Capitolo 3

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Quando meno te lo aspetti ecco che vedi il sorriso più bello del mondo.

<Che stai aspettando?!> mi urlano le ragazze, mentre continuo a fissarlo.
Le guardo, sorrido e mi alzo.
Attraverso la strada e lo raggiungo.

<Pare che tu sia qui per me... almeno così mi è stato detto...> dico guardandolo e sorridendo
<Pare proprio di sì, finalmente ti ho trovata > dice tendendomi la mano <Filippo, ma forse lo sai già> sorride, io muoio.
<Bè si... Caterina..>
<Si lo so, ho parlato a lungo con la tua amica>
<Ah, mi fa piacere che abbiate parlato alle mie spalle> dico ridendo.
Ride anche lui.
Io ho bisogno di ossigeno.
<Ti va di andare in un altro posto più tranquillo? Sai... le fan...> dice sorridendo con la lingua tra i denti, lo guardo, muoio dentro
<Sì, certo, vado solo a recuperare le mie cose...> rispondo.

Torno dalle ragazze e vengo inondata di domande.
<Perché sei già qui?>
<Com'è?>
<Cosa ti ha detto?>
<Ha una voce sexy quando parla?>.
Ok.
Inizio a rispondere: <Allora... sono qui per recuperare le mie cose, perché andiamo in un posto più tranquillo. È bellissimo da vicino, ogni volta che sorride mi viene un attacco di cuore. Mi ha detto che ha parlato molto con Matilde -la fulmino con lo sguardo - E si, ha un voce molto sexy>.
Prendo le mie cose, cerco di finire velocemente il mio drink: <Baci a tutte e non aspettatemi> dico ridendo e Matilde chiede: <Come pensi di tornare a casa?> la guardo e rispondo: <Bè, spero che sia così gentiluomo da accompagnarmi. Altrimenti vieni a prendermi> le mando un bacio e torno da lui.

<Scusami, ma mi hanno tartassato di domande>
<Immagino, tranquilla> dice divertito e, ovviamente, sorridendo.
Iniziamo a camminare senza una precisa meta e mi chiede che cosa faccio nella mia (miserabile, lo dico io) vita. Arriviamo in un parchetto e ci sediamo su una panchina.
<Scusa la mia ignoranza, ma cosa fa precisamente l'assistente sociale?> mi chiede guardandomi fisso negli occhi.
<Bè, intanto può lavorare nel Comune, in Regione, in ospedale, in casa di riposo e in altri posti ed è in contatto con una vasta area di utenza, dal bambino appena nato all'anziano. Per farti un esempio, quando i miei genitori saranno vecchi e vorrò metterli in casa di riposo mi posso rivolgere all'assistente sociale del comune dove vivo per avere delle informazioni e compilare il modulo di inserimento, anche se poi c'è una graduatoria, oppure rivolgermi all'assistente sociale della casa di riposo... Però ovviamente fa molte altre cose per tutti quelli che si rivolgono>
Mi guarda perplesso e dice < Ah, sembra un lavorone...>
<Diciamo di sì, alcune volte è pesante a livello emotivo, perché spesso le persone raccontano della loro vita e magari hanno una storia tragica alle spalle...>. Rimaniamo qualche secondo in silenzio.

<Adesso ti faccio leggere la conversazione con la tua amica> dice ad un tratto sorridendo
<Si ecco, voglio proprio vedere che ti ha scritto - prende il telefono e apre Instagram - Aspetta un attimo... ti ha scritto in direct? Con che profilo?>
<Con il suo, immagino...che male c'è?>
<Lei non ha mai avuto Instagram!>
<Probabilmente si è registrata solo per farti un super mega favore dato che tu non hai voluto scrivermi e ho visto che hai visualizzato le mie story... anzi ora ti seguo pure> oh mio Dio, sto per sentirmi male.
Poi apre la chat, vedo che è iniziata domenica e inizio a leggere:
- Ciao, credo di sapere chi sia la ragazza che stai cercando...
- Davvero?? La conosci? Ti prego dimmi chi è!
Lei manda una foto che avevamo fatto a Milano
- Si! È lei! Ma di dove siete??
- Io sono di S..., lei è friulana
- E quanto rimane da te?
- Se ne va giovedì mattina
- Oh no, senti...devi farci incontrare... Io non riesco a togliermela dalla testa
Non riesco a smettere di sorridere
- Allora, noi martedì sera dobbiamo uscire con quelle ragazze che ci sono nella foto, tu vieni qui e poi ti dico dove siamo precisamente.
- Ok ok, grazie mille!
- Senti, vorrei dirti una cosa prima... lei non ha voluto scriverti perché è ancora turbata per la rottura con il suo ex... sono stati insieme 8 anni e quindi è difficile per lei...
- Caspita... va bene, cercherò di farla stare il meglio possibile. Grazie ancora!

Gli ridò il telefono e faccio un mezzo sorriso.
<Non è che io sia turbata... mi è proprio caduto il mondo addosso, non so se mi spiego...> dico abbozzando un finto sorriso, guardando però da un'altra parte e cercando di trattenere il più possibile le lacrime.
<Lo capisco, 8 anni sono tanti per una ragazza che ne ha 22...- dice lui tenendo sempre gli occhi puntati su di me e continua - Sai.. avevo paura che non volessi vedermi... Quando mi ha detto questa cosa, ho pensato che magari non avresti avuto voglia di conoscermi, però poi riflettendoci e pensando a come sono fatto io, mi sono detto che nella vita succedono molte cose brutte ma bisogna avere sempre la forza e il coraggio di andare avanti a testa alta>.

Lo guardo e ormai avevo le lacrime che mi rigavano il volto, lui passa le sue dita sul mio viso per asciugarlo e continua a dire: <Lo immagino che sia difficile, non ti biasimo, ma immagino anche che sia stata una bella storia, affiatata, piena di passione, altrimenti non sareste stati così tanti anni insieme, ma non puoi toglierti la possibilità di andare avanti e seguire la tua strada... Ci sta la sofferenza, ci sta il vuoto che hai dento e ci sta il dolore lancinante che provi, ma non permettere che ciò ti consumi>.

Non riuscivo ad arrestare le lacrime, sembra mi conosca da una vita, tutto quello che dice è esattamente ciò che provo.

Dopo qualche minuto di silenzio, sono riuscita a calmarmi e cambio discorso. Gli chiedo della sua esperienza ad Amici e me la racconta con gli occhi che brillano, sembra un bambino che ha appena preso un giocattolo nuovo. Mi racconta che sta lavorando ad un nuovo pezzo e che ha già qualche idea per un secondo.

Abbiamo passato 3 ore su quella panchina a parlare e io mi sento bene, mi sento leggera e mi sembra di conoscerlo da sempre.
<Dai ti accompagno a casa> dice ad un certo punto e tra me e me penso "ebbene sì, è un gentiluomo". Mandai un messaggio a Matilde avvisandola, al quale risponde con un cuore.
Saliamo nella sua macchina e ci avviamo. Gli dico che strada deve fare e dopo qualche minuto di silenzio dice, continuando a guardare la strada:
<Quindi giovedì te ne vai...>
<Eh sì... se sto via troppo i miei si preoccupano, e lo sono già abbastanza dato che è la seconda volta che vengo qui...>
<E quando torni?> chiede, però questa volta guardandomi di sfuggita
<Non lo so, purtroppo non costa poco il biglietto del treno...>
<Bè allora ti vengo a prendere io> afferma ridendo, io lo guardo e sorrido.

Arriviamo sotto casa, spegne la macchina e scendiamo.
<Non vorrei sembrare uno stalker, ma non mi dispiacerebbe avere il tuo numero di telefono- dice guardandomi e sorridendo continua -e poi...non mi dispiacerebbe vederti di nuovo prima della tua partenza...anche perché questa notte dormirò in un hotel qui, quindi domani sarò ancora qua>
Lo guardo fisso negli occhi <Mmm non saprei...insomma... ci conosciamo da 3 ore...non so se posso fidarmi di te...> non riesco però a trattenere una risata. Gli lascio il mio numero e lui il suo.
<Per quanto riguarda il vederci di nuovo, vedremo domani, così stai un po' sulle spine> gli dico facendo l'occhiolino.
<Allora a domani. Sono molto felice di averti conosciuta e sono stato molto bene> mi dice con un mezzo sorriso
<Pure io, davvero. Buonanotte> dico allontanandomi
<Buonanotte>.

Mi avvio verso il portone, ma mi giro per guardarlo un'altra volta ed è ancora appoggiato alla macchina con le braccia conserte ad aspettare che entrassi, mi fa un cenno con la mano e io faccio altrettanto per poi entrare.

Quando meno te lo aspetti || I R A M A ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora