Capitolo 2

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Quando meno te lo aspetti ecco che succede qualcosa.

Stiamo passeggiando vicino al castello Sforzesco. Mi piace un sacco vedere queste strutture e pensare a tutta la storia che gira attorno ad esse. Io e Matilde stiamo parlando quando, senza accorgermene, mi scontro con la spalla sinistra con una persona. Mi giro e sempre continuando a camminare dico <scusa> e noto che si tratta di un ragazzo, il quale sorridendo si scusa pure lui. Poi, però, mi giro nuovamente indietro per guardarlo, anche lui fa lo stesso e noto il suo viso familiare, ma continuo la mia strada. Pure Matilde si era girata prima e aveva notato il modo strano in cui lui mi aveva squadrata.

Alto, capelli color biondo scuro, occhi di ghiaccio e, non ci crederete mai, ma ha una mascella super sexy.
Per tutto il pomeriggio penso a questo ragazzo, fino a quando apro Instagram e mi viene in mente chi fosse. 
Filippo Fanti, alias Irama, uscito da vincitore, circa un mese, da Amici.
Sto per sentirmi male.
Mi sono scontrata con Irama e manco l’ho riconosciuto.

Avverto subito le ragazze e guardo la story che ha pubblicato su Instagram: “Ciao a tutti, ho bisogno del vostro aiuto. Questo pomeriggio, vicino al Castello Sforzesco, mi sono scontrato con una ragazza. Purtroppo posso solo dire che è poco più bassa di me, ha i capelli scuri lisci, occhiali da sole Ray-Ban, una borsa nera ed era con delle sue amiche immagino. Lo so di aver fatto una descrizione che potrebbe comprendere un sacco di ragazze, ma vi assicuro che questa ragazza non è di qui, ne sono certo. Voglio fare un appello a lei, se mi segue, o  alle sue amiche… Vi prego scrivetemi.

Sono sotto choc.
<Ma che cosa stai aspettando?? Scrivigli! > esclama Matilde
<No, non me la sento, poi sembro una disperata… no, no…> dico io chiudendo l’app.
<Primo, ma quanto sei cretina!? Secondo, la figura del disperato la sta facendo lui, e terzo che significa che non te la senti??> sbotta lei,
<Significa che sono passati solo due mesi da quando mi sono lasciata con quell’altro e non me la sento di buttarmi così ora, non ce la faccio>. Matilde si mette le mani tra i capelli e scuote la testa.

Probabilmente sto facendo un errore, ma veramente non ce la faccio. Sono bloccata. Qualsiasi contatto con un ragazzo mi fa venire l'ansia e ho paura, paura che poi il mio ex possa pensare che mi sia già buttata tra le braccia di un altro.
I miei pensieri vengono interrotti dalle ragazze che cercano di farmi tornare nel mondo reale.
<Tutto ok? Pensavamo di andare a mangiare una pizza e poi tornare a casa, ti va bene? > mi chiede Martina
<Sisi certo, va benissimo > rispondo titubante.

Per tutto il tempo rimango molto taciturna, non riesco a smetytere di pensare a quel messaggio. Il mio cuore mi dice di buttarmi, ma la mia testa mi dice di ragionare bene.

Passano circa 3 giorni e martedì sera usciamo con le solite ragazze. Io e Matilde le raggiungiamo in macchina e lungo il tragitto inizia a raccontarmi qualcosa.
<Sai… Ho sentito una persona in questi giorni e vorrebbe parlare con te…> la guardo con gli occhi spalancati e il cuore a mille perché il mio pensiero va subito al mio ex. Cerco di capire di chi si tratta e le rivolgo un sacco di domande, ma lei non vuole rivelarmi nulla.
Non so a che pensare, ho un’ansia addosso incredibile.

Arrivate al locale, ci salutiamo con le altre ragazze, è molto affollato e cerchiamo un tavolino libero.
Dopo svariati minuti ne troviamo uno all'esterno, ci accomodiamo e iniziano a parlare del più e del meno. Io, ovviamente, ho la testa da un’altra parte. Questa sera fa freschino rispetto agli altri giorni, ma qui è normale essendo una città molto vicina alle montagne. Però noto con piacere che il cielo è pieno di stelle e quindi, come dice mio padre, significa che domani sarà una bella giornata soleggiata.

Apro Instagram e vedo che Irama ha pubblicato un’altra story, la apro e leggo “Finalmente l’ho trovata”.
Chiunque abbia trovato non è di certo quella giusta. Faccio un sospiro e Matilde mi chiede:
<Cosa c’è che non va?> le faccio vedere la story e continua dicendo: <Ah… magari si riferiva a qualcun’altra che in base alla descrizione assomiglia a te> fa un sospiro anche lei, guarda il telefono, si guarda attorno e poi a bassa voce e avvicinandosi a me dice <Senti… devo dirti una cosa…>
<Dimmi > le dico guardandola negli occhi
<La persona di cui ti parlavo prima… Le ho scritto io e le ho detto che saremo venute qui stasera. È qui e ci ha già viste>.

La guardo perplessa e impaurita e inizio a cercare con lo sguardo questa persona in mezzo alla folla, quando ad un certo punto, dall’altra parte della strada, lo vedo, i nostri sguardi si incrociano e non so se ridere o piangere dalla felicità, però so di avere le gambe che tremano.

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