Capitolo 5

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Quando meno te lo aspetti torni a sorridere come non mai.

La mattina successiva sono molto felice per la giornata trascorsa con lui, ma anche triste perché non ci saremo visti per un po’.
Matilde mi accompagna in stazione e, dopo averla stritolata d’abbracci, salgo sul treno. Ecco, però, che torna quella sensazione di vuoto nel mio petto e che rimane per tutto il viaggio.
Però, una cosa che non riesco a non fare è ascoltare la sua voce, continuamente.
Le sue canzoni sono sempre a palla. Ogni volta che le ascolto ho i brividi, anche perché adesso quella voce la posso sentire dal vivo, posso guardarlo mentre mi parla.
Tutto questo può anche bastare per ora.
Sento che piano piano sto rinascendo, tutto grazie a lui, che non mi mette per niente pressione, sta ai miei tempi, non si sbilancia, dice sempre le cose giuste al momento giusto.
È perfetto.

Dopo due ore arrivo a Milano sono costretta a scendere per cambiare treno. 40 minuti di attesa. Sono seduta su una panchina e inizia a squillarmi il telefono: Filippo.
Mi si illuminano gli occhi.
-Ehii — rispondo
-Ieri sera mi sono dimenticato di dirti una cosa e volevo dirtela a voce…
-Ok, dimmi — dico curiosa
-Eh voglio dirtela anche guardandoti in faccia però
-Vuoi fare una videochiamata…? — chiedo perplessa
-No… — rimane in silenzio per pochissimi secondi — Girati.

Mi giro e lui è lì, con gli occhiali da sole per non farsi riconoscere (anche se è impossibile non riconoscerlo) e con quel bellissimo sorriso. Gli vado incontro e lui fa altrettanto. Lascio la valigia e lo abbraccio.
<Volevo dirti che mi mancherai e sentirci per telefono non sarà la stessa cosa che vederci>
<Lo so, ma al massimo passerà qualche settimana, o un mese, poi vedo se riesco a tornare, ok?>
<È tanto un mese…> dice facendo il labbruccio triste
<Purtroppo non posso fare altrimenti, non sono ancora autonoma a livello economico> dico ridendo.
<Uff. Tra quanto hai il treno?> chiede sbuffando
<20 minuti al binario 6>.

Prende la mia valigia, mi mette un braccio sulle spalle e ci incamminiamo verso il binario.
Mi sento… wow.

Ci sediamo su una delle poche panchine, mi fa mettere le gambe sopra le sue e mi prende le mani, che inizia ad accarezzare.
E' un momento davvero bellissimo.
Mi sento al sicuro da tutto e da tutti, ma soprattutto quando sto con lui tutto scompare.
Sono sempre stata in difficoltà ad esprimere le mie emozioni.
Ma immaginate di essere al mio posto… Come vi sentireste? Siete con un ragazzo bellissimo e dolcissimo, con un sorriso che stende e degli occhi che parlano da soli. Io non ho nulla di ciò. Lui è veramente perfetto.

Purtroppo quei 20 minuti passano troppo velocemente e sento le porte del treno aprirsi. Mi alzo.
<Devo andare…> dico prendendo la valigia
<Ma sei sicura??> tenta lui, sperando che gli dica di no
<Si… ma ci vedremo presto no?> chiedo speranzosa
<Assolutamente sì. Mi mancherai — dice abbracciandomi —lo so che può sembrare strano dato che ci conosciamo da più o meno due giorni, ma io davvero non riesco a stare senza di te>
Sorrido <È la stessa cosa che provo io>.
Mette la mano dietro la mia testa, mi tira a sé e mi stampa un bacio sulla fronte.
Ho il cuore che andava a mille e mi diceva di baciarlo, ma si sa che è sempre la testa che vince.

Mi aiuta a mettere la valigia in treno e salgo pure io, mi giro e gli mando un bacio, lui risponde con un mezzo sorriso, si rimette gli occhiali da sole e se ne va.
Cerco il mio posto, mi siedo e prendo il telefono per aprire subito la sua chat. Sta già scrivendo.
-Vedi di fare la brava
-Io sono sempre brava, vedi di farlo pure tu — rispondo mettendo un occhiolino
-Ci proverò, ma ti ricordo che in una mia canzone dico “Anche se vado con altre non vuol dire che non ci tenga a te” — ribatte mettendo anche lui l’occhiolino
Sarei potuta uscire dallo schermo del suo telefono e tirargli un cazzotto, ma cerco di rispondergli nel modo più pacato possibile.
-Bè certo, effettivamente ci stiamo solo frequentando, non siamo nulla… quindi… non sono nessuno per dirti che non ti devi divertire…

Visualizza e non risponde. Ben ti sta. Deve sapere che l’ultima parola ce l’ho sempre io (qui dovrebbe starci una bella dab).
Nel frattempo continuo ad ascoltarlo nelle sue canzoni e dopo averne ascoltate due, arriva la su risposta

-Ok

No scusa…In che senso “ok”??? Ma ti si è fritto il cervello?? Prima mi riempie di belle parole senza nemmeno sapere chi io sia, poi si presenta a casa della mia migliore amica con la colazione, mi porta a casa sua, guardiamo un tramonto, mi fai una sorpresa in stazione per dirmi che gli mancherò, mi abbraccia, mi bacia la fronte… Mi bacia la fronte!!! Una cosa così dolce e intima che può succedere tra due persone che si stanno frequentando!! Mi prende le mani, ci giocherella, mi guarda dritto negli occhi e mi continua a dire che gli mancherò.
E ora questo disgraziato mi dice “OK”???? Ma siamo seri?!
No Maria, io esco!
Cè ma stiamo scherzando?! Ma questo è tutto fuori… e io che ci credevo pure… Mado’ … Sono basita.
Dopo questo mio monologo interiore che esterno facendo solo delle strane facce, quindi chissà cos staranno pensato le persone accanto a guardare le smorfie che faccio, gli rispondo per le rime.
-Anche perché potrei arrivare a casa e trovare il mio ex e non posso sapere come reagirò… Capisci?
-Certo… siete stati insieme 8 anni, quindi ci sta dai…

Lo meno.
Ma davvero è così stupido?
Non ci credo.
Assurdo.
Sono senza parole.
Non gli rispondo più.
Passano i minuti, ma sembrano ore interminabili.
Ed eccola di nuovo quella sensazione che tutto mi stia per crollare addosso.

Quando meno te lo aspetti || I R A M A ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora