Capitolo 16

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Ma secondo voi è possibile innamorarsi di nuovo? Per carità, ovviamente sì con il tempo. Io, però, intendo riprovare quella sensazione di fibrillazione, di brio, quella strana sensazione di benessere e felicità che ti dà una persona.

Credo che sia questa la parola più adatta. Felicità. Ci si sente felici, spensierati, non si pensa ai problemi, si vive tutto in modo diverso.

Quindi è possibile riprovare tutto ciò una seconda volta? Mi sento una bambina a pensare a queste cose, perché  poi mi dico “cavolo, ho una certa età ormai, perché devo pensare a ste cose?”.

Ma alla fine viene spontaneo chiedersi se sia possibile riprovare quella sensazione di burrasca interiore che ti smuove tutto, se sia possibile amare di nuovo nonostante le ferite, se sia possibile voler ancora una persona al proprio fianco nonostante la paura di soffrire.

Poi vedo una sua foto in cui sorride e penso “un respiro si toglie solo se il cuore ti batte di più” ed è così quando lo vedo, quando lo sento.
Immagino a quando un giorno, forse, posteremo la nostra prima foto insieme e allora lì sarà il vero reset per me. Il vero punto da cui ricominciare.

Ogni giorno che passo senza di lui, sento che mi manca quel qualcosa. Perché con lui mi sento vuota e riempie tutti gli spazi vuoti del mio cuore.

A volte, però, mi ritrovo a pensare di lasciar perdere, perché effettivamente siamo totalmente diversi e con dei sogni che non potranno combaciare. Ma c’è un barlume in fondo al mio cuore che mi dice di non mollare la presa, altrimenti ci perderemo.
Con Filippo sto davvero bene, ma ho paura di fidarmi totalmente di lui. Sono costantemente in ansia, nonostante Lorenzo mi abbia detto che lo avrebbe messo in riga. Non so, ho ancora bisogno di dimostrazioni da parte sua, ma che non riguardino solo le “parole”, ho bisogno dei gesti.

È Natale e sono le 8 ormai, quindi è meglio se mi alzo dal letto o mia madre si incavolerà. Quindi, dopo essere stata in bagno vado in cucina a fare velocemente colazione per poi cambiarmi e aiutarla. Sarebbero venuti i fratelli di mia madre a pranzo da noi e  anche mia nonna, quindi saremo stati circa una ventina.

Dopo pranzo mia cugina, Benedetta che ha 19 anni, mi chiede di uscire e parlare in disparte.
<Non è che per caso devi dirmi qualcosa che non so?> chiede con tono sospettoso
<Di che parli?> controbatto io facendo finta di nulla
<Non fare la finta tonta! Sei tu che pubblichi stories strane di mani incrociate e si vede perfettamente che una è di un maschio! E poi…tua mamma ha detto qualcosina alla nonna… Su sputa il rospo> dice l’ultima frase puntandomi un dito sullo sterno e con tono minaccioso, io scoppio a ridere

<Ok ok, ma devi promettermi su tutta la nostra famiglia, su tuo moroso, e soprattutto su tua nipote (lei è diventata zia a 12 anni), che non lo dirai a nessuno, nemmeno alla tua migliore amica!> le dico e lei si porta le dita alla bocca e giura.
<È iniziato tutto quando sono andata la seconda volta dalla mia migliore amica Matilde a luglio… Con le sue amiche siamo andate a fare un giro a Milano e camminando mi sono scontrata con un tipo, ci siamo guardati “intensamente” e aveva un viso familiare, tant’è che poco dopo quando apro Instagram scopro che era Irama e aveva pubblicato una stories dicendo che doveva trovare una ragazza con cui si era scontrato…> vengo interrotta

<O-H-M-I-O-D-I-O> esclama lei e io scoppio a ridere

<Io non gli scrivo, ma lo fa Matilde il giorno successivo. 3 giorni dopo circa, siamo andate al bar con le solite ragazze e lei mi racconta di aver parlato con una persona che voleva vedermi, io ovviamente ero ancora fissata col mio ex, e mi dice che era lì…> mi interrompe di nuovo:
<Non ci credo> si porta la mano davanti alla bocca
<Io quando mi guardo intorno per cercare sta persona, vedo Irama dall’altra parte della strada, vado da lui, parliamo, poi mi riporta da Matilde, mi chiede il numero, si presenta a casa di Matilde la mattina dopo con la colazione, mi porta nella sua città, mi fa una sorpresa mentre aspettavo il cambio del treno a Milano e poi…— le faccio vedere i messaggi di quel giorno e lei esordisce con un “che coglioni che siete” che cara cugina —poi sono andata a Caorle con Matilde, mentre eravamo ad una specie di concerto in spiaggia, lui sbuca fuori a cantare, parliamo, mi dice che sta scrivendo una canzone che riguarda me, stiamo sempre insieme, una sera ceniamo insieme, ci facciamo il bagno di notte, ci baciamo, non ne parliamo più, non è successo più, quando Matilde se n’è andata sono rimasta 3 giorni in più con lui e i suoi amici e quando mi accompagna in stazione fa una scenata da oscar —le racconto di quel giorno— non ci siamo più sentiti, si è presentato a casa mia a mezzanotte al mio compleanno, ha dormito qui, poi io sono andata da lui a fargli una sorpresa al suo compleanno e ora sono qui> prendo fiato e lei rimane a bocca aperta

<VI SIETE BACIATI IN ACQUA?! CHE ROMANTICO, ANCHE IO VOGLIOOO— si mette a saltare e io rido —oddio, stai con Irama, non ci credo>
<Cosa significa che non ci credi??> le chiedo con tono minaccioso
<Nel senso… dai è Irama, tu sei qui, lui è là, ha fatto Amici, è  famoso…>
<Ok…— dico titubante —ma non stiamo insieme>
<Bè non importa! Devi farmelo conoscereee, fammelo vedere, ti prego>

Questa ragazza è fuori di testa. Scrivo a Fil per metterlo al corrente di mia cugina e lui ridendo dice che avremo potuto fare una videochiamata.
- Ehi, ciao, buon Natale — dice lui quando risponde
- Buon Natale — rispondo io sorridendo e diventando un po’ rossa —Allora, ti presento mia cugina Benedetta — continuo voltando il telefono verso di lei
- Ciao Benedetta, piacere di conoscerti —  dice Filippo portandosi una mano tra i capelli
Lei non accenna un segno di vita e le do un colpo col gomito
- Ah! Piacere tutto mio — dice sobbalzando provocando una risata sia in me che in Filippo —vedi di trattarla bene mia cugina, che ne ha già passate troppe! — continua lei e io mi porta una mano davanti al viso
- Ok, Benny, se permetti parlo un po’ con Fil, ok? — dico evitando altre figure di merda
- Certamente! Mi ha fatto piacere conoscerti, spero di vederti il prima possibile. Ciao!
- Anche a me, ciao Benedetta! — dice lui ridendo

Rimaniamo qualche minuto a parlare e a dirci quanto ci manchiamo, poi mi chiede di fargli vedere come sono vestita.
<Mmm, te li toglierei tutti> esclama lui facendo una faccia strana, io spalanco gli occhi scioccata
<Tu sei matto! —rispondo ridendo —vediamo come sei vestito tu…>
Mi fa vedere il suo outfit: <Sei vestito identico a tutti i giorni, a capodanno ti metti giacca e cravatta dato che ceneremo al ristorante e non ammetto obiezioni. Sono sicura che sarai sexy ugualmente, non ti preoccupare>
<Che palle, ma davvero mi ci vedi con l’abito?! Non sono così io dai…> mi sta supplicando
<Senti bello, davvero ha intenzione di andare in un ristorante come quello con i pantaloni strappati?? Stai tranquillo che pure i tuoi amici si vestiranno così e so già come convincere Lorenzo> dico quest’ultima frase ammiccando
<Ho paura quando fai quella faccia e forse ho anche capito cos’hai in mente e ti dico che non è giusto> mette il broncio, io scoppio a ridere.

Insomma il ristorante che LUI ha proposto, non è uno di quelli in cui puoi andarci in jeans e t-shirt, è un posto elegante e questo lo so perché mi sono informata. Quindi se vuole andarci, si veste come Dio comanda. Punto.
<Stasera scriverò a Lori, così potete andare a fare shopping dopodomani>
<Già so che quel coglione cadrà nella tua trappola, che palle…— sbuffa — cosa devo prendere esattamente?> mi chiede con tono rassegnato, io faccio una risata malvagia
<Bè… Giacca e pantaloni coordinati, che siano blu o neri, la camicia e la cravatta o papillon. Ovviamente chiederete aiuto alla commessa e ci sarò io dall’altra parte del telefono a vedere se ti sta bene o no. Ti lascio libera scelta sui colori e sulla scelta della cravatta o papillon, basta che non fai stupidate e prendi colori/fantasie oscene. Grazie> sorrido
<Ok ok e tu come ti vestirai…?> chiede mettendo la lingua tra i denti. Aria, ho bisogno di aria.
<Questo non posso dirtelo, sarà una sorpresa> rispondo facendo l’occhiolino, lui sbuffa sonoramente.

Ci salutiamo e spegniamo la videochiamata.







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Perdonatemi, è solo un capitolo di passaggio.
Ma giuro che nel prossimo succederanno delle cose.
A venerdì! 😘

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