Quando meno te lo aspetti ecco che inizi a sentire ancora di più la mancanza di quella persona.
Mi sveglio con un vuoto allo stomaco e mi giro dall’altra parte. Inizio a pensare.
Oggi mi manca come non mai e, inoltre, sarebbe un mese da quando ci siamo conosciuti, ma credo non valga più, se mai è valso qualcosa.
Vorrei smettere di pensarlo costantemente, ma poi mi dico che lo capisco, anche io vorrei evitarmi se potessi, però mi dico anche di non aver fatto nulla di male. Nonostante sia passato solo un mese, ho davvero dato l’anima e, come al solito, non è bastata. Mi sembra così assurdo essermi sbagliata su di lui. Mi fa paura. Perché non è stato facile aprire il mio cuore a lui e ho paura di chiudermi di nuovo in me stessa. Ho paura di chiudere la porta in faccia alle persone. Perché è quello che mi dice costantemente il mio cuore. E poi mi dico <Ohi cretina, ma come hai potuto darmi a un demente del genere? Mai più. Vedi di lasciarmi in pace e curarmi le ferite>. Mi dispiace, perché mesi fa avevo un sacco di progetti. Io volevo, e voglio tuttora, prendere voti alti negli esami per poter avere un buon risultato alla laurea, volevo veramente crearmi una famiglia col mio ex, trovare un lavoro subito dopo la laurea. Però non so esattamente in che direzione stia andando la mia vita. A volte mi guardo allo specchio e mi vedo diversa, più triste, più fragile, più introversa. Io non ero così. Poi però mi spavento, perché in realtà io non mi ricordo più com’ero.Vengo risvegliata dai miei pensieri da Gabriele che ha deciso di voler andare in spiaggia più presto del solito oggi. Lo prendo e lo metto sul letto iniziando a fargli il solletico. Poi mi alzo e vado in bagno. Decido di non fare colazione, ma di prendere una brioche al bar e mangiarla in spiaggia, così faccio contenta questi marmocchi.
L’unica cosa positiva di questa giornata è il concerto dei Rumatera in spiaggia questa sera, li adoro troppo, cantano soprattutto in dialetto veneziano.
Oggi c’è più sole di ieri e ho notato di essermi già abbronzata abbastanza, o comunque sono più colorata rispetto a ieri mattina. Questa cosa mi rende molto felice.
Ci dirigiamo in spiaggia con i bambini e stiamo con loro fin quando arrivano i genitori.Il resto della giornata si svolge più o meno come ieri, a parte le corse per andare a distendersi sotto il sole.
Ovviamente in queste ore ho pubblicato un sacco di stories e Filippo le ha viste tutte. Ritraggono soprattutto me e Matilde che ci divertiamo o che commentiamo i ragazzi carini che troviamo, così pensa che non lo stia pensando. Sto disgraziato.Dopo cena, ci prepariamo per uscire. Decido di mettermi gli shorts a vita alta, una maglia corta, bianca e tutta in pizzo e davanti ha un tessuto per coprire la parte del seno, mentre dietro no, converse bordeaux, un filo di trucco, una piastrata veloce ai capelli, prendo il sacchetto della scout in cui metto telefono e portafoglio e via. Successivamente optiamo per un bar a bere qualcosa prima di dirigerci alla spiaggia.
Verso le 23 ci incamminiamo e arriviamo dopo 10 minuti circa, hanno iniziato da poco.
Ci scateniamo, saltiamo, balliamo.
Ci stiamo divertendo un sacco.
L’unica pecca è che siamo un po’ lontane dal palco.
L’atmosfera è bellissima, il cielo è ricoperto di stelle e la luna che si riflette sul mare.
Quella spiaggia si chiama “Spiaggia della Madonnina” perché c’è appunto una chiesa/santuario chiamato Madonnina.Verso la fine, uno dei due cantanti annuncia che sul palco sarebbe salito un cantante, il quale non voleva essere annunciato. Questo cantante sale, tutti che applaudono, ok, applaudiamo anche noi, e parte la musica.
Un inizio familiare alle mie orecchie, subito dopo inizia a cantare:
<Ti osservo da un po’ non so se ti ho…>
Mi bastano queste poche parole per far si che il mio sangue si gelasse, 4 infarti con annesse risuscitazioni, palpitazioni, tachicardia, tremolio.
Guardo Matilde che sorride. Cazzo sorride?!Inizio a farmi spazio tra la gente.
Spintoni vari, pestoni, imprecazioni perché non mi fanno passare. Dopo aver fatto a botte con tutti, riesco ad arrivare sotto il palco nel momento in cui dice (stranamente) <Dai non vedi che ti vorrei, lo vedi quanto ti vorrei>.
Non ci credo. Questo disgraziato me la paga amaramente. Ad un certo punto credo mi abbia notata, perché non fa altro che guardare dalla mia parte.
<Quando ti provoco come puoi dirmi di no>. Ne prenderà così tante che si dimenticherà chi è.Alla fine della canzone Matilde riesce a raggiungermi (poverina), lo ringraziano e lui scende velocemente. Sto per voltarmi e andarmene da lì, ma qualcuno mi trattiene dal polso.
Mi giro ed eccolo lì, con quei sue due occhi che ti fanno gelare il sangue, o forse fanno l’effetto contrario, ma in tal caso meglio non esprimersi.
Il mio istinto è di insultarlo, ma sono una signorina e quindi trattengo le imprecazioni che potrei rivolgergli.
<Possiamo parlare?> mi chiede con un’espressione da cane bastonato
<Sono con Matilde non posso lasciarla sola…> rispondo fredda, ma lei si intromette
<Se volete potete accompagnarmi a casa, io sto nel mio…> la fulmino.Lui scavalca la transenna (wow) e ci facciamo spazio tra la folla per andarcene.
Quasi metà del tragitto lo passiamo in silenzio e lui che si fuma una sigaretta (stra wow).
<Dai ragazzi, l’ultimo pezzo posso farmelo anche da sola, avvisami quando stai per arrivare che vengo ad aprirti, ok?> dice Matilde rivolta a me, io annuisco.Scendiamo sulla spiaggia e ci mettiamo seduti su delle sdraio. Io mi metto a gambe incrociate e lui con le braccia appoggiate sulle gambe e le mani giunte, di fronte a me.
<Mi dispiace se non mi sono fatto sentire spesso, ti chiedo scusa> inizia lui
<Non devi scusarti, sicuramente avevi altro da fare…>
<Si, ho avuto molte idee per altre canzoni > dice entusiasta
<Mi fa piacere> rispondo abbozzando un sorriso.
Tira fuori dalla tasca un foglio e dice:
<Questa l’ho iniziata qualche giorno fa, non te la leggo, perché non è ancora orecchiabile, ma parla di te— mi si gela il sangue, mi giro e lo guardo negli occhi, cosa che non ho fatto per tutta la serata, poi continua— parla di come sei entrata nella mia testa innanzitutto, e poi nella mia vita… Pensavo di fare un “continuo” di Tornerai da me e intitolarla Tornerò da te, il ritornello pensavo di lasciare lo stesso>
<Come la canzone di Eminem e Rihanna Love the way you lie che hanno fatto una seconda parte…> dico io interrompendolo
<Si esatto, la musica rimane la stessa, il ritornello anche, ma le strofe cambiano, volevo fare una cosa così... — ribatte entusiasta della mia uscita— volevo farti una sorpresa e fartela ascoltare già pronta, ma non ci sono riuscito> continua sorridendo.
Perché ha sorriso?? PERCHE’????
<Senti…— inizio a dire guardando a terra ma poi alzando lo sguardo su di lui— Mi dispiace per quei messaggi che ti ho scritto in treno, io non lo penso davvero…>
<Non devi dispiacerti, sono stato uno stronzo, è colpa mia> dice sedendosi accanto a me e abbracciandomi.Ci sarei potuta morire in quell’abbraccio.
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Quando meno te lo aspetti || I R A M A ||
ChickLitE' una storia in cui sono mescolate realtà ed immaginazione. Caterina ha 22 anni, deve laurearsi ed è fidanzata da molti anni con un ragazzo, che però è costretta a lasciare per sempre. Successivamente conosce un ragazzo, famoso, il quale le cambie...