ha vicino qualcuno disposto a combatterla assieme a te.
E non importa quanto cerchiamo di negarlo, nascondendoci dietro poemi e poesie di grande spessore: la solitudine è la cosa più frustrante che esista.

Essa, infatti, ti priva di un sacco di verità.
Impedisce agli altri di farti del male, ma ti vieta di confrontarti con il solo sentimento in grado di farti capire chi sei realmente; chi sono gli altri per davvero.

Quando sei solo, vedi soltanto ciò che vuoi vedere. Senti solo ciò che hai bisogno di sentire, e sei al sicuro da tutto quello che ti preoccupa.
Ma rintanato nella solitudine, sei all'oscuro di tutto ciò che ti circonda e non solo degli aspetti più brutti che ti riguardano.

Ed è bene ammetterlo.
È bene urlarlo, è bene far capire che la solitudine non appartiene al nostro modo di essere vivi. Anche a costo di dover confessare di essere così deboli, da non riuscire a sopportarla.

Pensandoci bene, la debolezza è una delle tante cose che non riuscirò mai a capire fino in fondo: davvero mi state dicendo che amare vuol dire essere deboli?
Che fidarsi ciecamente vuol dire essere deboli?
Che piangere per l'assenza di qualcuno vuol dire essere deboli?

Piango come se non ci fosse un domani se sono triste, e tengo agli amici: tutto questo, davvero, vuol dire essere debole?
Perché se è veramente così, sono fiero di essere un perdente.

Una persona è per sempre; non te la scordi mai, nonostante ti abbia fatto tanto male.
In fondo, le lacrime e il dolore danno colore alla nostra vita.
~Naki

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