Capitolo 4

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Quando meno te lo aspetti, dopo tutto quello che ti è successo, una mattina ti svegli e il primo pensiero va a quella persona.

Mi giro verso la parte dove dorme Matilde, ma non la vedo. Sono ancora molto stanca perché siamo rimaste sveglie fino a tardi per parlare. Mi metto seduta.
<Oh buongiorno- dice Matilde -è meglio se ti sistemi un po' prima di scendere...>
<Perché?> le chiedo titubante
<C'è gente..> risponde vagamente,
<Chi??> ma lei ormai è scesa nuovamente. Quanto non la sopporto quando fa così.
<Kate, esco un attimo a prendere il latte, ok?> urla Matilde da sotto
<Si va bene!> le rispondo sempre urlando.

Diamoci sta sistemata, anche se non capisco cosa ci sia da sistemare... Mi sciacquo il viso, mi do una spazzolata ai denti e scendo ugualmente con il body e i pantaloncini, poichè non sento voci.
Entro in cucina:
<Oh Gesù santissimo! -esclamo -Cosa ci fa qui?> chiedo a Filippo con un sorriso a tre mila denti.
<Ma buongiorno. Volevo farti una sorpresa, e ci sono riuscito a quanto pare...- dice passandosi una mano tra i capelli -Ti ho portato la colazione> continua facendomi vedere un sacchetto da cui proveniva un buonissimo profumo di croissant.
<Che gentile, dovevi aspettare un mio messaggio però...>
<Lo so, ma non ci sono riuscito scusami... Sembro ancora più stalker?> chiede sorridendo,
<Giusto un po', ma ti perdono solo perché hai un bel sorriso e ogni volta mi sciolgo>. Ecco l'ho detto, senza accorgermene oltretutto, infatti lo guardo di sfuggita, ma distolgo immediatamente lo sguardo, sono in straimbarazzo.
<Ora vado a cambiarmi, tu pensa a cosa fare>
<Si, va bene> risponde lui.

Decido di vestirmi in modo semplice, quindi shorts a vita alta con una canotta, mi rilavo viso e denti, mi trucco lievemente e appena esco dal bagno mi scontro con Matilde.
<Aah eccoti, disgraziata, potevi dirmi che c'era lui così evitavo di scendere mezza nuda!>
<Io ti avevo avvisata di sistemarti, se poi non mi hai dato ascolto non è un problema mio> ribatte dandomi dei colpetti sulla guancia.
<Senti...- inizio a dirle -ti dispiacerebbe se dovessi decidere di passare la mia giornata con lui?>
<Assolutamente no, esci e divertiti, basta che fai la brava>
<Si mamma> le dico dandole un bacio sulla guancia.

Scendiamo e Filippo si alza dal divano.
<Mi raccomando trattamela bene> dice Matilde rivolta a Filippo
<Sissignora> risponde lui portandosi la mano sulla fronte come i militari.
Usciamo e mentre scendiamo le scale inizia a dire:
<Allora, se ti va, dato che ci vogliono circa due ore, ti porto a Monza- io lo guardo con gli occhi sbarrati, perché insomma... voleva portarmi nella sua città -Se vuoi eh> ribatte lui
<A me...andrebbe bene... però lì immagino che ti conoscano tutti... e poi ti vedono con me... e non vorrei che uscissero foto strane sui social>
<Si hai ragione, ma ti porto in un bel posto tranquillo>
<D'accordo>.

Saliamo in macchina e partiamo.
Lungo il tragitto ascoltiamo un sacco di canzoni e cantiamo a squarciagola, lui intonatissimo io un po' meno, ma è tutto così bello.
Siamo quasi arrivati quando ad un certo punto dico:
<Filippo...>
<Caterina...> risponde guardandomi di sfuggita per non staccare gli occhi dalla strada
<Ho un problemino...>
<Che succede?>
<Scusa ma mi scappa la pipì, purtroppo la mattina è sempre così>
Lui scoppia a ridere e risponde: <Tranquilla, se vuoi passiamo per casa mia, così mi cambio>
<Si magari, grazie, perché non ce la faccio più! Quanto manca?>
<Una decina di minuti> risponde trattenendo le risate.

Dopo dieci interminabili minuti arriviamo, scendiamo e andiamo, immagino, verso casa sua.
Saliamo le scale e poi si ferma davanti alla porta, cerca la chiave e la inserisce nella serratura.
<C'è qualcuno?> domanda ad alta voce
<Si tesoro> risponde una voce femminile, benone.
Spunta una signora, immagino sua madre.
<Ah, non sapevo fossi in dolce compagnia- dice guardandomi -Piacere>
<Caterina, piacere mio>.
Filippo si intromette <Siamo solo di passaggio- dice a sua madre e poi rivolto a me -vieni ti faccio vedere dov'è il bagno>.

Successivamente andiamo a fare un giro, passiamo quasi tutta la giornata in un parco bellissimo e poi mi porta sopra un edificio da cui si vede un tramonto spettacolare. Sarebbe stato il momento perfetto per un bacio, ma io non me la sento per niente e lui non ci ha nemmeno provato e questo l'ho apprezzato molto.

Ceniamo al volo e verso le 21 mi riporta da Matilde.
Prima di andarsene mi abbraccia, il nostro primo abbraccio ed è stato M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-O.
Gli do un bacio sulla guancia e lui dice:
<Ci vediamo presto> mi fa l'occhiolino, lo saluto e mi dirigo verso il portone ma, come di consueto, mi rigiro e lui mi fa un cenno come la scorsa notte.

Quando meno te lo aspetti || I R A M A ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora